La produzione primaria di latte e carne da ruminanti ha davanti a se poco tempo per dare il suo contributo concreto alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti (GHG) e di molecole eutrofizzanti, come l’azoto, il fosforo e il potassio. L’urgenza è dettata non già dal legislatore ma da un’opinione pubblica che vede nell’allevamento degli animali da cibo uno dei principali responsabili del surriscaldamento del pianeta.

Ruminantia ha voluto fare la sua parte offrendo alle filiere i dati più oggettivi di cui si dispone oggi in Italia.

Dal webinar realizzato il 27 aprile 2020 con ISPRA, nelle persone di Eleonora Di Cristofaro e Marina di Vitullo, abbiamo appreso che in Italia l’agricoltura è responsabile del 7% delle emissioni totali di GHG, e che gli allevamenti di ruminanti lo sono per il 5.5% in valore assoluto.

Nel webinar del 28 maggio 2021, Maddalena Zucali e Giulia Gislon dell’Università di Milano hanno presentato un imponente sperimentazione condotta in allevamenti di bovine da latte dove sono state quantificate le emissioni medie di gas climalteranti (circa 1.37 kg di CO2 eq) per kg di latte prodotto.

Nel webinar del 17 giugno 2021 con Emiliano Raffrenato della RUM&N abbiamo infine verificato come un sottomodello della piattaforma NDS riesca a stimare con un buon grado di approssimazione sia la produzione dei GHG che quella di molecole inquinanti derivanti dalla dieta.

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