La Commissione ha adottato oggi, insieme alla relazione annuale sullo stato dell’Unione dell’energia, tre relazioni sull’evoluzione delle politiche climatiche dell’UE nel 2020, incentrate rispettivamente sui progressi dell’azione UE per il clima, sul mercato del carbonio e sulla qualità dei carburanti. La relazione sui progressi dell’azione UE per il clima indica che nel 2020 le emissioni di gas a effetto serra dell’UE-27 sono diminuite quasi del 10 % rispetto al 2019. Si tratta di un risultato senza precedenti dovuto alla pandemia di COVID-19, che ha portato al 31 % la riduzione complessiva delle emissioni rispetto al 1990, anno di riferimento per gli obiettivi climatici a lungo termine dell’Unione. Ciò significa che l’UE ha ampiamente superato l’obiettivo fissato nel protocollo di Kyoto dell’UNFCCC (convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici), vale a dire una riduzione delle emissioni del 20 % entro il 2020 rispetto ai livelli del 1990. I dati per quest’anno, su cui incide il rallentamento dell’economia mondiale, sono ovviamente atipici; per un’analisi più rappresentativa della traiettoria a lungo termine bisognerà aspettare l’anno prossimo.

Nel 2020 le emissioni dei settori che rientrano nel sistema per lo scambio di quote di emissioni (ETS) dell’UE sono diminuite drasticamente rispetto al 2019: -11,4 % per la produzione di energia elettrica e gran parte della produzione industriale e -63,5 % per il trasporto aereo. Le emissioni escluse dal sistema, ad esempio quelle dei settori industriali non ETS, dei trasporti, dell’edilizia, dell’agricoltura e dei rifiuti, hanno invece fatto segnare una riduzione del 6 %. Dall’introduzione dell’ETS nel 2005 le emissioni sono state ridotte del 43 % circa, ben oltre il 21 % previsto dalla legislazione al riguardo; nei settori che attualmente non sono coperti dall’ETS il calo delle emissioni rispetto al 2005 è stato pari al 16 %, anch’esso superiore all’obiettivo definito nella decisione sulla condivisione degli sforzi. È però improbabile che le emissioni dei trasporti e dell’agricoltura, rimaste per lo più invariate dal 2005 (se si esclude la flessione causata nel 2020 dalla pandemia di COVID-19), diminuiscano sostanzialmente senza l’adozione di misure supplementari. Nell’ultimo decennio abbiamo assistito anche a una preoccupante tendenza al ribasso degli assorbimenti netti del settore dell’uso del suolo, del cambiamento di uso del suolo e della silvicoltura. Questa dinamica è ascrivibile alla situazione degli ecosistemi forestali, compresa la quota crescente di foreste che giungono a maturità, la maggior frequenza dei disturbi naturali, l’aumento della domanda di legname e il declino dei tassi di imboschimento.

Stando alla relazione sulla qualità dei carburanti, servono ulteriori interventi per ridurre entro il 2020 l’intensità delle emissioni di gas a effetto serra dei carburanti per i trasporti di almeno il 6 % rispetto al 2010, come prevede la direttiva in materia. La relazione rileva che nel 2019 l’intensità media delle emissioni di gas serra è diminuita del 4,3 % rispetto ai livelli del 2010, in calo di soli 0,6 punti percentuali dal 2018. Al netto delle notevoli differenze in termini di progressi compiuti, quasi tutti gli Stati membri devono agire in fretta per centrare l’obiettivo 2020.

Dalla relazione sul mercato del carbonio emerge che l’ETS resta solido, nonostante la recessione economica connessa alla pandemia. I prezzi del carbonio si sono ripresi dopo la contrazione iniziale e il livello di conformità nel ciclo 2020 è rimasto elevato. Le norme che disciplinano i mercati finanziari sono uno strumento importante per salvaguardare l’integrità e la trasparenza del mercato del carbonio dell’Unione e il quadro in vigore ha funzionato bene. Il prezzo delle quote di emissioni nell’ETS è aumentato rispetto al 2018, con un conseguente incremento dei proventi della vendita all’asta di quote da 3,2 miliardi di € nel 2013 a 14,4 miliardi di € nel 2020, destinati in toto agli Stati membri. Nel 2020 il 76 % di questi proventi è stato utilizzato, o ne è stato previsto l’utilizzo, per scopi legati al clima e all’energia. Inoltre un numero crescente di progetti per il clima finanziati dall’UE beneficia della monetizzazione delle quote di emissioni attraverso il programma NER 300, il Fondo per l’innovazione e il Fondo per la modernizzazione.

Bisognerà intensificare gli sforzi se vogliamo ridurre le emissioni nette di almeno il 55 % entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, obiettivi che la nuova normativa europea sul clima ha reso giuridicamente vincolanti. Nell’intento di garantire che il quadro strategico dell’UE sia all’altezza del nuovo obiettivo climatico per il 2030, a luglio 2021 la Commissione ha proposto il pacchetto legislativo più completo di sempre in materia di clima ed energia. Per diventare una società resiliente ai cambiamenti climatici entro il 2050 e adeguarsi ai loro inevitabili impatti, l’Unione ha adottato anche una nuova strategia di adattamento e trasmesso all’UNFCCC la sua comunicazione sull’adattamento. NextGenerationEU, il piano UE per la ripresa del valore di 800 miliardi di €, offrirà inoltre un sostegno significativo ai progetti degli Stati membri a favore del clima.

Contesto

Queste tre relazioni sono pubblicate insieme alla relazione sullo stato dell’Unione dell’energia, alle informazioni sulle sovvenzioni all’energia e alla relazione sulla competitività dell’energia pulita:

  • la relazione sui progressi dell’azione per il clima “Accelerare l’azione europea per il clima verso un futuro verde, equo e prospero” traccia i progressi compiuti dall’UE e dai suoi Stati membri verso il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra ed espone gli ultimi sviluppi intervenuti nella politica climatica dell’Unione. È basata sui dati presentati dagli Stati membri in applicazione del regolamento UE sulla governance dell’Unione dell’energia e dell’azione per il clima;
  • la relazione sul mercato del carbonio illustra come è evoluto il funzionamento del mercato europeo del carbonio, anche per quanto riguarda lo svolgimento delle aste, l’assegnazione gratuita, le emissioni verificate, il bilanciamento della domanda e dell’offerta, la sorveglianza del mercato, l’infrastruttura ETS e la conformità a tale sistema;
  • la relazione sulla qualità dei carburanti descrive i progressi osservati sul fronte della riduzione dell’intensità delle emissioni di gas a effetto serra dei carburanti per i trasporti stradali, nonché la qualità e la composizione dei carburanti forniti nell’UE, sintetizzando quanto riferito dagli Stati membri a norma dell’articolo 7 bis e dell’articolo 8, paragrafo 3, della direttiva sulla qualità dei carburanti.

Per ulteriori informazioni:

 

Fonte: Commissione europea