Introduzione
Il crescente interesse dei consumatori nei confronti del settore bufalino ha portato ad una sua intensificazione, contribuendo alla comparsa di nuovi interrogativi riguardo al mantenimento di un buon equilibrio tra la produttività ed il benessere degli animali. A questo proposito, una delle fasi considerate più critiche per le produzioni animali è rappresentata dal periodo post-partum, in cui avviene la formazione di un legame reciproco di lunga durata tra la madre ed il vitello. Questa relazione viene determinata da diversi fattori, tra questi, giocano un ruolo fondamentale la capacità di apprendimento del vitello e l’esperienza materna. Negli allevamenti intensivi delle bufale da latte, i vitelli vengono generalmente separati dalle madri subito dopo la nascita. Tuttavia, la rottura improvvisa del legame materno-filiale rappresenta una causa di stress emotivo e fisiologico per gli animali. A questo proposito, alcuni studi hanno dimostrato che mantenere il vitello insieme alla madre nei sistemi di produzione bufalina potrebbe avere un una ricaduta positiva anche sull’accrescimento del vitello, senza compromettere la produzione di latte. Tali dati possono incoraggiare l’adozione di diverse pratiche di allevamento come, per esempio, il sistema di contatto per mezza giornata tra la vacca ed il vitello (“half-day cow-calf” contact system), già utilizzato in alcuni allevamenti di vacche da latte.
Tuttavia, data la carenza di studi sul comportamento materno e neonatale nei bufali domestici, risulta evidente la necessità di approfondire questa tematica per poter esplorare nuove tecniche di allevamento. Infatti, una chiara comprensione dei comportamenti specie-specifici è fondamentale per valutare e garantire il benessere degli animali stessi.
Gli obiettivi dello studio condotto da Lanzoni et al. nel 2021 erano, quindi:
- descrivere il modello comportamentale della madre e del vitello nelle prime 48 ore post-parto;
- definire le caratteristiche comportamentali della madre che possono influenzare positivamente o negativamente il benessere del vitello nelle bufale mediterranee italiane.
Materiali e Metodi
Trenta bufale di razza Mediterranea Italiana ed i loro vitelli sono state coinvolte nell’esperimento. Gli animali sono stati alloggiati in box individuali, dotati di lettiera in paglia, 12.5±2.5 giorni prima del parto, garantendo il contatto visivo e sociale fra animali dei box limitrofi.
Il giorno del parto è stato determinato tramite visita ecografica, valutazione clinica dei segnali premonitori e l’utilizzo di sonde intra-vaginali (per maggiori informazioni vedere CIT ROSSI).
I seguenti parametri clinici sono stati monitorati nei vitelli da un veterinario:
- peso (alla nascita, e successivamente a 3, 7, 14 e 21 giorni dopo il parto);
- temperatura rettale, frequenza respiratoria e cardiaca (alla nascita, e successivamente a 1h, 12h, 72h dopo il parto).
Gli animali, inoltre, venivano monitorati da 4 videocamere ad infrarossi ed i video ottenuti sono stati successivamente analizzati per la valutazione dei comportamenti materni e neonatali durante le prime 48h post-parto attraverso il software BORIS.
I comportamenti sono stati analizzati separatamente nelle bufale e nei vitelli e sono descritti di seguito:
- bufale: atteggiamenti posturali (stazione quadrupedale, decubito, camminata), grooming (annusare e lambire il vitello), comportamenti di alimentazione, comportamenti di evitamento materno (spingere, scalciare e allontanarsi dal vitello quando prova ad avvicinarsi alla mammella);
- vitelli: atteggiamenti posturali (stazione quadrupedale, decubito, camminata), tentativi di suzione e di ergersi in stazione quadrupedale e suzione da parte del vitello), comportamenti di interazione (annusare la madre).
Risultati
I risultati dello studio hanno consentito di ottenere una descrizione dettagliata dei comportamenti materni e neonatali nel periodo post-parto di bufale mediterranee italiane. I comportamenti materni analizzati hanno permesso di evidenziare le priorità delle madri nell’immediato post-parto.
È stato osservato che il parto avveniva più frequentemente in decubito, dopodiché le bufale si ergevano in stazione quadrupedale (intervallo medio parto-stazione quadrupedale: 25.2±17.1 min.) e iniziavano a dedicare le prime cure al vitello tramite i comportamenti di grooming (intervallo medio parto-grooming: 11.8±15.0 min.). Solo successivamente si dedicavano ai comportamenti cosiddetti di “mantenimento”, da intendersi come alimentazione (intervallo medio parto-alimentazione: 41.9±23.3 min.) e decubito, per recuperare le forze e riposarsi.
In particolare, le prime 6 ore post-parto si sono dimostrate il periodo più sensibile per la formazione della relazione materno-filiale in cui le madri tendevano a dedicare più tempo alle cure dei vitelli tramite i comportamenti di grooming (tempo medio nell’intervallo 1-6 ore: 7.7±2.5 min., p< 0.001). La manifestazione di tale comportamento tendeva poi a ridursi con il passare delle ore (come riportato in Fig. 1).
