E’ stata pubblicata la newsletter n° 5 del progetto LIFE BEEF CARBON – Azioni dimostrative per la riduzione del carbon footprint degli allevamenti da carne in Francia, Irlanda, Italia e Spagna.

L’ultimo evento BEEF CARBON tenutosi in presenza è stato nel gennaio 2020 alla Fieragricola di Verona. Nel mese successivo è scoppiata la pandemia da Covid19 e sono state sospese tutte le manifestazioni in presenza per non creare situazioni a rischio di contagio. Dopo le incertezze iniziali, i dubbi e la preoccupazione che la pandemia ha sollevato in tutti noi, è stato deciso di proporre gli incontri previsti nel progetto in modalità virtuale, almeno sino alla riapertura delle manifestazioni in presenza, perché questa modalità si è dimostrata quella più efficace e sicura. Pertanto in questa forma, abbiamo realizzato un Open Day e si è potuto partecipare a due meeting internazionali organizzati dai nostri partner europei.

Eventi virtuali:

Il BEEF CARBON presenta il secondo Open Day

Il primo tra questi eventi in forma virtuale è stato l’Open Day organizzato dal CREA-ZA di Lodi il 24 febbraio del 2021. I relatori sono stati Luciano Migliorati e Sara Carè ricercatori del CREA-ZA e due allevatori appartenenti alle associazioni UNICARVE del Veneto e ASPROCARNE del Piemonte, partner italiani del progetto.

Nel primo intervento Migliorati ha esordito spiegando il motivo per cui è stato proposto il progetto BEEF CARBON e l’obiettivo che si propone. “Il mondo allevatoriale – ha affermato Migliorati – è consapevole del ruolo che può avere nella riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra e intendono perciò prendere parte in modo attivo alla lotta per i cambiamenti climatici. Per migliorare la sostenibilità della produzione di carne, sono stati avviati molti progetti a livello europeo che hanno lo scopo di ridurre le emissioni di gas ad effetto serra negli allevamenti. Tra le diverse iniziative in corso – ha continuato- c’è il progetto Life Beef Carbon, che è finanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma LIFE. Questo progetto è coordinato dall’Institut de l’Elevage francese e vede la collaborazione del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA), del Teagasc irlandese e dell’ASOPROVAC spagnolo, con i partner italiani ASPROCARNE e UNICARVE, e si concluderà alla fine del 2021. Il progetto vede la partecipazione di 2000 allevatori di bovini da carne in paesi Francia, Spagna, Irlanda e Italia, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas ad effetto serra del 15% negli allevamenti, adottando una serie di strategie di mitigazione che riguardano diversi aspetti dell’allevamento. Le strategie mirano al miglioramento delle prestazioni e del benessere degli animali, alla riduzione delle emissioni dall’animale, dalla stalla o nella distribuzione delle deiezioni, alla riduzione dei consumi energetici oppure all’aumento del sequestro di carbonio”.

Nell’intervento successivo Carè ha riportato i risultati ottenuti in Italia, dimostrando che è possibile ridurre le emissioni di gas serra negli allevamenti di bovini da carne dell’11% in appena tre anni. Le strategie che possono ridurre le emissioni di metano sono il miglioramento della dieta dell’animale, la cura per il benessere, l’uso delle deiezioni zootecniche per produrre energia rinnovabile, l’uso oculato dei reflui per la fertilizzazione di campi ed altre ancora.

“Lo studio – ha affermato Carè – sta inoltre mettendo in luce che adottando più di una strategia di mitigazione è possibile superare l’obiettivo posto dal progetto in tempi brevi e che il miglioramento delle prestazioni produttive è il fattore chiave per ridurre l’intensità di emissione”.

A seguire, due allevatori, hanno presentato le loro aziende e le innovazioni che hanno adottato mediante video e tabelle.

Il primo intervento è stato quello di Flavio Panero dell’azienda “Moderna” di Panero Renato, situato in Piemonte, che ingrassa bovini di razza Blonde d’Aquitaine. Questo allevamento ha ridotto l’impronta di carbonio migliorando le condizioni di benessere degli animali, grazie all’introduzione di ventilatori orizzontali e aumento dello spazio disponibile a capo;

 

Il secondo intervento è stato quello di Carla Pastò, dell’azienda “Pastò” di Pastò Mario e Antonio situata in Veneto, che invece ha migliorato il carbon footprint lavorando sul comparto agronomico, grazie alla riduzione della quota di fertilizzante azotato chimico, migliorando il benessere degli animali grazie all’aumento dello spazio disponibile a capo, all’introduzione dei ventilatori orizzontali e all’utilizzo dei tappetini in gomma, e aumentando la quota di carbonio sequestrato dal terreno grazie alle minime lavorazioni.

 

All’evento hanno partecipato circa 200 persone, tra cui allevatori, operatori del settore, tecnici, e studenti, che hanno avuto la possibilità di conoscere le attività svolte e i risultati ottenuti nell’ambito del progetto. Al termine degli interventi vi è stata un’interessante discussione.

A questo link potete seguire le presentazioni: https://youtu.be/LCZA5Q-PF_k

LIFE BEEF CARBON incontra il mondo allevatoriale dei quattro paesi coinvolti nel progetto

Gli altri due eventi organizzati in forma virtuale a cui ha partecipato il CREA sono stati i due meeting internazionali organizzati dal Teagasc e dall’Asoprovac rispettivamente il 4 e 20 maggio 2021. Gli eventi erano rivolti in particolare agli allevatori da carne europei dei quattro paesi che hanno aderito all’iniziativa, per favorirne il confronto e fornire l’opportunità di condividere le esperienze in merito all’argomento. Ad ogni incontro, ricercatori, tecnici e rappresentanti di settore di ogni paese hanno presentato l’attività svolta nell’ambito del progetto e hanno fatto conoscere alcune realtà produttive del proprio paese e le strategie di mitigazione adottate per ridurre le emissioni. L’evento è stato seguito a livello europeo da un considerevole numero di allevatori.

Per maggiori informazioni: 3rd European Life Beef Carbon Farmers Network e www.asoprovac.com/11-paginas-estaticas/4437-proyecto-life-beef-carbon

 

Comunicazione a cura del Dott. Luciano Migliorati – Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria – Centro di Zootecnia e Acquacoltura (CREA – ZA).