É stato pubblicato oggi, dalla Commissione europea, il report 2020 del Sistema di Allerta Rapido europeo per la sicurezza alimentare. La relazione annuale del RASFF fornisce una visione approfondita dell’attività del RASFF nel 2020. I dati sulle notifiche da parte dei paesi dell’UE sono analizzati e presentati per paese, tipo di alimento e tipo di pericolo.
Il 2020 è stato un altro anno di cambiamenti per il “Rapid Alert System for Food and Feed” (RASFF). Il regolamento (UE) 2019/1715 è entrato in vigore a metà dicembre 2019, attuando il sistema di gestione delle informazioni per il controllo ufficiale (Information Management System for Official Control – IMSOC). Per RASFF significava fondere la rete di assistenza amministrativa e cooperazione (Administrative Assistance and Cooperation – AAC) con la rete RASFF in un’entità completamente nuova: la rete di allerta e cooperazione (Alert and Cooperation Network – ACN).
Questa integrazione con AAC consente di combinare le indagini sulle non conformità nelle notifiche RASFF o di convertire facilmente le notifiche di non conformità alle notifiche RASFF. La differenza fondamentale tra le notifiche di non conformità e RASFF trae origine dalla loro diversa base giuridica: il regolamento 178/2002 (“Diritto alimentare generale”) per il RASFF rispetto al regolamento 2017/625 (“Regolamento sui controlli ufficiali”) per la CAA.
Una notifica di non conformità è effettuata da un membro della rete che chiede assistenza ad un altro membro nella sua indagine e condivide la notifica a tale scopo con quel membro. Il membro notificante può porre domande specifiche a quel membro. Sebbene tutto quanto sopra sia possibile anche per le notifiche RASFF, una notifica RASFF richiede “escalation”. A seguito della sua convalida da parte della Commissione Europea, ai sensi del Regolamento (UE) 2019/1715, la notifica diventa disponibile per tutti i membri della rete.
In generale, le notifiche RASFF per gli alimenti importati riguardo ai pesticidi non autorizzati sono aumentate vertiginosamente. Negli ultimi anni non sono state rinnovate le autorizzazioni per alcuni pesticidi molto utilizzati, seguendo un approccio precauzionale che garantisse che non si verificassero effetti negativi non solo sulla salute pubblica ma anche sull’ambiente e sulla biodiversità, in linea con la nuova strategia Farm to Fork che richiede un modo più sostenibile di produrre il nostro cibo.
Nel 2020, il RASFF ha dovuto affrontare in particolare un grave problema di contaminazione alimentare quando a settembre il Belgio ha segnalato livelli elevati di un pesticida non autorizzato, l’ossido di etilene, nei semi di sesamo dall’India, una sostanza per la quale è fissato un limite massimo di residuo di 0,05 ppm nel legislazione per quella merce. Ha portato ad un’attività senza precedenti nel RASFF che scambia informazioni sui risultati dell’ossido di etilene, identificando i lotti di prodotti coinvolti e tracciando la loro distribuzione.
Inoltre sono state trasmesse un totale di 3862 notifiche attraverso il RASFF, di cui 1430 sono state classificate come allarmi, 572 come informazioni per il follow-up, 791 come informazioni per l’attenzione, 1056 come notifica di rifiuto di frontiera e 13 come notifica di notizie. Rispetto al 2019, il numero di notifiche di allerta, che comportano un grave rischio per la salute di un prodotto in circolazione sul mercato, è aumentato del 22%. L’aumento degli allarmi è significativo per il sesto anno consecutivo. Il forte calo delle notifiche di rifiuto delle frontiere (-30%) riflette molto probabilmente l’impatto della pandemia COVID-19 sul commercio mondiale più che sui controlli stessi.
Scarica il Report completo: “The Rapid Alert System for Food and Feed – Annual Report 2020”
Fonte: Commissione europea
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