L’idea spagnola: le aree soggette a incendi vengono consegnate agli animali al pascolo, che masticano e calpestano la vegetazione secca che altrimenti potrebbe accumularsi come combustibile per gli incendi. Che gli animali siano semibradi o sorvegliati da un pastore, un lavoro ben fatto di solito lascia dietro di sé un paesaggio costellato di spazi aperti che possono fungere da tagliafuoco.

Parte della Spagna ha adottato la strategia quasi due decenni fa, quando la regione meridionale dell’Andalusia iniziò a retribuire i pastori per attraversare le pianure e le valli ricoperte di vegetazione con i loro animali. Da allora il programma regionale, è cresciuto fino a includere più di 100.000 animali risparmiando ai funzionari circa il 75% del costo della bonifica del terreno.

Quando la natura si “autoconserva”. Per prevenire il rischio di incendi che minacciano l’intero Paese, a Barcellona, tra aprile e luglio, il Comune ha avviato un’ingegnosa forma di “eco-pascolo”: 290 tra capre e pecore si sono il più possibile nutrite di vegetazione boschiva, riducendo il rischio di farla diventare combustibile in caso di roghi. L’esperimento è stato condotto nel parco naturale di Collserola, polmone verde della città catalana.

Intervistato dal The Guardian, Guillem Canaleta della fondazione Pau Costa, impegnata nella prevenzione degli incendi forestali ha asserito: «Stiamo aggiornando una pratica che esisteva prima e che è scomparsa». Lui che, in effetti, aveva già collaudato il metodo nel 2016 nella provincia di Girona, sempre in Catalogna.

I vantaggi dell’eco-pascolo: dal risparmio al mantenimento del ciclo vitale

A conti fatti, si tratterebbe di un metodo anche economicamente vantaggioso per le città. In Andalusia, nel sud della Spagna, la tecnica dell’eco-pascolo viene utilizzata da circa 20 anni. Attualmente la regione impiega circa 100.000 animalirisparmiando il 75% di quello che costerebbe sgomberare meccanicamente i terreni. Inoltre, I fautori della pratica sostengono che, così facendo, gli animali partecipino alla reimpollinazione della terra, portando con loro i semi delle piante. A oggi capre e pecore catalane avrebbero ripulito circa 72 ettari del parco di Collserola. Pochi, considerando che il bosco si estende per una superficie di circa 8.000 ettari, ma indubbiamente un valido aiuto contro il rischio di incendi. Alle capre, stando a quanto riportato dal canale francese BFM TV, starebbero ricorrendo anche in FranciaPortogallo e California. «Nel 2020 – si legge sul sito della tv francese- il ministero dell’Agricoltura aveva espresso riconoscenza a un allevamento di capre Rove nella zona delle Bouches-du-Rhône, in Provenza, che avrebbe contribuito alla prevenzione degli incendi ripulendo la macchia vegetale».

«Una capra è il miglior decespugliatore ecologico», ha spiegato l’allevatore Éric Prioré. «Soprattutto la capra Rove, che dal punto di vista alimentare non presenta difficoltà (…). Le capre possono mangiare tutto ciò che è alla loro altezza, quando stanno sulle due zampe posteriori», ha aggiunto Prioré. Questa estate, riporta la BFM TV, a Hyères, nel dipartimento provenzale del Varo, l’associazione Bêle colline si è spostata di proprietà in proprietà per sgomberarle naturalmente con l’aiuto del proprio gregge di capre. In Francia, i proprietari terrieri che vivono a meno di 200 metri da un bosco o da una foresta hanno l’obbligo legale di pulire le loro proprietà.