Ruminantia Mese è lo speciale di Ruminantia dedicato ad articoli di approfondimento relativi all’allevamento dei ruminanti. Si tratta di una sorta di rivista nella rivista in cui, con una cadenza mensile, sono pubblicati articoli di carattere tecnico-scientifico scritti da esperti del settore. Gli articoli sono suddivisi in sei sezioni: editoriale, genetica, sanità, ambiente e management, nutrizione ed economia.

Con questa raccolta, andremo a scoprire quali sono stati gli argomenti trattati nella sezione Nutrizione nel corso del 2014.

Allevamento dei ruminanti e cambiamenti climatici: sfide e opportunità. 2. Interventi di mitigazione – Dicembre 2014

Gli interventi nel settore dell’allevamento dei ruminanti che possono consentire di ridurre le emissioni di gas a effetto serra (GHG) sono numerosi e caratterizzati da un’estrema variabilità in termini di efficacia, complessità di realizzazione e costi. Una prima serie di azioni possibili riguarda la riduzione dell’emissione di metano (CH4) da fermentazione enterica. In questo contesto, un primo aspetto al quale va dato rilievo è rappresentato da tutto ciò che può permettere di migliorare l’efficienza produttiva e riproduttiva della mandria e di prolungare le aspettative di vita degli animali… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!

Allevamento dei ruminanti e cambiamenti climatici: sfide e opportunità. 1. Il contesto di riferimento – Novembre 2014

Nel 1997 l’Italia ha ratificato il protocollo di Kyoto che impone ai paesi firmatari obblighi vincolanti di riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra (greenhouse gases, GHG). I gas serra, detti anche climalteranti, oggetto delle azioni di riduzione sono: l’anidride carbonica (CO2) prodotta principalmente dall’impiego di combustibili fossili; il metano (CH4) prodotto dalle discariche, dagli allevamenti e dalle coltivazioni di riso; il protossido di azoto (N2O) prodotto nel comparto agro zootecnico e nelle industrie chimiche; gli idrofluorocarburi (HFC), i perfluorocarburi (PFC) e l’esafluoruro di zolfo (SF6) impiegati nelle industrie chimiche e manifatturiere… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!

L’acqua di bevanda – Ottobre 2014

Di sicuro l’acqua è il principale nutriente per tutte le specie animali, bovina da latte compresa. L’acqua è necessaria per tutti i processi fisiologici quali la digestione, metabolismo e trasporto dei nutrienti, eliminazione dei cataboliti, dissipazione del calore corporeo, mantenimento del bilancio idro-salino del corpo e mantenimento dell’ambiente liquido necessario per lo sviluppo del feto. In funzione di peso vivo, sesso ed età, l’organismo animale è composto dal 55-70% di acqua, mentre il contenuto di acqua del latte è mediamente pari all’87,5%. Questo conferma l’importanza dell’acqua potabile nella dieta della vacca da latte… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!

Ma quale è il fabbisogno di amido? – Settembre 2014

Tutti sappiamo che il “tallone d’Achille” del successo economico nell’allevare le vacche da latte è principalmente legato al bilancio energetico e proteico negativo della fine della gravidanza e delle prime settimane di lattazione. Da esso derivano le principali malattie metaboliche, i principali fattori di rischio dell’infertilità e la scarsa produzione. Diagnosticare il bilancio energetico e proteico negativo è semplice. Si va dal dimagrimento delle bovine, ai biomarker del latte e ai  metaboliti del sangue. Evitare questa situazione metabolica non è biologicamente possibile mentre ridurne la gravità certamente lo è. Molte sono le soluzioni da cercare… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!

Ma i grassi migliorano la fertilità ? – Agosto 2014

La fertilità delle vacche da latte è in cima alle priorità degli allevatori che ben conoscono il valore economico di avere una stalla che per tutto l’anno abbia bassi giorni medi lattazione. Questa condizione è possibile solo se le vacche partoriscono frequentemente e in tutti i mesi dell’anno. La nutrizione ha sulla fertilità un ruolo molto importante, anche se non esclusivo. Nelle razioni destinate alle vacche nelle prime settimane di lattazione si cerca di avere la massima concentrazione energetica possibile senza che questa però riduca la capacità d’ingestione. Questo avviene quando si riducono troppo le fibre ad attività ruminale ,ossia ruminabili, sostituendole con amidi. Per lo stesso motivo si utilizzano i grassi, nella speranza di ridurre gli effetti nefasti sulla fertilità causati da un bilancio energetico eccessivamente negativo… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!

