Nel 2022 le emissioni di gas serra in Italia sono aumentate dello 0,9% rispetto all’anno precedente, principalmente per l’incremento delle emissioni della produzione di energia e dei trasporti. Per l’agricoltura non si segnalno aumenti rispetto al 2021. E’ quanto segnalato da ISPRA in una nota pubblicata ieri.
Sulla base dei dati disponibili per il 2022, come conseguenza da una parte della ripresa delle attività economiche e dall’altra del contenimento dei consumi di gas naturale, ISPRA stima un incremento delle emissioni di gas serra a livello nazionale; infatti, nel 2022 le emissioni sul territorio nazionale sono aumentate dello 0.9% rispetto al 2021 a fronte di un incremento del PIL pari al 2.6%.
La stima tendenziale delle emissioni in atmosfera di gas serra si propone di verificare la dissociazione tra attività economica e pressione sull’ambiente naturale. Il disaccoppiamento si verifica quando il tasso di crescita della pressione ambientale (ad esempio, emissioni di gas serra) è inferiore a quello dell’attività economica (ad esempio, il PIL) che ne è all’origine.
Per alcuni settori si prevede un incremento delle emissioni, in particolare per produzione di energia (3.9%) e trasporti (6.2%). Un netto decremento si nota per l’industria (-5.5%) soprattutto a causa della riduzione nell’uso del gas (-9.5%).
Per la produzione di energia elettrica nel 2022 è stata registrata, rispetto al 2021, una lieve crescita della domanda di energia elettrica pari all’1.3%, in particolare si registra un aumento della produzione eolica (7.5%) e della produzione solare (9.8%) e una forte riduzione della produzione idroelettrica (-37.6%).
Per quanto riguarda i trasporti, i consumi di benzina, gasolio, e GPL sono aumentati rispettivamente del 9.5%, 4.0% e 7.3% rispetto all’anno precedente. I consumi di gas per il riscaldamento domestico e commerciale sono diminuiti del 4.1%% nel 2022 rispetto al 2021.
La produzione industriale è aumentata dell’1.2% in confronto al 2021.
Per le emissioni dall’agricoltura e della gestione dei rifiuti, nel 2022 non sono previsti scostamenti rilevanti rispetto all’anno passato.
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