L’ultimo report sul mercato lattiero-caseario di Assocaseari, riporta la situazione nella settimana dal 16 al 22 Aprile 2022.
Cosa succederà dopo Pasqua? Questa era la domanda della settimana precedente, che però non ha ancora una risposta, se non la considerazione che la produzione nei maggiori Paesi produttori in Europa resta ben al di sotto di quella degli anni precedenti. Sia i venditori che i compratori stanno ancora riflettendo sul come comportarsi. Latte e burro stabili, crema in leggero aumento. Polveri che sembrano incerte sulla strada da imboccare. Solo i formaggi proseguono negli aumenti.
Latte
Sul mercato europeo, latte crudo intero tedesco trattato a 0,55 €/kg, scremato a 0,28-0,29 €/kg partenza. Scarse sia la domanda che l’offerta. Sul mercato nazionale ottima domanda, latte crudo scambiato a 0,535 €/kg partenza, lo scremato cede leggermente e perde ancora 1 cent. Raccolta stabile, con tassi di grasso e proteine in calo.
Crema
Sul mercato UE, crema di latte tedesca in leggero aumento, trattata a 3,56-3,60 €/kg franco arrivo. In Italia, panna nazionale di qualità sostenuta, scambiata a 3,48-2,52 €/kg.
Burro
Settimana di riflessione per il burro nei bollettini ufficiali Europei. Solo Kempten, dopo i pesanti adeguamenti al rialzo delle precedenti settimane e il ribasso della scorsa settimana, si riposiziona, aumentando di € 0,05 il minimo, che va a 7,05 €/kg, e lascia invariato il massimo a 7,20 €/kg, media tedesca 7,125 €/kg. L’Olanda e la Francia stanno ferme, rispettivamente a 7,25 e 7,34 €/kg. La media a tre di questa settimana è 7,238 €/kg e quella a due 7,188 €/kg. La quotazione del burro di centrifuga a Milano resta invariata a 7,07 €/kg.
Dopo Pasqua, nel mercato ancora incertezza, con offerte intorno alla media Europea.
Latte in polvere
I bollettini del latte in polvere questa settimana hanno seguito andamenti differenti nei tre Paesi che teniamo in considerazione. L’intero è calato in Germania, rimasto invariato in Olanda e aumentato in Francia. Lo scremato è diminuito in Germania e Olanda, mentre è aumentato in Francia.
Siero
Le quotazioni del siero sono calate in Germania e in Olanda, mentre sono rimaste invariate in Francia.
Formaggi
Bollettini nazionali dei formaggi in forte aumento per il Grana Padano a Cremona e Mantova, e per il Parmigiano Reggiano 12 mesi a Modena, Reggio Emilia (in questo caso anche il 24 mesi) e Mantova. Quotazioni medie europee in aumento, con l’Edamer che sale a 4,40 €/kg, il Cheddar a 3,81 €/kg, il Guoda a 4,20 €/kg e l’Emmentaler a 5,16 €/kg. I prezzi di mercato restano, per l’ennesima settimana, ben più alti, tutti sopra i 5,00 €/kg.
NB: I prezzi pubblicati devono essere considerati solo indicativi di una tendenza di mercato, in quanto miscellanea non solo di prezzi effettivi di vendita, ma anche di prezzi di offerte e/o richieste rilevate sul mercato.
Dopo la consueta tabella dei prezzi settimanali, segue approfondimento sull’import sudcoreano e sull’import/export arabo.
L’import della Corea del Sud a marzo 2022
Le importazioni del prodotto principale, il formaggio, hanno registrato un primo trimestre 2022 lento rispetto ai volumi record dell’anno scorso, -11%. I flussi dalla UE sono stabili, mentre le spedizioni del fornitore n. 1, gli Stati Uniti, sono diminuite dell’11% rispetto ai primi tre mesi del 2021. L’import di burro continua ad aumentare notevolmente, +49% mar.’22/mar.’21, nonostante i prezzi elevati. La UE ora è il primo fornitore con una quota del 45% del mercato di importazione, ed è seguita dalla Nuova Zelanda.
L’import/export dell’Arabia Saudita a febbraio 2022
Sono state particolarmente positive le importazioni di prodotti lattiero-caseari dell’Arabia Saudita nel primo bimestre del 2022, soprattutto per quanto riguarda il formaggio, il prodotto più importante in termini di volume e valore, che ha registrato un aumento del 19% rispetto allo stesso periodo del 2021.
La UE è il principale fornitore e detiene circa la metà del mercato di importazione. L’import di WMP, proveniente soprattutto dalla Nuova Zelanda, è in linea con l’anno scorso, mentre quello di burro, anch’esso di origine principalmente neozelandese, è calato del 24% genn-febbr’22/genn-febbr’21.
Fonte: Assocaseari
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