Figura.1 – Variazione del comportamento di grooming nelle 48h post-parto.
Per quanto riguarda il pattern comportamentale dei vitelli, il numero di tentativi per ergersi in stazione quadrupedale prima di riuscire a portare a termine l’atto era di 9.2±16.4 in media. Una volta che la stazione quadrupedale veniva mantenuta stabilmente (intervallo medio nascita-stazione quadrupedale: 77.0±47.5 min.), iniziavano ad effettuare i primi tentativi per raggiungere la mammella (numero medio di tentativi di suzione: 11.8±9.5) fino a poter suggere in maniera autonoma (intervallo medio nascita-suzione: 212.0±110.0 min.).
I vitelli tendevano a manifestare il comportamento di suzione più a lungo durante le prime 6 ore (tempo medio nell’intervallo 1-6 ore: 2.8±2.2 min., p<0.001), con una tendenza a ridurre il tempo dedicato a questo comportamento con il passare del tempo (Fig. 2).
Inoltre, è stata individuata una correlazione positiva tra il tempo totale di suzione, il tempo necessario per rimanere stabilmente in stazione quadrupedale (rs=0.6, p<0.001) ed il tempo totale in cui i vitelli camminavano (rs=0.9,p< 0.001), suggerendo una relazione tra il comportamento di suzione e la vitalità del vitello.
Figura. 2 – Variazione del comportamento di suzione nelle 48h post-parto.
Come riportato in letteratura, la madre dovrebbe facilitare il compito del vitello nel trovare la mammella. Tuttavia, le madri inesperte potrebbero, talvolta, mostrare un ritardo nell’espressione delle cure parentali o potrebbero ritardare l’accesso della prole alla mammella con comportamenti aggressivi o di rifiuto.
A questo proposito, 16 bufale avevano manifestato almeno un comportamento di evitamento materno. I comportamenti di evitamento sono risultati correlati negativamente all’incremento ponderale giornaliero a 14 (rs=-0.5, p=0.02) e 21 giorni (rs=-0.7, p<0.001) dopo la nascita. La correlazione evidenziata tra i comportamenti di evitamento e l’incremento ponderale giornaliero suggerisce che queste manifestazioni comportamentali possono influenzare negativamente l’accrescimento dei vitelli. Questi risultati sottolineano come i comportamenti e l’atteggiamento materno dovrebbero essere monitorati dagli allevatori, specialmente nelle bufale primipare nei primi giorni dopo il parto.
Il peso vivo e l’incremento ponderale giornaliero dei vitelli coinvolti nello studio (Tabella 1) erano maggiori di quanto riportato in letteratura per i vitelli di Bufala Mediterranea Italiana. Questo risultato potrebbe suggerire che permettere al vitello di rimanere con la madre nelle prime ore dopo il parto potrebbe essere vantaggioso per garantirne un incremento ponderale giornaliero ottimale, come già riportato da diversi autori nei bovini.
Tabella 1 – Media del peso e dell’incremento ponderale giornaliero dei vitelli bufalini coinvolti nello studio.
Conclusione
La conoscenza del comportamento materno e neonatale nel post-parto per la specie bufalina, può essere uno strumento utile per migliorare la gestione degli animali ed il loro benessere.
In particolare, vogliamo sottolineare l’importanza di prevenire le conseguenze sul benessere dei vitelli attraverso il monitoraggio del comportamento materno, poiché i segni legati al comportamento di evitamento materno potrebbero influenzare l’incremento ponderale del vitello dopo il parto. Rimangono tuttavia necessarie ulteriori ricerche che, prendano in considerazione i sistemi di produzione che prevedono uno svezzamento alternativo, come nei modelli sopra citati “half-day cow-calf” contact system.
La discussione completa di questo studio è consultabile nell’articolo: Lanzoni, L.; Chincarini, M.; Giammarco, M.; Fusaro, I.; Gloria, A.; Contri, A.; Ferri, N.; Vignola, G. Maternal and Neonatal Behaviour in Italian Mediterranean Buffaloes. Animals 2021, 11, 1584, https://doi.org/10.3390/ani11061584
Autori:
Lydia Lanzoni1, Matteo Chincarini1, Melania Giammarco1, Isa Fusaro1, Alessia Gloria1, Alberto Contri1, Nicola Ferri2 e Giorgio Vignola.
1. Facoltà di Medicina Veterinaria, Università degli Studi di Teramo, Loc. Piano d’Accio, 64100 Teramo, Italy.
llanzoni@unite.it (L.L.); mgiammarco@unite.it (M.G.); ifusaro@unite.it (I.F.); agloria@unite.it (A.G.); acontri@unite.it (A.C.); gvignola@unite.it (G.V.)
2. Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise ‘G. Caporale’, Campo Boario,64100 Teramo, Italy.
n.ferri@izs.it (N.F.)
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