Rapporto n.077 del 06.10.2021 “MATERIE PRIME CEREALI E DINTORNI ECONOMICI” anno 10°

Queste le chiusure del 05/10:

Tra parentesi le variazioni sulla seduta precedente in centesimi di dollaro per Bushel per semi, mais e grano, in dollari per tonnellata corta per la farina.

L’indice dei noli B.D.Y è salito a 5.267↑↑↑ punti, il petrolio wti gira a circa 76 → dollari al barile, ed il cambio gira a 1,15760↓↓↓ ore 09.07 (sempre un mix micidiale).

Non ho molto da dirvi sull’internazionale dove il mercato dei proteici all’origine, cioè sul Chicago, sta ridimensionandosi, cosa che potete appurare dal grafico sottostante.

Nel mercato interno è caos sia per il “corto” di diverse materie prime proteiche e non, che per la reazione al forte aumento del mais che ha precise e puntuali ragioni: la prima, che i raccolti all’Est sono in ritardo; la seconda, che manca logistica sia per fisicità sia per i problemi creati dalla normativa Green Pass; la terza, per motivi di tossicosi; infatti, è sempre più difficile avere garanzia 3/3000, quasi impossibile le 2/2000.

Si conta su una possibile apertura degli arrivi dalla Francia se si troverà la logistica. Questa situazione, unita al fatto che ai porti del Nord e del Sud Italia manca mais extra comunitario o comunque estero, con la stessa scarsità nei silos interni, fa sì che la domanda sia concentrata sul nazionale e visto il valore aggiunto, al momento purtroppo, molti detentori lo ritengono troppo “PREZIOSO” per essere commercializzato; la previsione è che la situazione vada a normalizzarsi nel giro di due settimane, poi, probabilmente, ci sarà il contraccolpo con il calo.

Il rialzo comunque ha base anche sul grano, con una situazione complessa a livello internazionale. Altro cereale in fuga è l’orzo e per questo non sono prevedibili ribassi stante la scarsità di merce ed il maggior utilizzo. La deriva di questa situazione è che molti alimentaristi dovranno correggere le loro pretese di utilizzo e di qualità del mais. Un segnale di anomalia del momento è che alcune materie prime Bio costano come le convenzionali, dove è l’errore/orrore/anomalia?

Insomma, un momentaccio preludio a liti commerciali e di logistica, e comunque i problemi sono mondiali. Infatti, Evergrande sta contagiando la Cinese Fantasia Holdings group Co Ltd mancando ad un pagamento di 206 milioni di dollari, ma gli analisti finanziari “millantano” che dovrebbe essere un problema tutto Cinese o del Sud Est Asiatico.

Sarà vero?

Purtroppo, nessuno di noi legge il futuro, ma una cosa è certa: commercialmente muovo/intermedio materie prime dal 1984, ne ho viste tante, ma una tempesta così lunga e pericolosa mai! Come tutti i comandanti di nave durante la tempesta sarò sempre in Plancia! Per rispondere alle domande della CLIENTELA.

Per il mondo dei biodigestori nulla da aggiungere rispetto all’ultimo rapportino.

 

Fonte: Officina Commerciale Commodities Srl