Regione Basilicata: un aiuto straordinario alle imprese agricole, con una spesa complessiva di sette milioni di euro.
Si tratta – precisa l’assessore – di una misura di sostegno temporaneo ed eccezionale alle imprese agricole e agroalimentari in forma di contributo in conto capitale, in attuazione della “Legge di Stabilità Regionale 2022”, (L.R. 31 maggio 2022, n. 9 art. 6), con la quale sono stati previsti “Contributi straordinari per il settore agricolo per interventi urgenti di contrasto alla grave crisi economica internazionale e per il recupero della competitività”. Alla copertura finanziaria si viene incontro con fondi regionali per quattro milioni di euro e con fondi Programma operativo Val d’Agri – Senisese, “Ripov 2020/2021 per tre milioni di euro per un totale di sette milioni di euro. Il contributo sarà erogato nell’ambito del regime de minimis ex Reg (UE) n. 1408/2013 nel settore agricolo e ss. mm. ii. Ai sensi del decreto del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali del n. 5591/2020, l’importo totale degli aiuti de minimis concessi ad un’impresa unica attiva nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli non può superare i 25 mila euro nell’arco di tre esercizi finanziari. L’aiuto, una tantum, è erogato sulla base di un importo forfettario, per fronteggiare i maggiori costi sostenuti a causa dei notevoli incrementi dei costi di gestione aziendale riguardanti principalmente l’energia, i fertilizzanti, le materie prime, i mangimi. L’impresa deve dichiarare un fatturato 2021 (Ricavi) pari ad almeno sette mila euro, Iva esclusa, e di aver registrato un aumento dei costi produttivi di almeno il 25 per cento nel periodo di tempo 1° gennaio – 31 luglio 2021 rispetto al periodo 1° gennaio – 31 luglio 2022. L’assessore riferisce inoltre che altro intervento a supporto delle imprese agricole e agroalimentari che hanno subito gli effetti del conflitto in Ucraina potrà essere attivato mediante il Regolamento Ue 2022/1033 del 29 giugno 2022, con il quale la Ce ha approvato una misura specifica volta a fornire un sostegno temporaneo eccezionale nell’ambito del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) in risposta all’impatto dell’invasione russa dell’Ucraina. Il sostegno erogato nell’ambito della misura – precisa Cupparo – garantisce un’assistenza di emergenza agli agricoltori e alle Pmi particolarmente colpiti dall’impatto dell’invasione russa dell’Ucraina, con l’obiettivo di garantire la continuità delle loro attività economiche. L’aiuto è erogato in forma di somma forfettaria da versare entro il 15 ottobre 2023, in base alle domande di sostegno approvate entro il 31 marzo 2023. L’importo massimo del sostegno non è superiore a 15 mila euro per agricoltore e a 100 mila euro per Pmi.
