Nel primo trimestre del 2022, le emissioni di gas a effetto serra dell’UE sono state pari a 1 029 milioni di tonnellate di CO2 equivalente (CO2 eq), in aumento del 7% e del 6% se confrontate allo stesso trimestre del 2020 e del 2021 rispettivamente, ma ancora al di sotto dei livelli registrati nel periodo pre-COVID, e in particolare del primo trimestre del 2019, quando l’economia dell’UE ha emesso 1 035 milioni di tonnellate di CO2 eq. E’ quanto riportato dai dati sulle stime trimestrali delle emissioni di gas serra per attività economica pubblicati in questi giorni da Eurostat.
Gli incrementi documentati sono stati in gran parte dovuti all’effetto della ripresa economica dopo il forte calo delle attività dovuto alla crisi causata dal COVID-19.
Fonte dataset: env_ac_aigg_q
Secondo quanto riportato da Eurostat, nel primo trimestre del 2022 i settori economici responsabili della maggior parte delle emissioni di gas serra sono stati le abitazioni domestiche (24%), l’elettricità, l’approvvigionamento di gas (21%) e l’industria manifatturiera (20%), seguiti dall’agricoltura (12%) e dai trasporti e stoccaggio (10%). Le emissioni di gas serra sono aumentate in tutti i settori rispetto allo stesso periodo del 2021, ad eccezione delle abitazioni che si sono mantenute allo stesso livello (245 milioni di tonnellate di CO2 eq). Gli incrementi maggiori sono stati registrati nei trasporti e stoccaggio (+21%), nell’estrazione mineraria (+15%) e nelle costruzioni (+11%).
Fonte dataset: env_ac_aigg_q
Le emissioni nel primo trimestre del 2022 sono aumentate in quasi tutti gli Stati membri dell’UE rispetto allo stesso trimestre del 2021, indicando una ripresa dalla pandemia di COVID-19. I Paesi Bassi (-9%) e la Finlandia (-1%) sono stati gli unici Stati membri che hanno registrato una diminuzione delle emissioni nel primo trimestre del 2022 rispetto al primo trimestre del 2021. Tra gli Stati membri con un aumento delle emissioni nello stesso periodo di confronto troviamo Bulgaria (+38%), Malta (+21%) e Irlanda (+20%).
Confrontando il primo trimestre del 2020 con lo stesso trimestre del 2019 è emerso il quadro opposto: quasi tutti gli Stati membri dell’UE hanno registrato una riduzione delle emissioni all’inizio della pandemia.
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