Rapporto n.097 del “MATERIE PRIME CEREALI E DINTORNI ECONOMICI” anno 11°.

Parrebbe finalmente che ci sia un ridimensionamento del mercato, ma i “se” sussistono ancora:

  • Se resta aperto il Mar Nero ben oltre i 120 giorni appena concessi, i cereali, specie il mais, dovrebbero avere una spinta al calo, così come il seme di soia.
  • Se e quando arriverà più farina di soia (dicembre), e riprenderanno a spremere normalmente anche all’interno smaltendo le lunghe code, il mercato dovrebbe appesantirsi e calare.
  • Se il calo pilotato delle borse finanziarie asiatiche non riversa soldi sulle commodities la spinta potrebbe farsi costante.

Al momento godiamoci questa flessione, ma teniamo presente che il primo quadrimestre dell’anno potrebbe riservarci sorprese specialmente sui così detti sottoprodotti.

Intanto nel mondo del consumo si è diffuso il “sentore di crollo”. Vedremo se sarà così o se invece, dopo una lunga galoppata, la riduzione dei valori sia fisiologica. Il calo dei consumi non è ancora a livello globale, vedremo andando avanti cosa succederà.

Il mercato locale certo è depresso/stagnante, vuoi per i bassi volumi, vuoi per il patrimonio zootecnico in riduzione, vuoi anche per i minori sprechi; certo è che l’autoproduzione per molti non sarà sostenibile sino alle nuove campagne primaverili.

Quindi il mercato potrebbe avere delle “fiammate” a medio termine.

Ma i rischi sono dietro l’angolo: prima fra tutti la logistica su gomma, oltre al fatto che il numero degli “Attori” importatori si sta riducendo, e infine il meteo in Sud America.

Chicago il 16/11:

 

L’indice dei noli B.D.Y. è sceso a 1.228 punti, il petrolio wti è sceso a circa 82 $ al barile, il cambio €/$ gira a 1,03707 ore 08,34.

Molto rumore sui contratti della farina di soia sui 12 mesi del ‘23, ma attenzione che il secondo semestre ai valori attualmente in circolazione sul mercato potrebbe essere penalizzante, consigliamo invece coperture sul primo quadrimestre confidando che i raccolti del Sud America vadano bene e che il calo dei consumi faccia la sua parte.

Fonte: Officina Commerciale Commodities Srl