Nell’erogare il sostegno gli Stati membri tengono conto del sostegno concesso nell’ambito di altri strumenti di sostegno nazionali o unionali o di regimi privati per rispondere all’impatto dell’invasione russa dell’Ucraina. Quanto alle richieste che vengono dalle associazioni e confederazioni del mondo agricolo Cupparo sottolinea che si condivide la proposta a sostenere processi di filiera, ritenuta questa una scelta organizzativa che favorisce l’integrazione fra le diverse fasi del processo produttivo, favorisce il miglioramento della qualità produttiva, assicura la quantità e la continuità dei conferimenti di materia prima, consente di aumentare il valore aggiunto dei prodotti attraverso la trasformazione e la commercializzazione, permette una più equa distribuzione dei ricavi fra tutti gli attori della filiera, soprattutto sui produttori. Si ritiene che la scelta della filiera possa essere uno dei possibili rimedi contro le oscillazioni di prezzi e offerta di materie prime, dovute a fenomeni di carattere globale che risentono in modo diretto di eventi straordinari, come hanno dimostrato la pandemia e il conflitto bellico in Ucraina. Per tale ragione, con la dgr 474 del 22 luglio scorso, la Regione Basilicata ha stanziato i primi 5 milioni di euro per assicurare il Cofinanziamento ai progetti di filiere nazionali del Piano operativo agricoltura, come da Delibera Cipe n. 25/2016. Sul territorio lucano sono stati presentati 168 progetti di investimento per un totale di 17milioni di euro afferenti a 16 filiere, a cui la Regione contribuisce con un contributo del 25 per cento, pari a circa 25 milioni di euro. Tra questi una filiera cerealicola (Grano Armando) che aggrega 30 imprese per un investimento pari a circa 11,8 milioni di euro. Su scala regionale, con il Psr 2014-2022 sono state finanziate due filiere cerealicole lucane, con un finanziamento complessivo pari a 13,2 milioni di euro, 51 aziende di produzione e 14 imprese di trasformazione e commercializzazione. Ad oggi il livello della spesa è pari a circa il 50 per cento. I contratti di filiera che sono stati sottoscritti dai partecipanti alle filiere contengono “… precisi obiettivi qualitativi e quantitativi”, come richiesto tra l’altro da Coldiretti e l’applicazione di prezzi collegati a precisi indici di mercato. Ebbene, oltre ad invocare il rafforzamento del sistema di filiere produttive, è auspicabile una verifica attenta sulle filiere già attive e sostenute con i cospicui finanziamenti comunitari, nazionali e regionali, per comprendere come gli impegni assunti ed invocati da Coldiretti, si stiano realmente rispettando.
In questi giorni – afferma ancora l’assessore – si stanno delineando le linee programmatiche per lo Sviluppo rurale su scala nazionale, con il Piano strategico nazionale 2023-2027 e a livello regionale; è stato attivato il partenariato economico e sociale regionale, per definire le strategie del prossimo quinquennio a sostegno dell’agricoltura lucana. Una delle linee di indirizzo che risponde agli obiettivi di competitività del sistema agroalimentare lucano passa proprio attraverso le filiere produttive, ma a condizione che la verifica di quanto si sta realizzando grazie all’attuale programmazione, restituisca elementi di efficacia ed efficienza di queste iniziative, sia in termini produttivi, che organizzativi ed occupazionali. Infine, saranno attivate due misure attraverso il supporto di Ismea, con cui gli uffici del Dipartimento sono a lavoro per definire una convenzione, per forme di garanzia finalizzate ad operazioni di ristrutturazione del debito e di concessione di credito a tasso agevolato a medio e lungo termine.
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Provincia autonoma di Trento: dopo i altri due milioni di aiuti straordinari a zootecnia e itticoltura.
Confermata l’attenzione della Giunta provinciale al settore agricolo con la decisione di integrare di due milioni gli aiuti straordinari al comparto zootecnico e itticolo per far fronte agli aumenti eccezionali dei prezzi di materie prime, mangimi ed energia. Un’ulteriore dotazione rispetto ai quattro milioni già stanziati con la delibera della settimana scorsa e che si aggiunge alle altre misure già tempestivamente attivate nel corso dei mesi passati per garantire un aiuto a questo settore strategico per il mantenimento del territorio alpino. In parallelo, sempre su proposta dell’assessore, è stata prevista, nell’ambito della manovra di assestamento di bilancio 2022, l’istituzione di un fondo di 5 milioni di euro per gli altri settori del comparto agricolo che sarà attivato qualora ricorrano situazioni di criticità in relazione alle difficoltà che l’agricoltura trentina si trova ad affrontare per l’andamento dei mercati, dell’energia e delle materie prime, il tutto aggravato dalle condizioni meteorologiche di questi mesi. Accanto a questi interventi di natura straordinaria, sta proseguendo il lavoro, con il coinvolgimento di tutti i portatori di interesse del settore agricolo provinciale, per strutturare progettualità capaci di promuovere l’innovazione, incrementando competitività e sostenibilità dei sistemi produttivi, anche cogliendo le opportunità offerte dal PNRR e dalla PAC 2023 – 2027. Di seguito, le tabelle aggiornate a seguito dell’integrazione delle risorse per gli aiuti a zootecnia e itticoltura:
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Regione Friuli Venezia Giulia: energia e ambiente, dalla Regione 48 milioni.
