Ruminantia Mese è lo speciale di Ruminantia dedicato ad articoli di approfondimento relativi all’allevamento dei ruminanti. Si tratta di una sorta di rivista nella rivista in cui, con una cadenza mensile, sono pubblicati articoli di carattere tecnico-scientifico scritti da esperti del settore. Gli articoli sono suddivisi in sei sezioni: editoriale, genetica, sanità, ambiente e management, nutrizione ed economia.

Con questa raccolta, andremo a scoprire quali sono stati gli argomenti trattati nella sezione Genetica nel corso del 2013.

Due nuovi indici genetici per la frisona italiana – Dicembre 2013

Il primo indice si va ad aggiungere ai caratteri funzionali e permette agli allevatori di identificare i tori che trasmettono alle loro figlie un valore di BCS più elevato. I dati utilizzati per la valutazione sono raccolti dagli ispettori di razza durante la valutazione morfologica in azienda dal luglio del 2007. Oggi i dati sono più di un milione e hanno permesso la stima dell’ereditabilità del carattere, risultata pari al 18%, e la messa a punto dell’indice. Gli effetti ambientali inseriti nel modello, che è un modello animale a carattere singolo, sono l’allevamento-anno-giorno di valutazione, l’interazione fra età e stadio di lattazione, l’anno di parto ed il livello produttivo del soggetto. La scala dell’indice ha media 100 e deviazione standard pari a 5 come tutti i caratteri funzionali… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!

L’informatica al servizio del miglioramento genetico – Novembre 2013

La possiamo utilizzare dapprima per definire l’obiettivo di selezione dell’azienda che, non può non partire da una fotografia di quello che è oggi la situazione e di come si è costruita nel tempo. Ci aiuta in questo il WINPGA, ovvero il Profilo Genetico Allevamento versione per Windows. Questo visualizzatore ed aggregatore di dati aziendali vanta, unico in Italia, la possibilità di combinare fra loro informazioni fenotipiche e genetiche e confrontarle fra loro per ricavare una indicazione dell’effetto della gestione aziendale. Si può addirittura confrontare la propria situazione rispetto a quella della provincia o dei migliori della provincia in cui ci si trova ad operare. Questo per l’anno corrente e per i 15 anni precedenti per i caratteri produttivi, 10 per quelli morfologici, 15 per le cellule somatiche e una decina per fertilità, longevità ed altri parametri collegati alla funzionalità dei soggetti… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!

Genomica: non solo per i tori – Ottobre 2013

Tutti ormai, nel campo del miglioramento genetico della vacca da latte parlano di genomica. La selezione genomica è la scelta degli animali miglioratori fatta in base ad una misurazione del potenziale genetico basato su una quantificazione di ciò che sta scritto nel loro DNA. Oggi è possibile infatti a partire da campione di pelo, sangue o tessuto estrarne il DNA e quantificare il valore genetico che il soggetto ha ereditato da padre e madre con una accuratezza del 70%. Questo è possibile perchè è stata stimata la corrispondenza fra valore genetico di tante figlie misurate nelle loro performances produttive e riproduttive e l’informazione presente in circa 54000 punti distribuiti sui 29 cromosomi del bovino per una grande popolazione di tori provati con grande attendibilità… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!

Fare genetica nel 21mo secolo: facciamo il punto – Agosto 2013

L’allevatore che fa genetica, contrariamente alle credenze popolari, non è solo quello che manda torelli ai centri di fecondazioni artificiale o ha importanti famiglie di madri di toro nella stalla, ma quello che ha capito che il patrimonio genetico della sua mandria, al pari delle strutture della stalla, la sala di mungitura e il parco macchine per i lavori in campagna è uno degli elementi dell’azienda su cui è possibile lavorare e sul quale fondare il proprio successo. Rispetto agli altri elementi il miglioramento genetico ha i suoi tempi, quindi è da considerarsi un investimento a lungo termine, e le sue incertezze, legate alle accuratezza della stima degli indici genetici e alla casualità della trasmissione genetica, ma i risultati ottenibili attraverso la scelta corretta dei tori da usare e delle femmine da tenere in azienda possono contribuire a costruire nel tempo la mandria che nel futuro produrrà un latte dalle caratteristiche superiori rispetto all’attuale (in quantità, composizione e costi di gestione)… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!

