A Vinadio, nella Valle Stura, dominata dal Forte Albertino, si svolge anche quest’anno la mostra della Pecora Sambucana.
La Fiera, giunta alla 165ema edizione, è un appuntamento rituale per i pastori della valle Stura che già nell’Ottocento, prima di Ognissanti, radunavano le greggi e trattavano la compravendita dei capi migliori con mercanti giunti da ogni parte.

Cucina e musica occitana fanno da richiamo per i numerosi visitatori sia dall’Italia che dalla Francia.
La rassegna, che vede la collaborazione dalle istituzioni locali con l’Arap, ospiterà oltre duecento capi fra pecore, agnelli e arieti, proposti da una trentina di allevatori locali. Fra questi ci sarà anche il vincitore delle ambite sounaios con il tradizionale collare in legno.
Oltre a carne e lana, la pecora Sambucana fornisce anche un latte povero in grassi e ricco di proteine (circa il 4,5% di grasso, il 5,5% di proteine e il 5,7% di lattosio), oggi utilizzato da alcuni allevatori per la produzione del formaggio tipico locale “la toumo” di sapore particolarmente gradevole.
All’interno dell’Ecomuseo della Pastorizia nel Comune di Pietraporzio, a 1300 metri di altezza è stato realizzato un caseificio che produce la Toumo dall’autunno alla tarda primavera (dalla vendita degli agnelloni a fine novembre al momento in cui ci si prepara alla salita in alpeggio). In alta quota infatti, dove gli alpeggi si raggiungono esclusivamente a piedi con un lungo cammino e dove solo una delle baite è collegata al fondovalle con una strada trattorabile, manca l’acqua corrente e non esistono strutture idonee alla caseificazione.
La Toumo richiederebbe 60-90 giorni di stagionatura per essere apprezzata in modo ottimale, ma la grande richiesta fa sì che la maggior parte venga venduta già dopo i 20-30 giorni. Tutta la produzione è acquistata direttamente dai privati: turisti di passaggio, visitatori del museo, appassionati che tornano apposta per ricercare quel prodotto.

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