Superano i 48 milioni di euro le risorse economiche a disposizione delle iniziative energetiche, della salvaguardia dell’ambiente e della gestione della raccolta dei rifiuti nell’assestamento regionale. Nel quadro degli interventi previsti – illustrato in Consiglio regionale dall’assessore competente – rientrano anche i dragaggi delle strutture portuali per un valore delle opere di 2,1 milioni. Altri 7,4 milioni sono stati stanziati invece per la manutenzione e dragaggio di diversi corsi d’acqua del territorio. La voce più rilevante delle risorse economiche messe a disposizione nella manovra di assestamento finanziario, come ha sottolineato in Aula l’assessore all’Ambiente, riguarda il super-sconto carburante: a favore dei rimborsi benzina sono stati stanziati ulteriori 20 milioni di euro che si sommano ai precedenti 35 per un totale di 55 milioni di euro nel 2022. Sul fronte della raccolta e smaltimento dei rifiuti, vengono stanziati 5,7 milioni sotto forma di contributi ai Comuni per la realizzazione di isole ecologiche e di nuovi e moderni centri di raccolta. Sul versante energetico e della sostenibilità degli enti pubblici si è invece stanziata la cifra di 8,5 milioni di euro a favore della realizzazione di impianti fotovoltaici comunali, utili anche alla costituzione di comunità energetiche al fine di abbattere i costi energetici degli enti pubblici e i costi dei privati. Sul tema del risparmio energetico l’assessore ha sottolineato come, in assestamento, si sia posta l’attenzione sul tema dei costi energetici, sostenendo con diverse misure le famiglie e le imprese. E’ stato inoltre avviato, attraverso specifici contributi, un processo strutturato di produzione e autoconsumo energetico finanziando diverse azioni proposte dalle comunità energetiche. Un ulteriore impegno di spesa di circa un milione di euro è stato confermato per i contributi che agevolano l’acquisto di biciclette – sia di tipo tradizione che per i mezzi elettrici – destinati ai cittadini residenti in regione. Rispetto alla grave situazione legata alla siccità, oltre alle norme e agli interventi attuati con l’assessorato all’Agricoltura, l’esponente della Giunta regionale ha informato sull’avvio di uno studio di fattibilità, sotto il profilo tecnico ed economico, concernente la realizzazione di impianti che permettano l’utilizzo dell’acqua di mare per attività antropiche e il riuso delle acque reflue depurate che attualmente sono scaricate nei corpi idrici superficiali e nelle aree marine costiere. Tra le altre misure sul fronte ambientale l’assessore ha illustrato ulteriori due norme – per un totale di 300 mila euro di impegno economico – per lo sviluppo territoriale e naturalistico dei laghi di Cavazzo e di Barcis. Per quest’ultimo invaso della Valcellina si è prevista l’istituzione del Laboratorio Barcis: il tavolo di confronto dei sindaci con le istituzioni e con la Regione sul progetto del previsto sghiaiamento dell’invaso nell’ambito anche della valorizzazione ambientale e turistica del lago della montagna pordenonese.
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Regione Toscana: contributi per i territori montani, approvato il bando 2022.
Fondo regionale per la montagna. Domande online dal 3 agosto ed entro il 30 settembre 2022. Il fondo ha lo scopo di sostenere finanziariamente le politiche di sviluppo e tutela delle zone montane ed è destinato alle spese di investimento per la realizzazione di interventi localizzati esclusivamente in zona classificata come montana. La Regione Toscana, con il decreto dirigenziale 14926 del 22 luglio 2022, certificato il 27 luglio 2022, ha approvato il bando per la concessione dei contributi a favore dei territori montani (allegato A del decreto) indicati nell’allegato B “Territori montani” della legge regionale 68/2011 “Norme sul sistema delle autonomie locali”, per l’annualità 2022 del Fondo regionale per la montagna.
