Respinta in plenaria la risoluzione della Commissione Environment, Public Health and Food Safety (ENVI) del Parlamento europeo per limitare l’utilizzo veterinario degli antibiotici.
Nel corso dell’assemblea plenaria del 23 giugno il Parlamento europeo ha votato sulla risoluzione proposta dalla Commissione ENVI (Ambiente e Salute), firmata da Tiemo Wölken, Nicolae Ştefănuță, Martin Häusling e Anja Hazekamp, respingendola, seppure con una scarsa maggioranza (280 vs. 269) e diverse astensioni (46).
Grazie a questo voto rimarrà quindi in vigore la lista di antimicrobici riservati all’uso umano proposta dalla Commissione europea e basata sul parere emesso dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA).
La proposta di risoluzione presentata dalla Commssione ENVI il 14 giugno, analogamente a quella già presentata e bocciata nel 2021, chiedeva la modifica della bozza di Regolamento di esecuzione della Commissione del 19 Aprile 2022 che designa gli antimicrobici, o i gruppi di antimicrobici, riservati al trattamento di determinate infezioni nell’uomo, a norma del Reg. (UE) 2019 /6 del Parlamento europeo e del Consiglio.
La posizione della Commissione ENVI
Nella sua nuova risoluzione “Obiezione a norma dell’articolo 112, paragrafi 2 e 3, del regolamento: antimicrobici o gruppi di antimicrobici riservati al trattamento di determinate infezioni nell’uomo“, la Commissione ENVI sostiene che il progetto di regolamento di esecuzione della Commissione non riesca a conseguire un elevato livello di protezione della salute umana, “poiché nessun antimicrobico attualmente autorizzato per uso veterinario è riservato al trattamento esclusivo delle infezioni nell’uomo, e pertanto non ne preserva l’efficacia per il trattamento delle infezioni nell’uomo“. Inoltre, ritiene che il progetto di regolamento di esecuzione della Commissione ecceda le competenze di esecuzione previste dal regolamento (UE) 2019/6, in quanto non compatibile con la sua finalità e contenuto. La mozione sostiene che la Commissione ha individuato per essere riservate all’uomo sostanze autorizzate nei Paesi Terzi, “il che equivale ad affermare che il problema della resistenza antimicrobica è creato esclusivamente nei paesi terzi, il che è manifestamente errato“.
La mozione invitava quindi la Commissione a ritirare l’atto, a presentare un nuovo progetto conformemente ai criteri e alle raccomandazioni dell’OMS di riservare gli antimicrobici di importanza critica con priorità più alta per il solo uso umano, e a corredare il nuovo atto di esecuzione di una proposta legislativa volta a modificare l’articolo 107, paragrafo 5, del regolamento (UE) 2019/6, al fine di autorizzare l’uso veterinario off-label degli HRAM (Human Reserved Antimicrobials) per il trattamento di singoli animali clinicamente malati (animali da compagnia, da zoo, selvatici o destinati alla produzione alimentare) a determinate condizioni.
L’appello di FNOVI, FVE e SIVeMP
In vista della votazione, e preoccupati per il suo esito, FNOVI, FVE e SIVeMP avevano inviato (il 21 giugno) una lettera a firma congiunta ai Membri del Parlamento europeo, On. Bonafè, On. Moretti e On. De Castro, in cui sottolineavano le conseguenze della mancata disponibilità di antibiotici ad uso veterinario invitando i parlamentari a votare a sfavore della proposta.
Nella lettera si sottolinea come il regolamento della Commissione salvaguardi la disponibilità di tutti i farmaci importanti per la medicina veterinaria, comprese le cefalosporine di 3a e 4a generazione, polimixine e colistina, macrolidi e fluorochinoloni sulla base delle raccomandazioni scientifiche dell’EMA fornite nel parere del 25 Maggio 2022, insieme alla metodologia utilizzata e ai risultati delle valutazioni di diversi gruppi di antibiotici.
Soddisfazione da parte di EPRUMA e FVE
“Nonostante i continui tentativi di alcuni eurodeputati di minare la valutazione scientifica delle agenzie dell’UE, – scrive la piattaforma europea per l’uso responsabile dei medicinali negli animali (Epruma) – la plenaria del Parlamento europeo ha nuovamente votato per garantire che i veterinari mantengano l’accesso a trattamenti salvavita specifici sia per gli animali da allevamento che da compagnia. La salute pubblica non può essere garantita se la salute e il benessere degli animali sono a rischio. Il voto di ieri ha mostrato ancora una volta che la maggioranza dei deputati sostiene l’approccio dell’UE “One Health” e confida nella consulenza scientifica delle agenzie dell’UE nell’affrontare la sfida della resistenza antimicrobica.“
EPRUMA si rivolge ora al Parlamento europeo per sostenere l’attuazione di politiche più ampie nell’UE a sostegno della salute e del benessere degli animali basate sui pareri scientifici delle agenzie dell’Unione europea e alla ricerca di un equilibrio per la protezione della salute umana e animale, nonché dell’ambiente.
Anche la Federazione dei Veterinari Europei (FVE) si è congratulata con il Parlamento europeo per il suo fermo sostegno a un vero approccio One Health, ribadendo la propria fiducia nella competenza istituzionale dell’Unione europea. “La professione veterinaria di tutta Europa, – scrive la Federazione – insieme ad altri attori del settore della salute degli animali, ha immediatamente avvertito dell’impatto negativo che questa mozione avrebbe. La mozione non solo metterebbe in pericolo la salute degli animali e delle persone, ma metterebbe a repentaglio anche la lotta alla resistenza antimicrobica.“
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