Come riportato da Assocaseari nell’ultimo report sul mercato lattiero-caseario, la settimana dall’18 al 24 settembre è stata ricca di aumenti su quasi tutti i mercati. Il mercato nazionale del latte è forse l’unico che fa eccezione, con una domanda non entusiasmante e di conseguenza prezzi abbastanza fermi.
Latte e crema
Il latte crudo continua a restare tra i 0,39 €/kg e 0,40 €/kg; lo scremato fra 0,26 €/kg e 0,27 €/kg. Gode invece dell’impazzimento dei mercati esteri la crema nazionale di qualità che seguendone l’andamento viene trattata tra i 2,30 €/kg e i 2,33 €/kg. All’estero la situazione del latte è completamente diversa in parte per la domanda un po’ più vivace ma soprattutto per la pochissima disponibilità di prodotto. IL latte crudo viene addirittura offerto a 0,50 €/kg infatti vi è sempre più latte nazionale che finisce oltrefrontiera. Ma la Germania non fa eccezione perché anche altre origini molto meno nobili vengono comunque offerte tra 0,46 €/kg e 0,47 €/kg reso Italia e la Francia non è sul mercato. Il latte scremato offerto tra 0,30 €/kg e 0,32 €/kg reso Nord Italia. Quella che continua a impazzire è la crema e se martedì era offerta a 2,30 €/kg 2,32 €/kg, mercoledì con un buon vento in poppa navigava intorno ai 2,40 €/kg, e giovedì addirittura accennava anche i 2,45 €/kg. I suddetti prezzi si intendono franco arrivo Nord Italia con un costo di trasporto che incide tra i 5 e 10 euro €/Ton.
Burro
Settimana vivace per tutti i bollettini e quelli del burro non fanno eccezione. Kempten aumenta di € 0,10 sul minimo oggi 4,15 €/kg, e di € 0,15 sul massimo andando a 4,35 €/kg. La media del burro tedesco oggi è 4,25 €/kg. Anche l’Olanda aumenta di € 0,09 e si porta a 4,21 €/kg. La Francia per la prima volta è allineata con il resto d’Europa e dopo un aumento di € 0,15 arriva a quota 4,25 €/kg La media dei tre bollettini esteri che prendiamo in considerazione è 4,237 €/kg.
Il mercato invece è diviso in due con i produttori che calcolano il prezzo del burro in base all’andamento della crema e quindi oggi offrono a 5 €/kg. I commercianti invece rendendosi conto che 5 euro è un prezzo che oggi quasi nessuno è disposto a pagare offrono burro congelato tra i 4,25 €/kg, e 4,35 €/kg. Continua ad essere molto richiesto il burro da pasticceria.
Latte in polvere
Le freccette del latte in polvere sono tutte verdi verso l’alto in tutti e tre i Paesi e malgrado i continui aumenti settimanali restano sempre indietro rispetto al mercato dove addirittura vi sono offerte superiori a 2.900/Ton. Martedì scorso si è tenuto il Global Dairy Trade che, al contrario di quello di due settimane fa, ha diminuito il prezzo del burro di quasi il 2% e aumentato il prezzo del latte scremato in polvere dello 0,9% ma i mercati europei continuano imperterriti la loro salita.
Siero
I bollettini del siero aumentano in Germania ma restano invariati in Francia e in Olanda.
Formaggi
I bollettini nazionali dei formaggi segnano un aumento delle voci del Parmigiano Reggiano più stagionato a Milano, Modena e Reggio Emilia e un calo delle quotazioni delle voci del Grana Padano più stagionato a Verona. Ancora in aumento le quotazioni del Pecorino Romano a Milano. Stabili le quotazioni del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano sulla piazza di Mantova. Quotazioni medie europee in aumento per il Gouda a 3,37 €/kg, stabili per l’Edamer a 3,32 €/kg e in calo per il Cheddar a 3,22 €/kg e l’Emmentaler a 4,84 €/kg.
Fonte: Assocaseari
NB: I prezzi pubblicati devono essere considerati solo indicativi di una tendenza di mercato, in quanto miscellanea non solo di prezzi effettivi di vendita, ma anche di prezzi di offerte e/o richieste rilevate sul mercato.
Import ed export dell’UE a Luglio 2021
L’export di siero è diminuito del 3% lug.’21/lug.’20 a causa del calo della domanda cinese (per il terzo mese consecutivo) e, in misura minore, neozelandese. La domanda dal sud-est asiatico (Indonesia, Malesia e Thailandia), invece, ha sostenuto le esportazioni di siero comunitario per tutto il primo semestre 2021 e luglio. A luglio, le esportazioni della UE-27 sono diminuite per tutti i prodotti lattiero-caseari (escluso il formaggio), confrontate con quelle del luglio 2020, mese in cui sono state molto forti. Tra le cause vi sono il calo della domanda cinese e dei Paesi MENA, il rallentamento della produzione di latte e un calo del suo contenuto di sostanza solida e i problemi legati alla logistica. Il quadro è leggermente più positivo per i primi sette mesi dell’anno combinati, con il sud-est asiatico, gli Stati Uniti ma soprattutto la Cina che compensano il costante calo delle spedizioni verso i Paesi MENA.
Le esportazioni di formaggi hanno continuato a crescere a luglio, +2% lug.’21/lug.’20, anche se a un ritmo più lento rispetto ai mesi precedenti. Grazie alla sospensione dei dazi di Trump, i volumi inviati negli USA hanno ripreso ad aumentare e sono ora al di sopra dei livelli del 2019 (+3% gennlug’ 21/genn-lug’20). Mentre la domanda cinese di formaggio UE continua a crescere (+71% genn-lug’21/genn-lug’20), quelle dei Paesi MENA, Giappone e Corea del Sud restano contenute.
Fonte: Assocaseari
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