Regione Lombardia: 7 milioni per 532 nuove aziende biologiche lombarde.

Regione Lombardia ha stanziato 7 milioni di euro per l’adozione del metodo biologico di 532 aziende agricole lombarde. Un contributo iniziale, erogato in base alla superficie, che compensa i maggiori costi e i minori ricavi che comporta questo tipo di cambiamento. Lo ha annunciato l’assessore lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, in merito alla graduatoria relativa al bando della misura 11 del Programma di sviluppo rurale (Psr). “Regione Lombardia – ha spiegato Rolfi – vuole aiutare concretamente gli agricoltori nell’ambito delle produzioni innovative in materia di sostenibilità ambientale. C’è molta sensibilità, sui mercati esteri e interno, sui prodotti biologici e anche la strategia europea chiede una superficie crescente di biologico. Per questo la Regione vuole investire ulteriormente in questo ambito”. Secondo i dati Ismea, la Lombardia conta (al 31/12/21) 3.078 operatori bio per una superficie totale di 50.000 ettari. Tra le principali produzioni biologiche in Lombardia ci sono i cereali (25.077 ettari), le colture foraggere (12.623 ettari) e la vite (4.055 ettari). “Prosegue la spinta verso un’agricoltura più sostenibile, sempre più attenta al basso impatto ambientale dei processi produttivi, al benessere animale e alla sicurezza alimentare. L’agricoltura lombarda – ha concluso l’assessore –  è sempre più green”.

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Regione Calabria: pagamenti per oltre 16 milioni di euro in favore degli agricoltori calabresi, attraverso il Psr.

Procedono con regolarità le erogazioni legate al Programma di sviluppo rurale “con l’obiettivo – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – di dare risposta concreta e puntuale alle legittime aspettative degli agricoltori e garantire la costante immissione di risorse finanziarie nei circuiti produttivi del comparto agroalimentare, aspetto ancor più rilevante alla luce degli strascichi post pandemici e delle conseguenze derivanti dal conflitto russo-ucraino, oltre che dagli eventi calamitosi che negli ultimi mesi hanno interessato la Calabria”. In particolare, attraverso il kit decreto n. 139, relativo ad annualità precedenti al 2022, Dipartimento Agricoltura e Arcea hanno dato corso al pagamento di 6.607.219,09 euro a vantaggio di 513 imprenditori agricoli e forestali, per le seguenti misure: 1 “Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione”; 3.2 “Sostegno per attività di informazione e promozione, svolte da associazioni di produttori nel mercato interno”; 4” Investimenti in immobilizzazioni materiali”; 6 “Sviluppo delle aziende agricole e delle imprese”; “Pacchetto Giovani”; 7.3 “Sostegno per l’installazione, il miglioramento e l’espansione di infrastrutture a banda larga e di infrastrutture passive per la banda larga, nonché la fornitura di accesso alla banda larga e ai servizi di pubblica amministrazione online”; 8 “Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste”; 16 “Cooperazione” e 19 ”Gruppi di azione locale e sostegno allo sviluppo locale Leader”.Contestualmente, è stato posto in pagamento – per un controvalore di altri 10.001.323,92 euro – un ulteriore decreto concernente le anticipazioni per l’annualità 2022 (l’ultima per quanto riguarda il Psr Calabria 2014/2022). Nello specifico, 8.925.470,47 euro saranno erogati a 2.071 beneficiari della misura che favorisce l’adozione ed il mantenimento delle pratiche di coltivazione biologica, mentre 1.075.853,45 euro saranno corrisposti a 178 imprenditori agricoli, al fine di incentivare le produzioni integrate per ridurre l’impatto delle coltivazioni sull’ambiente e contribuire così alla mitigazione dei cambiamenti climatici. Già nei prossimi giorni, inoltre, Dipartimento Agricoltura e Arcea procederanno all’elaborazione delle domande a saldo.

