La fase di transizione rappresenta nella vita produttiva della bovina da latte una delle maggiori criticità e, insieme all’impatto dello stress da caldo, determina molto spesso un fattore chiave per la redditività aziendale.
Il periodo di transizione (da 21 giorni prima a 21 giorni dopo il parto) è in assoluto il più critico nell’allevamento della vacca da latte. Oltre il 50% delle vacche presenta problemi di partenza (ritenzione di placenta, ipocalcemia, chetosi, metriti) e il 10-12% delle vacche va incontro a riforma nei primi 90 giorni di lattazione. Nei primi 100 giorni di lattazione la vacca, oltre ad essere in una fase di elevata efficienza produttiva, deve prepararsi ad una nuova gravidanza.
E’ in questa fase delicata che i problemi metabolici dopo il parto compromettono i risultati produttivi e riproduttivi della mandria con pesanti ripercussioni sulla redditività aziendale.
Sono molteplici gli aspetti da affrontare per gestire al meglio questa fase:
- condizione corporea vacche in asciutta e al parto (BCS)
- ambiente e affollamento (benessere)
- formazione gruppi e spostamento animali
- alimentazione in asciutta
- alimentazione fresche
- protocolli sanitari al parto e post-parto
Phileo by Lesaffre, azienda leader nella produzione del lievito, ha sviluppato un protocollo mirato per la fase di transizione al fine di ottimizzare le performance degli animali.
L’attenzione viene focalizzata sull’impiego di lievito vivo registrato Actisaf Sc47® (Saccharomyces cerevisiae NCYC Sc47 4b1702), pareti di lievito premium ricche in Mannano-oligosaccaridi e β-glucani, Safmannan®, e selenio organico Selsaf® (Seleniometionina da S.cerevisiae 3b8.12).
In bibliografia sono noti gli effetti positivi del lievito vivo sull’ecosistema ruminale: aumento dei batteri cellulosolitici ed utilizzatori di acido lattico, con conseguente controllo del pH ruminale e maggiore produzione di Acidi Grassi Volatili.
Di conseguenza, un miglioramento della digeribilità della fibra (NDF e ADF), maggiore produzione di acetato e propionato e minore di lattato a livello ruminale, con maggiore sintesi di Glucosio nel fegato (Marden e coll., 2008; Moallem e coll., 2009; Salvati e coll., 2015).
Obbiettivo finale è quello di capitalizzare i benefici dei singoli additivi nella fase di transizione con maggiore produzione di latte e miglioramento dello stato energetico e metabolico, con conseguente effetto sulla ripresa della fertilità (Julien e coll., 2017; Minuti e coll., 2018; Julien e coll., 2018). L’associazione del lievito vivo con le pareti cellulari contribuisce al miglioramento della funzionalità intestinale, soprattutto in riferimento all’integrità e permeabilità della mucosa, attraverso il “binding” dei patogeni enterici e alla miglior efficienza delle “tight Junctions”; inoltre, è ben documentata l’azione dei β-glucani sulla modulazione della risposta immunitaria e infiammatoria. Il selenio organico, attraverso il complesso della Glutatione-Perossidasi (GPx), migliora la capacità antiossidante totale (Cheng e coll., 2017).
Allo scopo di verificare gli effetti del programma in condizioni di campo è stata predisposta una prova in un’azienda di bovine da latte in Puglia confrontando un gruppo controllo (24 vacche) e un gruppo trattato (26 vacche) nel periodo compreso tra 30 giorni prima a 60 giorni dopo il parto. La prova è stata condotta in collaborazione con un’azienda leader nel settore dell’alimentazione animale che ha implementato le proprie soluzioni di gestione della fase di transizione con il programma Phileo.
I risultati
La produzione di latte è aumentata in misura importante, con tenori inalterati di grasso e proteine.
Le cellule somatiche hanno manifestato una tendenza al calo.
La quantità di immunoglobuline nel colostro è stata tendenzialmente più elevata.
Nel periodo di osservazione non sono stati osservati casi di chetosi subclinica nel gruppo degli animali trattati.
Conclusioni
Le osservazioni di campo hanno confermato una volta di più l’efficacia dell’integrazione con lievito vivo nell’alimentazione delle bovine da latte, e come l’associazione con pareti cellulari ad elevato contenuto di MOS e β-glucani e Se-organico contribuisca al benessere sanitario delle bovine, anche in una fase delicata come quella della transizione, con miglior ripartenza produttiva degli animali.
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