Nella Sala Congressi di Palazzo Rospigliosi di Roma, è stato firmato l’accordo tra Intesa Sanpaolo e Coldiretti sulle opportunità del Pnrr per far crescere l’agricoltura italiana del futuro. Un platfond di 3 miliardi di euro destinate alle piccole medie imprese associate è quanto emerge dall’accordo, a supporto dei primi bandi previsti dal Pnrr per il settore.

L’evento, avuto inizio con i saluti di Vincenzo Gesmundo, segretario generale Coldiretti, è proseguito con la relazione di Stefania Trenti, responsabile Industry Research di Intesa Sanpaolo, sul tema “Lo scenario per il settore agroalimentare italiano”.

I contenuti dell’accordo, sono stati invece illustrati da Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness di Intesa Sanpaolo e Raffele Borriello, Capo Area Legislativa e Relazioni Istituzionali di Coldiretti. Di seguito, con Ettore Prandini, presidente di Coldiretti e Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, ne sono stati approfonditi i punti i più importanti.

Un esempio, sono le iniziative per cogliere le opportunità del PNRR attraverso gli strumenti dedicati per accedere agli incentivi pubblici. Tra le prime misure, l’anticipazione dei contributi a fondo perduto previste dai bandi “Parco Agrisolare” e “Innovazione e meccanizzazione dei frantoi oleari”. Si accoda alla lista principale, la nuova piattaforma “Incent Now” – per essere informati in tempo reale sulle agevolazioni previste dal PNRR, come i finanziamenti per la transizione green allo scopo di incentivare le nuove generazioni allo sviluppo di nuovi finanziamenti e imprese. Per ultima, ma non meno importante, è stata discussa la valorizzazione del “made in Italy ” attraverso il programma, “Sviluppo Filiere della banca”.

“Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede importanti stanziamenti di risorse – ha detto Barrese –  con l’obiettivo di determinare un cambio di paradigma dell’intero settore agroalimentare nazionale.”

C’è di buono che l’attuazione del programma delineato dal Pnrr a sostegno dell’agro-sistema italiano, ha dato prova di interesse su più fronti “come gli stanziamenti di economia circolare e agricoltura sostenibile, da considerare in un ottica di business per il Paese; i finanziamenti su programmazione complementare al Pnrr, come i contratti di filiera e sviluppo del biogas e biometano; la tutela del territorio, risorsa idrica e ulteriori progetti di innovazione digitale, ponendo l’attenzione al sistema produttivo turismocultura e all’imprenditoria giovanile.” Ha aggiunto il responsabile, Stefano Barrese.

“Il PNRR è fondamentale per affrontare le sfide della transizione ecologica e digitale e noi siamo pronti per rendere l’agricoltura il settore primario per eccellenza, utilizzando al meglio i fondi a disposizione. – Ha dichiarato Ettore Prandini – Gli sconvolgimenti che la guerra ha portato, hanno evidenziato come produrre cibo e non dipendere dall’estero sia un tema strategico di sicurezza nazionale per un Paese come l’Italia che deve ancora colmare il pesante deficit produttivo in molti settori importanti. In tale ottica il PNRR rappresenta un’opportunità proprio per contribuire a raggiungere l’obiettivo di dimezzare la dipendenza dall’estero aumentando produzione, rese e sostenendo l’innovazione tecnologica e le sinergie di filiera. Ma l’agricoltura può contribuire anche alla promozione di rete energetiche alternative come il fotovoltaico.”

In effetti l’indice Fao, rende l’idea di quanto la situazione geopolitica attuale, stia causando un impatto negativo sui prezzi del nostro territorio nazionale e internazionale che dagli ultimi dati, si è attestato su una media di 159,3 percento . Per i prodotti lattiero caseari è aumentato del 2,6 percento, attestandosi a un più 23,6 percento rispetto a marzo 2021, con le quotazioni di burro e latte in polvere aumentate vertiginosamente a causa dell’impennata delle importazioni per consegne a breve e lungo termine, soprattutto dai mercati asiatici. (n.d.r.)