Rapporto n.073 del 21.09.2021 “MATERIE PRIME CEREALI E DINTORNI ECONOMICI” anno 10°

Queste le chiusure del 20/09:

Tra parentesi le variazioni sulla seduta precedente in centesimi di dollaro per Bushel per semi, corn e grano, in dollari per tonnellata corta per la farina.

Per il momento il mercato non cambia direzione: i fondamentali (raccolti/scorte/vendite) fanno sì che le quotazioni tengano. Il calo è dovuto principalmente a due fattori. Il primo, il “caso” Evergrande, il colosso Societario della Finanza Cinese, ha dominato la giornata di tutte le borse del mondo che hanno chiuso con pesanti perdite. Il problema è capire se si va incontro ad un altro caso Lehman& Brothers, se si è arrivati ad un momento di eccesso di speculazione o se la Cina si comporterà come “tutti gli altri paesi” e favorirà un arrangiamento delle scadenze e della quantità di pagamento del debito. E’ probabile che sia così, ma comunque vada le ripercussioni interne sul mercato interno cinese saranno sicuramente sensibili. Il secondo fattore è una finestra di bel tempo sui raccolti di mais e soia negli USA, e non ultimo il fatto che i punti d’imbarco stanno riprendendo tutti dopo i danni dell’Uragano Ida.

All’orizzonte sussiste un altro dato degno di nota, ed è la dichiarazione fatta due giorni fa dalla “Yellen” che ha ribadito la richiesta al Congresso di alzare il tetto del debito federale, dicendo che un default del debito Usa innescherebbe una crisi finanziaria storica facendo degli Stati Uniti “una nazione permanentemente più debole”. Cosa questa che però contrasta con la debolezza dell’euro che invece avrebbe dovuto rafforzarsi… (Misteri della finanza e della geopolitica).

Insomma, siamo in un momento di delicati giochi speculativi a livelli “stratosferici”.

L’indice dei noli B.D.Y è salito a 4.304 punti, il petrolio wti gira a circa 71 dollari al barile, e il cambio gira a 1,17251 ore 19,38 del 20 settembre.

Venendo invece al nostro mercato, vi segnalo che, indipendentemente dai cali del mercato internazionale, qui stiamo vivendo un momento di forti inadempienze e carenze fisiche di vari prodotti, per cui i mercuriali/listini tenderanno a non seguire i mercati esteri.

Ecco che, quanto vi scrivevo alcuni rapportini fà, si sta avverando; pertanto, il consiglio che ripeto come un mantra è di non farsi trovare corti di merce… specie d’importazione.

Per i cereali, regna la confusione massima sul mais, con un mercato ormai spezzettato in tronconi qualitativi: mais sotto i 5 ppb; mais entro i 10 ppb; mais oltre i dieci ma entro i 20 ppb; mais in deroga al contenuto di aflatossina b1 (21/25 ppb), mais secco normale e mais con umidità 14/18%, “UN VERO CAOS”. E questo avrà ripercussioni anche sui derivati del mais, specie semole e farinetta.

A tale riguardo, per chi fosse interessato, possiamo gestire del mais bianco uso alimentare declassato ad uso zootecnico raccolto 2020.

Comunque, il caro cereali, al momento pur con un probabile contenuto ridimensionamento del mais nazionale, continuerà a sussistere.

La logistica è il vero “DRIVER” del momento, che causa la carenza di diversi prodotti. E la controprova che la logistica è importante è il fatto che i noli anche sul 2022 stanno aumentando. Oggi per una farina di soia un premio (nolo) è di 87/88 dollari per tonnellata.

Per il mondo dei biodigestori, passata la campagna trinciati, si fanno avanti i più attenti a valutare fonti alternative per i mesi futuri. I più avveduti stanno approfittando del calo dei cruscami e della presenza sul mercato di bucce d’uva umide.

 

Fonte: Officina Commerciale Commodities Srl