E’ questa la domanda a cui la 22a Online Dairy Conference dell’International Farm Comparison Network (IFCN) ha cercato di dare una risposta, mettendo insieme oltre 1000 esperti del settore lattiero-caseario provenienti da 81 paesi.
I livelli di anidride carbonica nell’aria sono al loro livello più alto in 650.000 anni e abbiamo visto 19 degli anni più caldi dal 2000. Il bestiame, e quindi l’allevamento di bovini da latte, contribuisce innegabilmente alle emissioni di gas a effetto serra (GHG). Torsten Hemme, fondatore di IFCN, afferma: “Le emissioni di GHG dell’allevamento da latte rappresentano circa il 2,2% delle emissioni globali di GHG. La ricerca dell’IFCN mostra che i paesi emergenti sono responsabili del 75% di quelle emissioni e di circa il 100% della loro crescita negli ultimi 20 anni”. Tuttavia, il settore lattiero-caseario svolge un ruolo fondamentale nel fornire proteine di alta qualità a miliardi di persone e mezzi di sussistenza a milioni di allevatori.
Figura 1 – Emissioni di gas serra dell’allevamento da latte per segmento.
Concentrandosi sulla neutralità climatica, l’IFCN vuole fornire una base per i processi decisionali e per la discussione attraverso dati e fatti ben fondati. L’IFCN Dairy Baseline 2050 mostra che le emissioni di gas effetto serra per chilogrammo di latte a livello globale diminuiranno del 28%, guidate dalla tendenza osservata verso una maggiore produzione di latte. Di conseguenza, la crescente domanda globale di questo alimento (+ 50%) causerà solo un 8% di emissioni aggiuntive di gas ad effetto serra negli allevamenti da latte nei prossimi 30 anni.
Quindi, cosa ci vuole per ridurre le emissioni di gas serra dell’allevamento da latte? La Dairy Conference ha cercato di fornire delle risposte invitando diversi relatori dalle principali istituzioni e aziende a livello globale. I relatori sono giunti alla conclusione che l’allevamento di bovini da latte ad emissioni zero sarà possibile grazie a sistemi di allevamento adeguati, una migliore gestione delle aziende, un migliore accesso alle risorse finanziarie in combinazione con nuove tecnologie e un’iniziativa comune del settore lattiero-caseario.
“Lanciando l’iniziativa Net Zero, Pathways to Low-Carbon Dairy, il settore lattiero-caseario globale dimostrerà la sua leadership nell’affrontare i cambiamenti climatici, proteggendo al contempo il ruolo vitale che i prodotti lattiero-caseari svolgono nella nutrizione e dal punto di vista socioeconomico“, ha dichiarato Donald Moore (Global Dairy Platform).
La buona notizia è che la maggior parte dei partecipanti (81%) concorda sul fatto che l’allevamento da latte potrà diventare carbon neutral entro il 2050. Tuttavia, è più probabile che i paesi sviluppati arrivino per primi, quindi è importante trovare un approccio collaborativo.
Figura 2 – Le risposte dei partecipanti alla domanda: “L’allevamento da latte a emissioni zero nel 2050 sarà possibile?
“Costruiamo piattaforme migliori per la condivisione delle conoscenze su come ridurre le emissioni di carbonio dei prodotti lattiero-caseari. Dobbiamo imparare più velocemente”, ha consigliato Jason Clay del WWF. L’IFCN desidera ringraziare tutti i partecipanti, i relatori e gli sponsor per i loro contributi che aiuteranno il settore lattiero-caseario nel suo cammino verso il futuro.
Per maggiori informazioni: dairyreport.online/dairy-conference-2021
Fonte: International Farm Comparison Network (IFCN)
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