Secondo l’ultimo report sul mercato lattiero-caseario di Assocaseari, nella settimana dal 6 al 12 dicembre 2022 sono stati pochi gli scambi di latte, crema e burro, e trattati al ribasso, come anche le polveri. Formaggi europei in ulteriore flessione, mentre restano in tensione gran parte di quelli Italiani.

Latte

Sul mercato europeo, scambi di latte molto ridotti per la quasi mancanza di domanda; la poca merce trattata ha subito un calo dei prezzi, il crudo fino a 0,53 €/kg e lo scremato fino a 0,27-0,28 €/kg partenza. Anche sul mercato nazionale situazione cedente, latte crudo trattato a 0,66 €/kg arrivo. Raccolta e titoli alti stabili.

Crema

Sul mercato UE, crema di latte in calo, scambiata anche sotto i 3,00 €/kg franco arrivo, domanda praticamente assente. Anche sul mercato italiano, panna nazionale di qualità trattata sotto il bollettino, toccando minimi di 3,00 €/kg, anche se con domanda abbastanza buona.

Burro

Quotazioni ufficiali Europee del Burro di centrifuga ancora in discesa. A Kempten diminuisce di € 0,23 il minimo e di € 0,31 il massimo, rispettivamente 5,64 e 5,80 €/kg, media tedesca 5,72 €/kg. La Francia cala di € 0,125 e si porta a 6,065 €/kg, l’Olanda di € 0,15 e va 5,45 €/kg. La media a tre di questa settimana è 5,745 €/kg e quella a due 5,585 €/kg. Il burro di centrifuga a Milano, nella stessa settimana, quotava 6,00 €/kg; oggi diminuisce di € 0,25 portandosi a 5,75 €/kg.

Latte in polvere

Scendono anche i bollettini europei del latte in polvere scremato. L’intero cala in Germania e resta invariato in Francia e Olanda.

Siero

Il siero diminuisce in Germania e in Olanda, ma aumenta in Francia.

Formaggi

I bollettini italiani dei formaggi, compresi i duri DOP, la settimana scorsa sono rimasti invariati. Oggi a Milano è aumentato solo il Pecorino Romano di € 0,10. Sul mercato UE ancora qualche cedimento nelle quotazioni di tutti i formaggi commodities.

NB: I prezzi pubblicati devono essere considerati solo indicativi di una tendenza di mercato, in quanto miscellanea non solo di prezzi effettivi di vendita, ma anche di prezzi di offerte e/o richieste rilevate sul mercato.

Import Giappone, ottobre 2022

Dopo l’aumento di settembre, le importazioni giapponesi di formaggio in ottobre sono nuovamente diminuite; tutti i fornitori hanno registrato un calo dei flussi, soprattutto la UE (-13% ott.’22/ott.’21). Anche nei primi 10 mesi dell’anno, l’import di formaggio ha avuto una tendenza al ribasso nonostante un 2021 già debole, soprattutto a causa del volumi UE in costante calo (-10% genn-ott.’22/genn-ott.’21). La UE, nonostante queste perdite, rimane il principale fornitore detenendo il 40% dei volumi di formaggio spediti in Giappone. Anche la merce proveniente dall’Australia è diminuita, mentre quella di origine neozelandese e statunitense è in crescita.

Le importazioni di siero, nonostante un calo del 5% ott.’22/ott.’21, nei primi 10 mesi dell’anno sono aumentate del 16% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, grazie alla crescita dei flussi provenienti dagli Stati Uniti (+16% genn-ott.’22/genn-ott.’21), dell’Australia (+63% genn-ott.’22/genn-ott.’21) e dall’Argentina (+149% genn-ott.’22/genn-ott.’21).

Le importazioni di lattosio continuano a crescere e sono sulla buona strada per stabilire un nuovo record annuo. Il 56% della merce proviene dagli Stati Uniti (+19% genn-ott.’22/genn-ott.’21) e il 34% dalla UE (+12% genn-ott.’22/genn-ott.’21).

Fonte: Assocaseari