Il 2020 è stato un anno difficile per il settore agricolo, ma si è consolidato il peso di quello agroalimentare.
Secondo il report pubblicato dall’Istat (Andamento dell’economia agricola – anno 2020), a causa della pandemia da Covid-19 nel 2020 la produzione dell’agricoltura si è ridotta in volume del 3,2% ed il valore aggiunto è calato del 6%, cala sensibilmente anche l’occupazione (-2,3%). Gli effetti dell’emergenza sanitaria hanno colpito le attività secondarie (-20,3%), il settore florovivaistico (-8,4%) ed i servizi di supporto all’agricoltura (-4,1%).
Il complesso del comparto agroalimentare (che comprende agricoltura, silvicoltura e pesca e industria alimentare) ha registrato, per la prima volta dal 2016, una diminuzione del valore aggiunto (-1,2% a prezzi correnti e -4% in volume). È il comparto in cui si è formato il 4,3% del valore aggiunto dell’intera economia (era il 4,1% nel 2019): il settore primario ha contribuito per il 2,2% (come nel 2019) e l’industria alimentare per il 2,1% (l’1,9% nel 2019). Nonostante i risultati non positivi, il settore agroalimentare ha consolidato nel 2020 il proprio peso all’interno del quadro economico nazionale. Inoltre emerge anche che nella Ue-27 calano produzione (-0,8%) e reddito agricolo (-1,5%).
In crescita la produzione di cereali e latte
In crescita sono risultati i volumi produttivi di avena e orzo (rispettivamente +1,9% e +1,7%). Si conferma il trend positivo del mais (+8,1% in volume), riconducibile al ruolo sempre più importante di tale coltura in ambito zootecnico, che ha spinto al rialzo la crescita complessiva della produzione zootecnica non alimentare costituita essenzialmente dai mangimi (+3,8% volume e +0,9% valore). Positivo è stato anche l’andamento della produzione di latte. Ad un inizio d’anno caratterizzato da un’eccedenza di produzione (con conseguente caduta dei prezzi), ha fatto seguito un periodo di ripresa dei consumi, alimentata soprattutto dalla domanda interna: il volume della produzione è così aumentato complessivamente del 2,7% mentre sul fronte dei prezzi si è verificata una diminuzione dell’1,5%. In tenuta i volumi dei prodotti zootecnici alimentari grazie a una buona richiesta sul mercato interno.
In calo le carni animali
La riduzione dei consumi ha avuto ricadute soprattutto sulla macellazione delle carni animali: le suine hanno subìto un calo della produzione del 3,6% in volume e del 7,7% in valore, le bovine dell’1,3% in volume e del 3,9% in valore, mentre per il pollame all’aumento dei volumi (+1,3%), si è accompagnato un calo del valore della produzione (-3,5%) per la marcata flessione dei prezzi (-4,7%).
Modesto aumento dei prezzi dei prodotti agricoli
Sul fronte dei prezzi, il 2020 ha visto una crescita complessiva dello 0,9% dei prezzi dei prodotti agricoli, come sintesi di un aumento dei prezzi di frutta (+9,4%), prodotti delle coltivazioni industriali (+7,3%), coltivazioni floricole (+6,5%), cereali (+4,8%), ortaggi (+2,9%) e legumi (+1,8%) e di una diminuzione dei prezzi di olio di oliva (-9,4%), coltivazioni foraggere (-4,2%), carni animali (-3,7%) e vino (-1,5%).
In flessione i costi sostenuti dagli agricoltori
I costi di produzione dell’agricoltura sono risultati in flessione (-0,6%), dato in controtendenza rispetto al triennio precedente durante il quale erano aumentati mediamente del 2,2%. Hanno subìto un rialzo del prezzo sementi (+4,3%), acque irrigue (+2,5%), trasporti (+2,3%), credito e assicurazioni (+2,2%), spese di stalla (+1,5%) e mangimi (+1,1%). I costi per trasporti si sono però leggermente ridotti per effetto della sensibile riduzione dei volumi (-3%), a causa delle misure restrittive
adottate per l’emergenza sanitaria.
Il valore aggiunto dell’agricoltura italiana resta il più elevato dell’Ue-27
Con un valore aggiunto dell’agricoltura pari a 31,4 miliardi di euro correnti, l’Italia mantiene il primo posto della classifica europea anche nel 2020, seguita dalla Francia (30,2 miliardi). In terza posizione la Spagna (29,3 miliardi), che ha ridotto notevolmente, rispetto al 2019, il divario dalla Francia mentre ha perso terreno la Germania, che si conferma in quarta posizione (20,3 miliardi).
Su un totale di valore aggiunto pari a circa 177 miliardi di euro per l’intero sistema agricolo della Ue-27, l’Italia ha contribuito per il 17,8%, la Francia per il 17,1%, la Spagna per il 16,5% e la Germania per l’11,4%.
In termini di valore della produzione, invece, la leadership è ancora della Francia con 75,4 miliardi di euro; Germania (56,8 miliardi) e Italia (56,3 miliardi), come nel 2019, si sono collocate rispettivamente al secondo e al terzo posto. Per l’intera Ue27 il valore totale della produzione si è fermato a 411,8 miliardi di euro, circa 6 miliardi in meno rispetto al 2019.
Documenti utili:
Tavole_andamento_economia_agricola2020_25Maggio2021
REPORT-ANDAMENTO-ECONOMIA-AGRICOLA_2020
Fonte: Istat
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