Rapporto n.029 del “MATERIE PRIME CEREALI E DINTORNI ECONOMICI” anno 11°

L’indice dei noli B.D.Y è sceso a 2.213 punti, il petrolio wti è salito a circa 102 $ al barile, e il cambio gira a 1,08815 ore 08,18.

Ecco le chiusure del 5 Aprile:

tra parentesi le variazioni sulla seduta precedente in centesimi di dollaro per Bushel per semi, corn e grano, in dollari per tonnellata corta per la farina.

Telematico:

Come potete leggere, i mercati internazionali non cedono e hanno preso beneficio i fondi, ma i fondamentali, i tanti guai, la logistica e la guerra spingono i mercati e già c’è chi parla di crisi alimentare.

Qui da noi la situazione logicamente non è cambiata, i cali di Verona di lunedì e di Milano di martedì sono da ritenersi come degli assestamenti, così sarà quasi certamente Bologna.

Comunque, i fondamentali non cambiano quindi poche illusioni, anzi: approfittare del calo dei cruscami prima della loro risalita, valutare le scorte di cereali e loro succedanei ed approfittare di questo ribasso che potrebbe non avere lunga durata.

Del resto, solo la fine della guerra e le varie riaperture di rotte commerciali potrebbero portare a cali sensibili, ad ora i cali sono dovuti solo ai minori consumi interni e lo saranno solo momentaneamente in quanto siamo un paese che dipende in fatto di cereali per il 50% dall’estero e per le proteine per il 75%. Inoltre, la crisi siccità non da tregua: pochissime piogge e leggere nevicate in quota, senza acqua …

Parafrasando una vecchia pubblicità “No Acqua ….. No Raccolti”.

Fonte: Officina Commerciale Commodities Srl