Gli interventi ammissibili possono essere selezionati fra uno o più degli ambiti di seguito elencati, definiti ai sensi dell’articolo 85 comma 1 bis della legge regionale 68/2011 ed in conformità con quelli indicati all’articolo 1 comma 593 della legge 234/2021 “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024”, aventi quale finalità generale il contrasto al fenomeno dello spopolamento:
- la difesa del suolo e dell’assetto idrogeologico;
- la tutela e la valorizzazione delle risorse ambientali, ivi compresi gli impianti per la produzione di energia, e del patrimonio forestale ed il sostegno alle attività agro-silvo-pastorali;
- la qualità delle infrastrutture viarie;
- il potenziamento dei servizi pubblici locali, ivi comprese le infrastrutture digitali, ed i servizi socio-sanitari;
- la promozione delle attività industriali, artigianali, manifatturiere, commerciali e della cooperazione;
- la tutela dell’identità storica e culturale dei territori, la promozione e la valorizzazione del turismo sostenibile, ambientale, responsabile, ivi comprese le attività stagionali, ed il sostegno all’impiantistica sportiva;
- il sostegno all’economia circolare e la trasformazione dei servizi ecosistemici in valore, da ricavarsi nella generalità della contribuzione, da destinare allo sviluppo delle aree montane.
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Regione Campania: proroga dei termini della misura 19 Psr.
Con decreto dirigenziale n. 296 del 27 luglio 2022 la Regione Campania ha stabilito che la domanda di sostegno con la relativa documentazione giustificativa per la tipologia di intervento 19.4.1 “Sostegno ai costi di gestione e animazione” deve essere presentata dai Gruppi di azione locale (Gal) tramite compilazione della domanda informatizzata presente sul portale Sian e rilasciata telematicamente entro e non oltre il 30 settembre 2022. Alla domanda di sostegno va allegato, tra l’altro, il documento “Relazione tecnica/progetto – Atto integrativo” secondo lo schema previsto dal decreto 296/2022.
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Regione Lombardia: anticipo Pac di 170 milioni per 14.000 aziende.
Via libera dalla Giunta regionale lombarda all’anticipo dei pagamenti della pac. Si tratta di ben 170 milioni di euro che rappresentano una vera e propria boccata d’ossigeno per 14.000 aziende agricole lombarde. Regione Lombardia ha iniziato i pagamenti dell’anticipo Pac (Politica agricola comune) a 14.640 aziende agricole: 168,4 milioni di euro totali che saranno erogati alle imprese entro il 31 luglio. Si tratta dunque di una straordinaria iniezione di liquidità per il comparto agricolo lombardo in un momento di difficoltà, causata dalla perdurante crisi idrica e dai rincari energetici che hanno colpito il comparto. L’assessorato regionale competente evidenzia infatti come si sia riusciti ancora una volta a liquidare l’anticipo Pac nel mese di luglio. Dunque proprio nel periodo in cui gli agricoltori sono in campo e hanno maggiore necessità di risorse. In un momento proprio di particolare difficoltà del settore. In alcune zone della regione, è infatti già andata persa la metà del raccolto. L’emissione di queste risorse servirà ad anticipare i finanziamenti che le imprese riceveranno nell’ambito della Politica Agricola Comune. E grazie all’anticipo sarà dunque possibile sostenere e rilanciare il comparto agricolo lombardo, vero motore economico del Paese. L’anticipo Pac alle imprese agricole viene erogato sotto forma di prestito per anticipare i finanziamenti che le imprese ricevono nell’ambito della Politica Agricola Comune. La Regione Lombardia eroga già a luglio una quota pari al 70% delle risorse che, in base alla normativa comunitaria, le imprese ricevono a partire dal mese di novembre.
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