In occasione di AnteprimAgriumbria, svoltasi dal 17 al 19 settembre, l’Associazione Nazionale degli Allevatori delle razze bovine Charolaise e Limousine Italiane (ANACLI) sabato 18 settembre ha tenuto un incontro dal titoloANACLI incontra gli allevatori“. Tema principale dell’evento: “Limousine e Charolaise Italiane: genetica e qualità delle produzioni per una zootecnia sostenibile nell’ambito del PSRN“.

Presenti all’incontro Roberto Nocentini, Presidente A.I.A., Martino Cassandro, in qualità di Direttore Tecnico FedANA, e Stefano Saleppichi, Direttore ANACLI. Ha aperto e moderato i lavori Malko Gallone, Presidente ANACLI. L’evento ha visto inoltre la presenza di molti allevatori ed esperti del settore.

“ANACLI ha sempre posto l’accento sulla selezione genetica finalizzata alla produzione di carne ed alla rusticità degli animali. Abbiamo unito il nostro lavoro alla richiesta da parte del consumatore e proprio per questo motivo abbiamo intrapreso un percorso tecnico e scientifico con il CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) per l’analisi delle nostri carni”– ha dichiarato Gallone.

Roberto Nocentini ha ricordato che “Questi confronti, come quello di oggi, sono veramente importanti per gli allevatori e per le Associazioni”. Riferendosi all’agromento mercato e consumatori ha poi sottolineato che “Il consumatore è sempre più consapevole e dobbiamo dimostrare che la carne non è tutta uguale”.

“Per i prossimi 3 anni ANACLI, assieme al comparto carne, beneficerà di un importante finanziamento – ha spiegato il Prof. Martino Cassandro riferendosi al progetto I-BEEF 2 – e farà un’attività di selezione che dovrebbe cercare di portarci, come popolazione di bovini da carne seguite da ANACLI, verso una differenziazione, anche se ciò non è facile”.

“ANACLI gestisce animali che hanno una diffusione a livello europeo se non mondiale; ma come per le altre razze, ad esempio per la Frisona, ci sono delle sottopopolazioni e queste se ben selezionate con obbiettivi di selezione chiari (non può essere solo l’accrescimento, ma bisogna puntare sulla qualità della carne e sull’interazione genotipo e ambiente) possono conferire alla linea italiana una peculiarità e differenziazione specifica. Questo l’Associazione potrà farlo attarverso il programma genetico, utilizzando gli strumenti di genomica che potranno permetterci anche di tracciare il lavoro di selezione”. Cassandro ha quindi concluso il suo intervento dichiarando che la FedANA, ANACLI e A.I.A. lavoreranno in questa direzione.

Le proprietà organolettiche e nutrizionali della carne delle razze Limousine e Charolaise sono state presenate dalla Dott.ssa Sebastiana Failla  del CREA. “La Charolaise e la Limuosine – ha dichiarato La Dott.ssa Failla – sono due razze straniere che abbiamo fatto diventare italiane con le loro peculiarità attraverso la ricerca di una carne ad qualità nutrizionale”. Ha poi esposto i risultati di un lavoro di ricerca svolto su carne di bovini finissati di razza Charolaise e Limousine entrando nel dettaglio del profilo nutrizionale della carne in termini di grassi e proteine. Parlando di tenerezza della carne e riferendosi allo studio Christensen et al., 2011, la Dott.ssa Failla ha riferito che “Il collagene è un carattere distintivo della razza Limousine, ma anche della Piemontese. Questo risultato ci suggerisce che questa carne può essere consumata cruda o con poca cottura”. Inotre, la carne di Limousine ha un forte potere antiossidante.

Il tema della genetica nell’ambito del PSRN è stato affrontato dal Prof. Riccardo Bozzi Università di Firenze il quale ha illustrato i risultati ottenuti dal progetto I BEEF i cui obbiettivi possono essere racchiusi in due aree principali:

  1. evoluzione del sistema selettivo delle Razze Limousine e Charolaise allevate in Italia attraverso l’introduzione di tecnologie applicate al miglioramento genetico – e.g. selezione genomica – e la loro applicazione su fenotipi innovativi, finalizzati principalmente al benessere ed alla sostenibilità delle produzioni;
  2. la caratterizzazione fenotipica e genetica dei TGA da carne italiani funzionale alla conservazione della biodiversità, all’individuazione delle linee parentali meritevoli di conservazione, alla minimizzazione della consanguineità ed alla formulazione di piani di accoppiamento.

