Rapporto n.101 del “MATERIE PRIME CEREALI E DINTORNI ECONOMICI” anno 10°.
Queste le chiusure del 27/12:
L’indice dei noli B.D.Y è sceso a 2.217 punti, il petrolio wti è salito a 75 $ al barile, e il cambio gira a 1,13225 ore 10:08.
Qui sotto il grafico della farina di soia si commenta da solo, il mercato è influenzato dai Fondi d’investimento e loro dalle previsioni meteo del Sud America.
Speriamo non abbia ragione un esperto di settore che martedi 21/12 asseriva che il mercato potrebbe arrivare a 450$ alla tonnellata corta perchè vorrebbe dire: $ 450 x 1,1023 (conversione peso in Tonnellata metrica) = 496,03$/Ton, ai quali aggiungere il nolo che per gennaio è a 85 $ e ci porterebbe a 581,03 $, che con un cambio €/$ a 1,1330 risulta 514,18€ alla tonnellata partenza porto. A questi bisogna aggiungere un nolo camion di 18-19 € alla tonnellata e così arriviamo a 532 – 533 €, ma dato che sappiamo essere inizialmente tutti corti di merce, credo che potremmo registrare anche valori piu alti specie nella prima quindicina di gennaio 2022.
Purtroppo, questa fuga in avanti del comparto soia sta influenzando anche altri prodotti, e non solo i proteici.
Quello che stupisce è l’indifferenza di tutte le Istituzioni, ma anche della G.D.O., così come di alcuni grandi gruppi dell’agroalimentare, che stanno strozzando le produzioni. E non solo zootecniche, ma anche di trasformazione agroindustriale; infatti, soffrono anche i molini, a bianco e a giallo, le semolerie, i pastifici e quant’altri, che non hanno riscontro del prezzo sul prodotto trasformato.
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