L’influenza della fissazione del carbonio sulla mitigazione delle emissioni di gas serra derivanti dalle attività zootecniche in Italia e sul raggiungimento della neutralità carbonica.

A differenza di molti studi, e di quanto i media vanno diffondendo, che considerano solo gli effetti dei gas climalteranti prodotti dalle attività zootecniche sul cambiamento climatico, nel contributo dato recentemente alle stampe viene valutata non solo la quantità di CO2 prodotta dagli animali e quella equivalente derivante, nel corso di dieci anni, dal metano dell’attività ruminale, ma anche quella fissata nei vegetali utilizzati per l’alimentazione degli animali di allevamento.

Dall’elaborazione effettuata emerge che in Italia la CO2 fissata dai vegetali, prodotti sia in Italia sia all’estero, destinati all’alimentazione degli animali è superiore di circa il 10% rispetto a quella equivalente emessa dagli animali allevati e dalle attività zootecniche ad essi correlate.

Ne deriva che, contrariamente a quanto sostenuto da molti media, gli animali di allevamento contribuiscono a ridurre la CO2 in atmosfera.

La presente nota è una sintesi dell’articolo scientifico pubblicato su Translational Animal Science (March 2021, Influence of carbon fixation on the mitigation of greenhouse gas emissions from livestock activities in Italy and the achievement of carbon neutrality).

Autori:

Roberto De Vivo e Luigi Zicarelli, Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali, Università degli Studi di Napoli “Federico II”.