Ultimamente i media si stanno scatenando nel parlare del basso livello dei fiumi e dei laghi italiani, dovuto ad una straordinaria siccità che sta mettendo in difficoltà tutte le culture irrigue italiane. I giornalisti, a caccia di notizie sensazionali che possano rialzare gli ascolti, danno la priorità ad intervistare la faccia più preoccupata o che grida più forte nell’evocare lo stato di emergenza e l’intervento dello Stato.

Le continue destabilizzazioni dell’ordine sociale che si stanno inesorabilmente susseguendo dal Covid ad oggi stanno facendo prevalere la convinzione che lo Stato serva prioritariamente ad erogare ristori ad imprese e cittadini in difficoltà, senza porsi il problema della provenienza di questo denaro, anche se tutti sappiamo del crescente livello di indebitamento, o meglio del “pacco”, che stiamo lasciando in eredità alle generazioni future.

Sembra che la storia non ci abbia insegnato nulla, per cui è invitabile che si ripeta. A nulla valgono anche proverbi come quello cinese che dice Dai un pesce ad un uomo e lo sfamerai per un giorno. Insegnagli a pescare e lo sfamerai per tutta la vita”.

E’ ormai da diversi anni che gli scienziati hanno lanciato l’allarme del surriscaldamento del pianeta a causa di attività umane climalteranti, e che hanno segnalato aree del pianeta come l’Italia ad alto rischio di desertificazione.

Che non si stia facendo molto per contrastare l’incremento delle temperature è piuttosto evidente, o almeno questa è la mia impressione. In molti non capiamo cosa altro sia necessario aspettare per incentivare anche nelle aziende zootecniche gli impianti fotovoltaici e il biogas, e ridurre l’enorme consumo di combustibili fossili per l’autotrazione.

Non mi sembra neanche che lo Stato e le Regioni stiano concretamente studiando come stoccare l’acqua, gestire i pozzi, limitare le dispersioni e sensibilizzare i cittadini, in modo da avere una maggiore disponibilità d’acqua per irrigare le colture.

Tutti quelli che gridano indignati in TV che c’è un’emergenza siccità che proposte concrete stanno portando? Quelli che negano che questi siano problemi gravi da risolvere, davanti a chi si prendono la responsabilità di quello che stanno affermando? Ci ricorderemo dei politici che fanno promesse seriali di elargizioni faraoniche solo a fini elettorali?