Il programma di Rai3 Report apre un’inchiesta sulla Mozzarella di Bufala di Campana DOP ponendo l’attenzione su due aspetti principali: come mai circa il 95% di capi bufalini abbattuti per brucellosi e tubercolosi era in realtà negativo ai test post-mortem e come è possibile che, nonostante ciò, la produzione di latte sia aumentata.
Nella puntata di Report andata in onda lo scorso Lunedì 10 gennaio 2022 si è sollevata la questione relativa alla tracciabilità del latte di bufala destinato alla produzione della famosa Mozzarella di Bufala Campana DOP, simbolo del “Made in Italy” a livello mondiale e terza DOP italiana dopo Grana Padano e Parmigiano Reggiano.
Il programma parte ponendo due quesiti strettamente connessi l’uno all’altro. Il primo è quello della problematica della brucellosi negli allevamenti bufalini che ha causato l’abbattimento di oltre 40 mila capi causando ingenti danni agli allevatori del settore, il secondo, fa riferimento al fatto che, nonostante l’abbattimento dei capi, la produzione di latte di bufala sia aumentata.
Riguardo alla questione brucellosi e tubercolosi, la procura di Santa Maria Capua Vetere, comune della provincia casertana, ha aperto un’inchiesta molto sentita in quanto, dei 40 mila capi di bufale abbattuti per sospetto contagio, ai test post-mortem, pare che il 95% sia risultato negativo al contagio.
Il secondo quesito, molto sentito e strettamente connesso al primo, è quello riguardante la produzione di latte. Report si chiede: come è possibile che i capi siano stati abbattuti ma che la produzione di latte sia aumentata? Da dove prendono il latte i caseifici del consorzio della mozzarella DOP?
Come abbiamo riportato nell’articolo di Domus Casei, il consorzio della mozzarella di bufala campana DOP, mantiene il suo impegno ad una tracciabilità trasparente.
In merito alla questione, dunque, il programma di Rai3 sembra insinuare che il Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana DOP non effettui i controlli necessari per il mantenimento della trasparenza.
A sollevare la questione un ex membro, anonimo, del consorzio, il quale ha rivelato che i quintali di latte attualmente prodotti in media per ogni stalla sono 27, quantità che supera di circa 5 quintali quella che sarebbe la reale media. Inoltre, a parer suo, il latte non è utilizzato come dettato dal disciplinare di produzione della DOP, bensì miscelato a latte vaccino e latte in polvere.
A tal proposito Enrico Migliaccio di Confagricoltura e rappresentante degli allevamenti bufalini, ha dichiarato ai microfoni di report: “Devono essere effettuati controlli nelle celle frigo per vedere l’effettivo latte presente. La media di 27 quintali per stalla è troppo alta, non ci sono ad oggi notizie di sanzioni e controlli sulla tracciabilità“.
Dall’altro lato, Pier Maria Saccani, Direttore generale del Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana DOP, risponde alla domanda della giornalista di Report, la quale gli chiede se fosse a conoscenza che alcuni caseifici del consorzio acquistassero latte in polvere o cagliata estera, affermando: “L’imprenditore è libero di fare scelte fuori dal disciplinare su linee separate. La tracciabilità per la mozzarella DOP è sul latte, non sulla cagliata”.
Per rivedere la puntata di Report cliccare qui.
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