Il forte incremento dei prezzi delle materie che si è registrato recentemente si sta ripercuotendo in maniera preoccupante sui costi di alimentazione degli animali d’allevamento. Questo problema, unitamente alla necessità di ridurre l’impatto ambientale prodotto dagli stessi allevamenti, ha riportato all’attenzione degli operatori del settore e dei ricercatori l’importanza del reimpiego dei sottoprodotti agroindustriali nell’alimentazione animale, nell’ottica di un’economia circolare e rigenerativa.
Una categoria importante di sottoprodotti è rappresentata da quei residui o scarti derivanti dai processi agroalimentari caratterizzati da elevati contenuti in sostanze bioattive, che se da una parte ne limitano l’inclusione in percentuali elevate all’interno delle razioni alimentari, dall’altra svolgono importanti funzioni che possono andare a vantaggio della salute degli animali e della qualità dei prodotti derivati.
Un gruppo di lavoro costituito da ricercatori delle Università di Sassari e di Atene ha condotto uno studio finalizzato alla valutazione della possibilità di includere le buccette di cacao (BC) nell’alimentazione delle pecore da latte, in sostituzione alle buccette di soia (Carta et al., 2020; 2022). Le BC sono un sottoprodotto derivante dalla lavorazione della pianta del cacao. Sono ottenute dalla rimozione delle fave di cacao dal frutto e ne rappresentano circa il 70-75% del peso totale.
A livello mondiale annualmente vengono prodotte circa 700 mila tonnellate di questo sottoprodotto che nella maggior parte dei casi viene smaltito come rifiuto (Barišić et al., 2020). Tuttavia le BC presentano un’interessante composizione chimica tale per cui vengono storicamente utilizzate nell’alimentazione animale nei paesi produttori di cacao. Inoltre, sono caratterizzate dalla presenza di polifenoli e altri composti bioattivi (Hernández- Hernández et al., 2019) che le rendono una potenziale risorsa per la salute degli animali e per la qualità degli alimenti.
Altro aspetto importante riguarda il risvolto ecologico dato dal riciclo di questo sottoprodotto. Infatti, utilizzando le BC nell’alimentazione animale si incrementerebbe l’economia circolare e aumenterebbe la sostenibilità della catena produttiva del cacao e dei suoi derivati. Infine, trattandosi di un prodotto secondario, i costi di acquisto sono nettamente inferiori rispetto ad altri alimenti convenzionali e questo andrebbe, dunque, a ripercuotersi positivamente sul costo della razione. Lo scopo della ricerca condotta dal dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari era quello di valutare gli effetti dell’inclusione delle BC nell’alimentazione di ovini sulla produzione e sulla qualità del latte, sullo stato sanitario dell’animale e sullo stato ossidativo di sangue e latte.
A tale scopo sono state utilizzate 24 pecore di razza Sarda suddivise in 3 gruppi che ricevevano la stessa dieta base ma che differivano per il livello di sostituzione delle buccette di soia con le buccette di cacao (0, 50 e 100g/giorno a capo). La sperimentazione ha avuto una durata di 2 mesi e a cadenza settimanale sono stati eseguiti i rilievi di latte per valutare la produzione individuale e la qualità in termini di contenuto in grasso, proteine, caseine, lattosio, cellule somatiche e carica batterica. Inoltre, sugli stessi campioni di latte sono state condotte le analisi del profilo acido del grasso e dello stato di ossidazione. Ad inizio e fine prova sono stati eseguiti i prelievi ematici per valutare lo stato sanitario dell’animale e, sugli stessi campioni, è stata valutata l’attività antiossidante.
Da questi studi è emerso che le BC non hanno ridotto la produzione di latte rispetto al gruppo di controllo nel quale venivano utilizzate le buccette di soia. Per quanto riguarda la qualità del latte, nell’arco del periodo sperimentale, è stato osservato un effetto positivo su alcuni componenti del latte, tra cui grasso, proteine e cellule somatiche. In particolare, il gruppo che ha ricevuto la dose di 100 g di BC ha mostrato i valori più elevati di grasso e proteine, mentre il contenuto in cellule somatiche è risultato mediamente più basso rispetto al gruppo di controllo. Questi risultati, dunque, mostrano un effetto positivo delle BC sulla qualità del latte e sullo stato sanitario della ghiandola mammaria. Per quanto riguarda l’effetto sul profilo acidico del grasso del latte non si sono riscontrate modificazioni importanti, nonostante diversi lavori scientifici abbiano dimostrato come i polifenoli della dieta rappresentano un mezzo per modificare e migliorare la qualità del latte in termini di acidi grassi (Correddu et al., 2016), in quanto vanno a interferire con il processo di bioidrogenazione ruminale, favorendo l’aumento di alcuni acidi grassi considerati benefici per la salute umana.
Il mancato effetto riscontrato nella prova può essere attribuito alla bassa quantità di sottoprodotto somministrata agli animali. Per quanto riguarda, invece, lo stato ossidativo del sangue, è stato evidenziato un effetto positivo delle BC sulla riduzione dell’ossidazione delle proteine del plasma. Questo risultato conferma la forte attività antiossidante dei polifenoli presenti nei prodotti derivanti dal cacao. I polifenoli, infatti, hanno una forte affinità con le proteine e vanno a formare con esse delle strutture complesse che proteggono le proteine dal danno ossidativo (López-Yerena et al., 2020).
Per quanto riguarda l’effetto delle BC sullo stato ossidativo del latte, si è osservato un interessante risultato, ossia la dose più bassa ha mostrato un aumento della lattoperossidasi, mentre la dose alta ne ha determinato la riduzione. La lattoperossidasi è un potente enzima naturalmente presente nel latte che catalizza l’ossidazione di numerosi substrati organici e inorganici (Sarikaya et al., 2015). Questo risultato ha mostrato una risposta dose/effetto non lineare, già precedentemente osservato in altri studi sui polifenoli, e tuttora oggetto di più approfondite indagini.
In conclusione, alla luce dei risultati riportati, le buccette di cacao possono essere utilizzate in sostituzione delle buccette di soia, nell’alimentazione degli ovini da latte, senza effetti negativi sulle performance produttive e sulla salute degli animali ma con effetti positivi su alcuni componenti del latte e sullo stato ossidativo del sangue.
La presente nota è una sintesi dei seguenti articoli scientifici pubblicati da Journal of Dairy Science e Small Ruminant Research, dove è riportata tutta la letteratura citata:
1) Carta Silvia, Nudda Anna, Cappai Maria Grazia, Lunesu Mondina Francesca, Atzori Alberto Stanislao, Battacone Gianni e Pulina Giuseppe. Short communication: Cocoa husks can effectively replace soybean hulls in dairy sheep diets—Effects on milk production traits and hematological parameters. Journal of Dairy Science 103 (2020): 1553-1558.
2)Carta Silvia, Tsiplakou Eleni, Mitsiopoulou Christina, Pulina Giuseppe, Nudda Anna. Cocoa husks fed to lactating dairy ewes affect milk fatty acid profile and oxidative status of blood and milk. Small Ruminant Research, 207: (2022)106599.
Autori:
Giuseppe Conte, Alberto Stanislao Atzori, Fabio Correddu, Antonio Gallo, Antonio Natalello, Sara Pegolo, Manuel Scerra – Gruppo editoriale ASPA
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