La Giunta Regionale della Campania ha approvato, con decreto dirigenziale n. 270 del 06/09/2021, l’aggiornamento delle “Linee Guida Tecnico Scientifiche” per la progettazione degli impianti di trattamento dei reflui zootecnici che costituiscono parte integrante del “Programma straordinario per l’adeguamento impiantistico ambientale del comparto bufalino nelle Zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola” approvato con DGR n. 546 del 12.11.2019.

L’aggiornamento è stato effettuato dal gruppo tecnico scientifico interdisciplinare costituito con DRD n.74 del 6.05.2019 e DRD n. 84 del 25.05.2019 a seguito dell’avviso della DG Politiche Agricole, Alimentari e Forestali di far pervenire proposte progettuali, nel frattempo eventualmente maturate, relative a tecniche di abbattimento dei contenuti di azoto nei reflui zootecnici, anche riferite a specifici aspetti innovativi, non contemplate nelle Linee guida tecnico-scientifiche del 2019.

Le Linee guida costituiscono il riferimento tecnico scientifico per la realizzazione degli impianti di trattamento dei reflui bufalini finanziabili nell’ambito del Programma straordinario per l’adeguamento impiantistico-ambientale a supporto del comparto bufalino in Campania, e sono articolate in quattro capitoli:

  • nel capitolo 3 sono illustrate in maniera dettagliata le tipologie impiantistiche per il trattamento dei reflui bufalini da ricondursi al processo di digestione anaerobica, e sono descritti i sistemi utilizzabili per la riduzione del tenore di azoto nei digestati ottenuti come
    sottoprodotti di tale processo; sono inoltre riportati in una tabella riepilogativa i principali parametri tecnico economici per la realizzazione e gestione dei suddetti sistemi di trattamento di riduzione dell’azoto applicabili ai digestati;
  • nel capitolo 4 sono considerati i diversi aspetti inerenti il compostaggio (aziendale, interaziendale ed industriale) per la valorizzazione agronomica dei digestati risultanti dal trattamento degli effluenti: il compostaggio contribuisce infatti in maniera determinante al riequilibrio del bilancio dell’azoto sottraendolo alle aree in cui è presente un surplus di tale nutriente per destinarlo ad esempio alle aree agricole deficitarie nelle quali le pratiche agronomiche di tipo intensivo determinano una carenza di sostanza organica. Alcune tecniche quali l’allevamento dei lombrichi, consentono di trasformare le deiezioni in vermicompost che ha un alto valore aggiunto e quindi è più facilmente esportabile verso altri comparti agricoli anche fuori Regione (orticoltura, florovivaismo anche in regime biologico).
  • nel capitolo 5, in considerazione del fatto che obiettivo del presente Programma straordinario è quello di finanziare interventi che, oltre a garantire il rispetto delle normative e delle corrette pratiche in materia di protezione ambientale, siano anche rispettose delle norme di sicurezza igienico-sanitaria, sono illustrate le principali problematiche sanitarie di cui tener conto nella gestione dei reflui degli allevamenti bufalini e nel loro trattamento, in particolare per il rischio di trasmissione della brucellosi e della tubercolosi; a tale proposito, sono definite le strategie da attuare per il contenimento e la prevenzione di tali rischi;
  • nel capitolo 6 sono affrontate le analisi in scala territoriale propedeutiche alla ottimale localizzazione degli impianti sulla base di un procedimento formalizzato che tiene conto di diversi criteri che devono supportare le scelte: in particolare vengono individuate le “aree critiche”, ossia di maggiore concentrazione di allevamenti e capi bufalini, che esprimono quindi un maggiore fabbisogno depurativo ma anche un più diretto approvvigionamento dei reflui.

Il gruppo tecnico scientifico ha esaminato le proposte progettuali pervenute valutando, per ciascuna di esse, la rispondenza ai criteri di compatibilità ambientale, convenienza economica e sicurezza sanitaria già applicati alle Linee guida tecnico-scientifiche del 2019.

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Fonte: Regione Campania