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Regione Friuli Venezia Giulia: bando rinnovabili da 55 mln per Pmi

 “Un bando atteso, cospicuo, su cui la Regione si è impegnata con ingenti risorse proprie e che avrà un unico obiettivo: giungere velocemente all’erogazione dei contributi necessari a realizzare impianti per l’autoproduzione energetica da fonti rinnovabili per le Pmi del manifatturiero, del commercio e del terziario”. Questa la sintesi con cui l’assessore regionale alle Attività produttive e turismo Sergio Emidio Bini ha presentato oggi alle categorie economiche l’uscita entro il primo trimestre 2023 del bando a sostegno delle imprese che vogliono installare impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile. Il canale contributivo conta 55 milioni di euro di provvista, di cui 24 milioni da fondi comunitari PR FESR e 31 milioni da risorse regionali aggiuntive. “Bandi come questi necessitano di provviste sostanziose, anche per questo abbiamo scelto la via del bando comunitario che eroga risorse negli stessi tempi di un avviso regionale, ma ci consente di intervenire sugli investimenti”, ha spiegato ancora Bini, ricordando che il bando si inserisce in uno degli obiettivi specifici del PR FESR 21-27 (Azione 2b.1 “Sostegno all’utilizzo delle energie rinnovabili nelle imprese”) che ha ottenuto l’approvazione della Commissione europea lo scorso 2 dicembre e sarà pertanto uno dei primi bandi ad essere pubblicato sulla nuova programmazione.

L’assessore ha ribadito la volontà dell’Amministrazione regionale “di confrontarsi con le associazioni di categoria sull’impianto del bando prima della sua pubblicazione per condividerne alcuni aspetti tecnici ed informare le aziende per tempo”. Saranno circa 500, secondo le stime della direzione regionale, le Pmi che beneficeranno del contributo per una media di circa 100mila euro ad azienda. Il budget andrà a coprire anche interventi compiuti dal 20 luglio del 2022, a condizione che almeno una parte della spesa sia sostenuta dopo la domanda di contributo. I beneficiari saranno piccole e medie imprese dei settori manifatturiero, del commercio e dei servizi di alloggio e ristorazione, anche in forma di consorzio, società consortile o rete di impresa con soggettività giuridica, con attività primaria o secondaria riferita alla sede o unità operativa in cui viene realizzato l’intervento. L’intensità dell’aiuto sarà pari al 45 per cento della spesa ammissibile per le micro e piccole imprese e del 35 per cento per le medie imprese.

Bini ha inoltre annunciato un secondo bando, in uscita nel terzo quadrimestre del 2023, del valore di circa 11 milioni di euro (9 di fondi comunitari e circa 2 di fondi regionali aggiuntivi). Anche questo si inserisce nel programma comunitario (Azione a.3.2 “Sostegno agli investimenti produttivi nelle imprese che valorizzano l’adozione delle tecnologie, l’innovazione, l’internazionalizzazione e la transizione verso forme di produzione “green”) e si rivolge alle Pmi del settore turistico, in particolare strutture ricettive e altri operatori del comparto incluso quello ricreativo, fieristico e congressuale. “Anche in questo caso – ha detto Bini – l’efficientemento energetico è una delle leve per accrescere la competitività del comparto turistico dopo il periodo pandemico”.

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Regione Lazio: proroga straordinaria per la realizzazione degli investimenti programmati ai beneficiari PSR  

Abbiamo concesso, con Determinazione G17325 del 7 dicembre 2022, firmata dalla Direttrice Wanda D’Ercole, la possibilità di richiesta da parte dei beneficiari del PSR Lazio di una proroga straordinaria per la realizzazione degli investimenti programmati sino al 30 giungo 2023.

Lo dichiara in una nota l’Assessora Agricoltura, Foreste, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Pari Opportunità della Regione Lazio, Enrica Onorati che aggiunge: “L’emergenza epidemiologia e il conflitto bellico in Ucraina hanno avuto note ripercussioni negative sul comparto produttivo determinate prima dal blocco delle attività e, successivamente, dalla contrazione della domanda, dall’inflazione e dall’incremento insostenibile dei costi delle materie prime. Le circostanze anomale, indipendenti dagli operatori del comparto, ci consentono di concedere un’ulteriore porzione di tempo per la chiusura di progetti importanti, finanziati con i fondi europei, per il prosieguo e rilancio delle attività. Con questa proroga raccogliamo la domanda di supporto del mondo agricolo ben rappresentata dalle organizzazioni di categoria con le quali abbiamo intessuto un continuo e proficuo rapporto di ascolto e confronto. La lettura della situazione critica ci dice che la fase emergenziale non è affatto superata e la concessione di un ulteriore periodo può aiutare la chiusura di pratiche complesse, risparmiando a tutti una frenetica corsa contro il tempo”, conclude l’assessora.

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