A quanto pare, nessun taglio avverrà da parte dell’Unione europea ai fondi per la promozione commerciale all’estero di vini e carni rosse.
La precedente proposta della Commissione Europea, poi bocciata in occasione della riunione della sezione promozione del comitato di Organizzazione Comune dei mercati agricoli (Comitato Com), voleva stabilire, nell’ambito delle deliberazioni sul Programma di Lavoro Annuale 2023 per la promozione dei prodotti agricoli e alimentari, il vincolo all’accesso ai fondi di promozione ai criteri stabiliti da alcuni documenti strategici, come il Farm to Fork e il piano comunitario di lotta anticancro Beca (Beating cancer), che mettono in guardia la cittadinanza dalle conseguenze negative di un consumo eccessivo di carni rosse e di alcolici.
Questo perché numerosi studi scientifici connetterebbero questi alimenti e bevande a malattie croniche, cardiovascolari e all’insorgere di tumori. Da qui la scelta di Bruxelles di provare a ridurre la promozione di questi prodotti dell’agroalimentare. L‘Italia ha deciso invece di continuare a sostenere i fondi per questi settori, onde evitare conseguenze economiche per i produttori di vino e di altre bevande alcoliche, nonché di carne rossa e dei suoi derivati quali i salumi.
La risposta dei Sindacati Agricoli
Così le organizzazioni della filiera agroalimentare italiana, (Confagricoltura, Cia-Agricoltori Italiani, Copagri, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, Unione Italiana Vini, Federvini, Federdoc e Assoenologi) hanno commentato il voto italiano.
“Apprezziamo molto la posizione del neo ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che ha fortemente sostenuto il voto contrario all’esclusione del vino dal plafond dei fondi di promozione orizzontale. Il voto della delegazione italiana, insieme a quelle francese e spagnola, è stato infatti determinante per scongiurare l’ennesimo attacco al settore di bandiera dell’agroalimentare tricolore, già sotto pressione dalla congiuntura economica”, così Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri, Alleanza delle Cooperative Italiane, Unione Italiana Vini, Federdoc, Federvini, Assoenologi hanno commentato il voto italiano nel Comitato degli Stati membri.
“La proposta presentata dalla Commissione Ue rientra nell’ambito di una strategia complessiva che metterebbe a rischio l’insieme del sistema agroalimentare” ha commentato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura.
“La demonizzazione di questi prodotti coincide in maniera evidente con la propaganda del passaggio a una dieta unica mondiale, dove il cibo sintetico si candida a sostituire quello naturale. Non lo possiamo accettare.” ha poi affermato Ettore Prandini, presidente della Coldiretti.
“La politica di promozione dell’Ue deve continuare a sostenere tutti i prodotti agricoli dell’Unione – dichiara Luigi Scordamaglia, Consigliere Delegato di Filiera Italia – respingendo gli atteggiamenti discriminatori verso i prodotti a base di carne e le eccellenze dei settori vitivinicolo e della birra, che a pieno titolo sono inclusi nella dieta mediterranea”.
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