L’ultimo report sul mercato lattiero-caseario di Assocaseari, riporta la situazione nella settimana dal 19 al 25 Marzo. Neverending story: produzioni latte nei paesi maggiori produttori, anche se in crescita, non in grado di soddisfare la domanda di prodotti lattiero caseari, che per l’ennesima settimana subiscono forti rincari.
Latte
Sul mercato europeo, buona domanda di latte ma scarsissima disponibilità; crudo intero trattato a 0,58 €/kg, scremato stabile a 0,30 €/kg partenza. Sul mercato nazionale, domanda di latte molto buona; prezzi in rialzo per il crudo che è stato trattato a 0,49-0,495 €/kg partenza, leggermente in calo invece lo scremato a 0,29-0,30 €/kg partenza. La raccolta si è stabilizzata, titoli buoni.
Crema di latte
La crema di latte è impazzita sia sul mercato UE, dove viene trattata intorno ai 3,50 €/kg consegnata, sia sul nazionale, dove quella di qualità è venduta a 3,40-3,45. Domanda buona.
Burro
Aumento sostenuto dei bollettini europei del burro. Kempten ha aumentato ben di € 0,48 il minimo, oggi 6,73 €/kg, e di € 0,40 il massimo, oggi 6,95, €/kg, media tedesca 6,84 €/kg. L’Olanda cresce di € 0,13 e si porta a 6,75 €/kg, mentre la Francia aumenta di € 0,27 e va a 6,70 €/kg. La media a tre di questa settimana è 6,76 €/kg, quella a due 6,795 €/kg. Anche la quotazione del burro di centrifuga a Milano spicca il volo e aggiungendo € 0,30 va a 6,45 €/kg. Il mercato reale, però, registra altri prezzi, ben al di sopra dei 7,00 €/kg. Lì arriveranno, con la loro solita prudenza, anche i Bollettini ufficiali.
Latte in polvere
Non si arrestano nemmeno i prezzi di mercato e i bollettini ufficiali del latte in polvere che segnano frecce verdi al rialzo in tutti e tre i Paesi che teniamo in considerazione, sia per l’intero che per lo scremato.
Siero
Il siero non si differenzia dalle altre commodities lattiero-casearie e le sue quotazioni, sia per l’uso alimentare che zootecnico, aumentano in tutti e tre i Paesi che teniamo in considerazione.
Formaggi
Ancora in aumento le quotazioni nazionali di Parmigiano Reggiano e Grana Padano nelle principali Borse Merci del Nord Italia, del Pecorino Romano a Milano, del Provolone Valpadana a Cremona e del Monte Veronese DOP a Verona. Quotazioni medie europee ancora in aumento di € 0,01 per il Cheddar che va a 3,69 €/kg, l’Edamer a 4,27 €/kg e il Gouda a 4,14 €/kg, l’Emmentaler invece cresce di € 0,10 e va a 5,14 €/kg. I bollettini restano ancora molto al di sotto delle quotazioni reali, oramai ben sopra dei 5,00 €/kg, per il Cheddar, e l’Emmentaler e intorno ai 5,00 €/kg per l’Edamer, il Gouda e la Mozzarella Block.
NB: I prezzi pubblicati devono essere considerati solo indicativi di una tendenza di mercato, in quanto miscellanea non solo di prezzi effettivi di vendita, ma anche di prezzi di offerte e/o richieste rilevate sul mercato.
Import Cina gennaio-febbraio 2022
Il fiore all’occhiello dell‘import cinese continua ad essere il WMP, che a gennaio ha raggiunto un nuovo record con ben 229.000 tonnellate. Anche a febbraio è aumentato notevolmente, +40% rispetto allo stesso mese del 2021. Questo segmento continua ad essere dominato dal prodotto neozelandese, grazie alle garanzie ancora in vigore nell’ambito dell’Accordo di Libero Scambio tra le parti (che scompariranno dal 2024 insieme alle tariffe sul WMP). Le importazioni di SMP sono aumentate leggermente a febbraio, ma non riuscendo a tamponare le perdite di gennaio, nei primi due mesi dell’anno si registra un -13% genn-febbr’22/genn-febbr’21.
I principali fornitori sono Australia, UE e Nuova Zelanda. L’import di crema e di burro è cresciuto a febbraio, rispettivamente del 37% e del 32% febbr.’22/febbr.’21; la Nuova Zelanda è il principale fornitore di panna mentre la UE di burro.
Anche le importazioni di formaggio, dopo un calo a gennaio, a febbraio sono aumentate segnando +11% febbr.’22/febbr.’21 e anche in questo caso le principali origini sono Nuova Zelanda, Australia e UE. L’import di formaggio ha chiuso il 2021 con un aumento del 36% rispetto al 2020, il che fa pensare che la Cina abbia stoccato grandi quantitativi di prodotto. La domanda di siero di latte continua a essere debole, -45% genn-febbr’22/genn-febbr’21, quindi probabilmente la ricostituzione degli allevamenti suini ha raggiunto il suo limite massimo; il principale fornitore di siero sono gli Stati Uniti.
Fonte: Assocaseari
Scrivi un commento
Devi accedere, per commentare.