L’On. Mara Bizzotto ha presentato alla Commissione europea una’interrogazione prioritaria con richiesta di risposta scritta (P-002655/2022) relativa al piano italiano per affrontare la straordinaria ondata di siccità e salvare l’autosufficienza alimentare.
“A causa della straordinaria ondata di siccità e del conseguente crollo delle riserve nazionali di acqua, l’agricoltura italiana si trova in una fase di grave emergenza che mette a rischio un terzo della produzione alimentare e 332 mila imprese agricole, secondo le più recenti stime elaborate da Coldiretti“, scrive l’europarlamentare.
“Per far fronte a questa catastrofe che mina l’autosufficienza alimentare del paese, – prosegue – il governo italiano, avvalendosi dei fondi del Recovery Plan, ha predisposto un piano da 4,4 miliardi di EUR articolato in quattro misure: depurazione delle acque reflue; riparazione, digitalizzazione e monitoraggio integrato delle reti idriche; nuove infrastrutture idriche primarie e ammodernamento del sistema irriguo nel settore agricolo. Parallelamente, l’Associazione Nazionale delle Bonifiche, delle Irrigazioni e dei miglioramenti fondiari (ANBI) e Coldiretti hanno presentato il “piano laghetti”, un progetto che mira a realizzare, entro il 2030, oltre 10 000 invasi d’acqua che contribuiranno ad aumentare in maniera significativa la percentuale di pioggia attualmente trattenuta nel suolo.“
La realizzazione degli invasi del “piano laghetti” garantirà inoltre, secondo quanto riportato dell’Onorevole, l’irrigazione di 435 000 ettari di terreno e una stima di 16 300 nuove unità lavorative.
Dopo questa premessa, sono queste le domande rivolte dall’on. Bizzotto alla Commissione europea:
- Considera adeguato il piano del governo italiano per affrontare l’emergenza siccità?
- Come valuta le proposte di ANBI e Coldiretti? Intende finanziare il “piano laghetti”?
Riportiamo di seguito la risposta di Janusz Wojciechowski, Commissario per l’agricoltura, a nome della Commissione europea.
“La comunicazione del 2007 sulla carenza idrica e la siccità, e la nuova strategia dell’UE di adattamento ai cambiamenti climatici raccomandano agli Stati membri misure di gestione della scarsità d’acqua. La sesta relazione di valutazione del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) descrive i principali rischi climatici, come il caldo estremo, la siccità, la carenza idrica e le perdite di produzione agricola, come pure le opzioni di adattamento, gli ostacoli, e il rischio residuo, che occorrerebbe tenere nella dovuta considerazione.
La nuova politica agricola comune (PAC) prevede tipi di intervento per gli aspetti relativi all’acqua. Spetta agli Stati membri mettere a punto interventi adeguati nei rispettivi piani strategici della PAC.
Il piano strategico italiano della PAC è attualmente in fase di discussione fra le autorità italiane e la Commissione. La Commissione ha proposto, fra le altre cose, di affrontare la questione del risparmio d’acqua e dell’uso accurato delle risorse. In Italia, il dispositivo per la ripresa e la resilienza finanzia investimenti in infrastrutture idriche primarie, in sistemi di irrigazione efficienti, nell’agricoltura di precisione e in altre misure volte ad aumentare la resilienza. La Commissione ha valutato positivamente il contenuto del piano nazionale presentato dall’Italia. Una volta completati i traguardi e gli obiettivi pertinenti indicati nel piano, la Commissione valuterà se siano stati conseguiti in misura soddisfacente.“
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