Sperimentazione di un sistema Semplificato di somministrazione del latte ai vitelli – Luglio 2014

Nel complesso delle attività gestionali, le operazioni di preparazione e somministrazione del sostituto del latte materno ai vitelli, sono tra quelle che richiedono una quantità di tempo più elevata. Facendo seguito ad alcune esperienze Statunitensi e Francesi, è stata condotta recentemente anche in Italia una sperimentazione per verificare alcuni aspetti connessi all’applicazione di un sistema Semplificato per l’alimentazione dei vitelli. La prova è stata eseguita presso l’azienda agricola Il Piumarone dei F.lli Enrico e Aldo Bruni di Sutri (Viterbo) su due gruppi di 12 vitelle di razza Frisona (24 in totale), uno alimentato con un sistema Tradizionale (due somministrazioni di latte/giorno), l’altro con un sistema Semplificato che prevedeva una sola somministrazione di latte/giorno… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!

La digeribilità della fibra neutro-detersa dei foraggi – Giugno 2014

Nell’allevamento della bovina da latte la maggiore voce di costo è indubbiamente l’alimentazione. Ciò trova conferma in numerose stime effettuate negli ultimi anni riferite alla realtà italiana: l’acquisto degli alimenti ha mediamente un’incidenza pari al 25-30% dei costi totali. Tale valore indubbiamente sottostima la rilevanza dei costi alimentari, poiché non considera la quota derivante dalla produzione aziendale di alimenti zootecnici. La somma delle due voci spesso arriva ad incidere per oltre il 50% del costo di produzione del litro di latte… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!

Il ruolo della colina nell’alimentazione della vacca da latte – Maggio 2014

Ad inizio lattazione le vacche da latte sono sottoposte ad una fase di bilancio energetico negativo. La ragione di tale fenomeno sta nel fatto che l’output energetico legato alla produzione lattea è superiore alla quota energetica ingerita con la dieta. Perciò le riserve energetiche tissutali (principalmente grasso) sono mobilizzate con possibili conseguenze in termini di steatosi epatica e chetosi. La colina, come specificato in seguito, è una molecola nota per i suoi effetti positivi in tal senso… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!

Nel colostro la salute del vitello – Aprile 2014

Partendo dal presupposto che l’obiettivo finale è una mandria sana e produttiva, bisogna iniziare ad investire di più sulle ultime fasi della gravidanza per riuscire ad avere il massimo risultato. Come? Iniziando dalla fase dell’asciutta, dove la capacità materna di sintesi di un colostro ad elevata concentrazione di Ig garantisce al vitello neonato una spiccata capacità immunitaria e, di conseguenza, la possibilità di porre le basi per un accrescimento più rapido, una minor morbilità e mortalità. Questi presupposti permettono di raggiungere precocemente la fertilità, dato che il peso/taglia  ideali per la prima fecondazione, sono i requisiti fondamentali per avviare la manza alla propria carriera produttiva… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!

Quali foraggi scegliere per fare il latte – Marzo 2014

Siamo abituati in Italia al fatto che molte delle scelte da fare in allevamento siano condizionate da mode più che dai più efficaci calcoli di opportunità o costo/beneficio. Ciclicamente si cercano colture alternative a tutti i costi quando basterebbe migliorare le tecniche di produzione per coniugare la massima resa per ettaro con la massima digeribilità e quindi, il minore impiego dei sempre più costosi concentrati. Si vedono in Italia coltivazioni di cereali autunno-vernini in aree altamente vocate alla coltivazione del mais oppure granturco da insilato coltivato in aree dove l’acqua non c’è, o i costi d’irrigazione sono elevatissimi… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!

I microminerali nell’alimentazione della bovina da latte – Febbraio 2014

Gli oligoelementi (cobalto, rame, iodio, ferro, manganese, molibdeno, selenio e zinco) sono da tempo considerati nutrienti essenziali per gli animali da reddito. Nel caso dei bovini da latte, i fabbisogni standard maggiormente accreditati sono quelli riportati dal Nutrient Requirements of Dairy Cattle (NRC, 2001).Le funzioni metaboliche svolte dai minerali sono numerose: nel caso degli oligoelementi rientrano primariamente nelle categorie catalitica (come componenti di enzimi ed ormoni) e regolatoria (legata ai processi di replicazione cellulare). Di seguito sono dettagliati gli oligoelementi di maggior interesse… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!

Troppi concentrati fanno male alle vacche da latte? – Gennaio 2014

Gli allevatori e i suoi tecnici si trovano spesso a discutere dell’energia della razione o meglio degli apporti energetici alle vacche in lattazione. Se ne parla nel vederle dimagrire troppo nelle prime settimane di lattazione, quando si trovano troppe cisti e vacche vuote alle visite ginecologiche oppure , ma di questo se ne parla troppo poco, quando ingrassano a fine lattazione. I buiatri e gli allevatori più attenti hanno ormai intimamente compreso che, innalzare la quantità di alimenti energetici come il mais o i grassi dà pochi risultati e, a volte, crea problemi metabolici che aggravano quelle patologie riproduttive derivanti dal bilancio energetico negativo… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!

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