“Sulle razze Limousine e Charolaise – ha spiegato il Prof. Bozzi – in termini di miglioramento genetico, abbiamo effettuato le seguenti azioni: stima di indici genetici e genomici; valutazione dell’eventuale consanguineità e della diversità genetica nelle popolazioni e calcolo dell’inbreeding. Alla fine tutte le informazioni raccolte sono state elaborate per renderle uno strumento utilizzabile per il futuro. Abbiamo lavorato con le anagrafiche degli animali, con il DNA degli animali raccolto in alcuni allevamenti ed abbiamo utilizzato gli SNP (Single Nucleotide Polymorphism) creando un software SNPPit”.

Grazie al progetto I BEEF sono stati sviluppati i seguenti nuovi Indici Genetici:

  • Peso a 120/210/365 giorni [genetico e genomico]
  • Età al primo parto e Interparto
  • Sopravvivenza alla lattazione successiva
  • Facilità di parto
  • Mortalità perinatale
  • Peso di carcassa

I parametri scelti per questi indici sono rispettivamente: interparto, sopravvivenza alla lattazione successiva (dal secondo al settimo ordine di parto), facilità di parto (classi di facilità (1 – 3) [accorpate 3 e 4]), mortalità perinatale (carattere binario (Vivo – Morto)) e peso di carcassa (8 classi di età).

Inoltre, è stato sviluppato anche l’indice aggregato che combina tutti i genotipi (4 diversi indici genetici): l’indice peso a 210 giorni, l’indice aggregato muscolo, l’indice aggregato scheletro e l’indice fertilità (età al primo parto). Di questi sono stati individuati dei pesi: EBV peso a 210 giorni 25%; EBV Muscolo (aggregato) 25%; EBV Scheletro (aggregato) 30%; EBV età primo parto 20% L’attendibilità media dell’indice aggregato nei maschi è risultata essere 0,47, mentre nelle femmine 0,37.

In merito al progetto I BEEF 2, il Prof. Bozzi precisa: “E’ stato pensato e progettato per proseguire il lavoro fatto in precedenza, focalizzandosi su alcuni aspetti come la genomica, l’impatto ambientale e la resistenza degli animali alle malattie“.

Queste saranno le azioni che verranno intraprese nell’ambito del progetto I BEEF 2: caratterizzazione genetica delle razze e delle specie allevate in Italia (es. azioni di caratterizzazione genetica per l’individuazione di linee di sangue da conservare e valorizzare), anche mediante l’impiego di informazioni genomiche; verifica di congruenza dei dati e delle informazioni; stima di indici genetici e genomici e gestione riproduttiva in relazione alle nuove finalità (benessere animale, emissioni gas ad effetto serra nell’ambiente, miglioramento dell’efficienza riproduttiva e salvaguardia della biodiversità) anche con l’ausilio di marcatori genetici in linkage con geni utili (MAS), di geni candidati (GAS) e della selezione genomica (GS); miglioramento delle risorse genetiche animali ad interesse zootecnico (RGAiz), valutazione della consanguineità e della diversità genetica nelle popolazioni e calcolo dell’inbreeding, rilevamento dati in stazione di controllo in ambiente controllato; valutazione ed individuazione di caratteri di resistenza genetica degli animali di interesse zootecnico alle malattie; raccolta di materiale biologico e germoplasma delle razze contemplate dal progetto (DNA, materiale seminale, ovuli ed embrioni, ecc.); elaborazione delle informazioni raccolte (es. elaborazione di indicatori ed indici tali da minimizzare l’impatto ambientale degli allevamenti, calcolo degli accoppiamenti programmati, ecc.) ed implementazione e continuo aggiornamento della banca dati con software SNPPit; azioni di informazione, disseminazione e preparazione di report tecnici tematici e relazioni tecnico-scientifiche.

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