Secondo una ricerca olandese la trasformazione influisce sulla formazione del peptide beta-casomorfina durante la digestione gastrointestinale simulata sia del latte A1 che di quello A2.
Le diverse varianti genetiche della β-caseina del latte bovino possono influire in maniera differente sulla salute. È stato, infatti, ipotizzato che una singola variazione aminoacidica in posizione 67 nella sequenza proteica possa causare una differenza tra le varianti di β-caseina tra le varianti di latte A1 (His67) e A2 (Pro67) anche se, effettivamente, la nomenclatura e la differenza di amminoacidi per le varianti della β-caseina bovina sono più complesse.
A tal proposito, sono stati condotti studi che hanno descritto un totale di ben 12 diverse varianti di β-caseina bovina. Si pensa che la singola differenza di amminoacidi in posizione 67 della β-caseina influenzi la formazione della sequenza bioattiva connessa beta-casomorfina-7 (BCM-7; YPFPGPI) durante la digestione gastroenterica.
Dagli anni ’70, al latte è stata attribuita un’attività simile a quella degli oppioidi, in particolare ad una frazione digerita della caseina. Ciò è risultato da studi condotti sia in vitro che in vivo, i quali hanno localizzato questa attività nella regione N-terminale della β-caseina contenente la sequenza BCM-7 dalla quale si possono formare diverse sequenze bioattive con attività differenti.
Numerosi studi con esiti diversi hanno studiato la formazione di BCM-7 dalla β-caseina A1 e da quella A2 contenute nel latte.
Il latte ottenuto da singole vacche di razze diverse, il latte di massa e prodotti modello sono stati testati utilizzando varie procedure di digestione e metodi analitici per rilevare la formazione del peptide BCM.
Tuttavia, considerando lo standard odierno per la simulazione della digestione gastrointestinale e dei metodi analitici, la validità fisiologica varia tra gli studi e la maggior parte di questi è stata eseguita con frazioni isolate di caseina.
Tenendo in considerazione le conclusioni raggiunte per il latte tal quale o per i suoi derivati, la purificazione delle proteine prima della digestione dovrebbe essere limitata poiché la separazione delle frazioni proteiche del latte potrebbe influenzare i risultati; ad esempio, i peptidi endogeni della caseina, alcuni dei quali sono stati segnalati contenere la BCM, vengono persi nella frazione del siero di latte durante la separazione della caseina intatta e delle proteine del siero di latte. Inoltre, la maggior parte di questi studi ha valutato il latte crudo o la β-caseina isolata dal latte crudo, mentre praticamente quasi tutto il latte consumato viene trasformato, il che può influire sui risultati a causa della denaturazione delle proteine e di altri cambiamenti indotti dalla lavorazione.
Poiché tutti gli studi discussi hanno impiegato differenti procedure di digestione e di analisi, Lambert et al., ha avviato uno studio adattando lo standard internazionale per la digestione in vitro (INFOGEST) e la quantificazione sensibile coadiuvata da isotopi stabili delle sequenze peptidiche di BCM, durante la digestione di campioni di latte A1 e A2 provenienti da 6 vacche di razza Frisona di tipo A1 e da 6 vacche della stessa razza di tipo A2 appartenenti ad un’unica mandria.
Inoltre, per chiarire ulteriormente l’effetto della lavorazione del latte sulla formazione di una gamma di peptidi BCM, il latte A1 e quello A2 sono stati trasformati adattando le procedure di lavorazione industriale rilevanti su scala pilota, e la formazione del peptide BCM è stata confrontata con quella del latte crudo. In linea con i precedenti risultati riguardanti la lavorazione del latte e gli effetti sulla digestione, si è quindi ipotizzato che il riscaldamento possa influire sulla digestione e sulla formazione di peptidi dalla β-caseina nel latte di tipo A1 e di tipo A2.
Lo studio condotto da Lambers et al., ha ipotizzato quindi che la differenza esistente tra le β-caseine bovine di tipo A1 o A2 influenzi la formazione di beta-casomorfina-7 (BCM-7), che può andare ad influire sullo stato di salute. Gli studi che valutano la formazione di BCM-7 utilizzano spesso latte crudo, ma è risaputo che la lavorazione del latte influisce sulla sua digestione.
Utilizzando la digestione in vitro e la quantificazione del peptide coadiuvata da isotopi stabili, si è riscontrato che la BCM-7 si forma a livello intestinale sia dal latte di tipo A1 che da quello di tipo A2. Inoltre, la formazione di BCM-7 è influenzata dal marcato riscaldamento industriale sia del latte A1 che di quello A2.
Pertanto, sono necessari ulteriori studi che comprendano un gran numero di vacche solamente di tipo A1 e di tipo A2 per elaborare se le quantità di BCM-7 che si formano differiscono per il latte A1 e quello A2. Dovrebbero essere tenute in considerazione sia le sequenze peptidiche della BCM più lunghe sia quelle più corte che potrebbero mostrare attività simili, poiché una sequenza peptidica della BCM-7 più lunga (BCM-7 +2) potrebbe essere riscontrata anche nel contenuto intestinale post-digestione di latte A2.
Tim T. Lambersa, Sjef Broerenb, Jeroen Hecka, Marjolijn Bragta, Thom Huppertz a,b,*
a FrieslandCampina, Amersfoort, the Netherlands
b Wageningen University & Research, Wageningen, the Netherlands
* Corresponding author. Tel.: +31 6 11187512.
E-mail: Thom.Huppertz@frieslandcampina.com (T. Huppertz).
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International Dairy Journal
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