Il Commissario europeo alla salute, Stella Kyriakides, ha risposto in questi giorni all’interrogazione con richiesta di risposta scritta E-002775/2022 presentata da Angelo Ciocca (ID) sul rispetto delle norme sanitarie nei macelli in Brasile.
Nella sua interrogazione l’on. Ciocca ha fatto riferimento ad una recente video-inchiesta condotta in tre macelli brasiliani, che ha evidenziato una serie di abusi commessi ai danni dei bovini da macello ancora in vita, e alla notevole quantità di carne importata dal Brasile in UE ed in Italia.
“Il Brasile – ha dichiarato l’interrogante – è il più grande esportatore mondiale di carne bovina. I suoi allevamenti intensivi e macelli industriali sono responsabili di oltre l’80 % della deforestazione del paese e si stima che il 17% della carne consumata in Europa provenga direttamente dalle deforestazioni illegali. L’Italia, in particolare, primo importatore europeo di questo tipo di carne sia fresca che surgelata, ne acquista annualmente tra le 25 e le 30 mila tonnellate.“
Il deputato ha quindi chiesto alla Commissione cosa questa intenda fare per garantire l’effettivo rispetto dei controlli essenziali e della sicurezza sanitaria della carne importata dal Brasile e come intenda tutelare i produttori italiani ed europei del settore agricolo dalle ripercussioni che l’accordo commerciale UE-Mercosur avrà sul mercato.
Nella sua risposta, Stella Kyriakides ha ricordato le contromisure intraprese dall’UE per garantire che i prodotti esportato soddisfino gli standard dell’Unione e corretto le cifre riportate dall’interrogante.
Nel 2017, in reazione alle serie preoccupazioni sollevate in merito alla sicurezza dei prodotti a base di carne importati dal Brasile e alla capacità del Brasile di garantire che i prodotti esportati soddisfino gli elevati standard dell’Unione, l’UE ha adottato varie misure, tra cui:
- la sospensione delle importazioni da stabilimenti coinvolti in pratiche fraudolente;
- l’imposizione di prove analitiche sistematiche pre-esportazione a tutte le partite destinate all’esportazione nell’UE, con l’obbligo di allegare ai certificati di esportazione i risultati delle analisi di laboratorio;
- il rafforzamento dei controlli delle importazioni, con controlli fisici del 100% e controlli microbiologici (di laboratorio) del 20% di tutte le partite di origine animale presentate per l’importazione.
“Tali misure, ancora in vigore oggi, – si legge nella risposta del Commissario – sono state introdotte in aggiunta ai controlli regolari alle frontiere dell’UE. L‘esecuzione sistematica di controlli documentali, d’identità e fisici è obbligatoria per le importazioni di tutti i prodotti a base di carne. Tali misure dimostrano il fermo impegno della Commissione a lottare contro la frode e qualsiasi violazione che possa avere un impatto negativo sulla salute e a tenere sotto rigoroso controllo la situazione in Brasile. A tal fine la Commissione continua a essere in stretto contatto con le autorità brasiliane. Le misure sanitarie e fitosanitarie dell’UE non sono soggette a negoziazioni e non sono modificate da alcun accordo. I prodotti destinati all’importazione nell’UE devono soddisfare i rigorosi requisiti dell’UE.“
Infine, la Commissione osserva che il contingente all’esportazione delle carni bovine secondo l’accordo UE-Mercosur è limitato ed è soggetto a misure di salvaguardia in caso di perturbazioni del mercato.
“L’affermazione contenuta nell’interrogazione, secondo cui il 17 % della carne consumata in Europa proverrebbe direttamente dalle deforestazioni illegali, – scrive il Commissario Kyriakides – è discutibile, dato che l’UE importa solo il 3 % circa della carne che consuma e che la superficie forestale nell’UE è relativamente stabile.“
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