L’illusione delle vacche tutte uguali. Genotipizzare vacche e manze. – Luglio 2013

Chi fa l’allevatore lo fa motivato da una grande passione per le vacche, ma è indubbio che questo mestiere sia complesso e a volte decisamente faticoso. Per questa ragione tutte le innovazioni, gli strumenti e le strategie che possono aiutare a migliorare la routine di lavoro sono sempre ben accolte da chi lavora tutti i giorni in stalla. Strumenti vari per la rilevazione dei calori, sincronizzazioni, lattometri elettronici, robot di mungitura sono alcuni degli strumenti che possono rendere un po’ più facile il mestiere di allevare vacche da latte. Nei sogni nel cassetto di gran parte degli allevatori credo ci sia quello di poter avere una mandria omogenea fatta di vacche tutte uguali… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!

Genetica e ambiente: il patrimonio genetica della bovina – Giugno 2013

Il patrimonio genetico di una bovina è la base di tutto ciò che realizzerà nella sua carriera produttiva. La genetica però da sola non basta a far sì che la potenzialità produttiva e funzionale si realizzi appieno. La maggior parte delle caratteristiche zootecniche che hanno un impatto economico significativo per le aziende da latte è molto influenzata dell’ambiente. Si sa che la quantità di latte prodotto da un soggetto è condizionata dall’età, dal mese di parto o dall’alimentazione e ldalla gestione complessiva, si sa un po’ meno invece che il profilo genetico di un soggetto interagisce con l’ambiente circostante e può modificare la sua espressione in funzione di questo “adattamento”… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!

La selezione per la resistenza alla mastite – Maggio 2013

L’indice di selezione italiano per la razza Frisona ha come obiettivo la quantità e qualità del latte ma anche la funzionalità, intesa in termini di arti funzionali, mammelle resistenti alle grandi produzioni nel tempo, longevità, fertilità e cellule. Gli aspetti funzionali sono importanti se si vuole lavorare per costruire generazione dopo generazione vacche che siano più facili e meno costose da gestire nel tempo. Sugli aspetti funzionali, che oggi contano tanto quanto gli aspetti produttivi, non mancano gli scettici che sostengono che gli interventi più efficaci su questi aspetti siano solamente gestionali e che attraverso il miglioramento genetico si possa ottenere poco o nulla… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!

Selezionare per la K caseina anche nella Frisona? – Aprile 2013

Gli studi relativi all’effetto del gene della k caseina sulla quantità e la qualità di formaggio prodotto risalgono agli anni ’70 quando ne furono identificate anche le varianti genetiche A e B. Tutti i bovini possiedono due copie del gene e possono essere quindi di genotipo AA, se possiedono due copie della variante A, o BB, se possiedono due copie della variante B, o AB, se possiedono entrambe le varianti. E’ noto che i soggetti portatori del genotipo BB producono un latte con più proteina e che il latte dei soggetti BB ha delle proprietà casearie superiori a quello prodotto dai soggetti con genotupo AA o AB… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!

La genomica per gli allevatori – Marzo 2013

Dall’8 febbraio 2013 è finalmente possibile anche per gli allevatori italiani far genotipizzare vacche e manze. Ma a cosa serve genotipizzare? Puo’ essere uno strumento utile anche per chi non seleziona madri di toro o vende torelli ai Centri di FA? Il convegno dell’ANAFI sul tema, tenutosi a Cremona il 7 febbraio 2013, ha offerto interessanti spunti di riflessione e permesso a tutti i partecipanti di capire come gli allevatori di tutto il mondo stiano utilizzando la genomica per migliorare l’efficienza produttiva delle proprie aziende… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!

Usare i tori genomici si o no? Impariamo a valutare – Febbraio 2013

È sempre difficile orientarsi quando il mercato spinge un certo prodotto. Le dinamiche che si creano fanno perdere di vista il vero valore di ciò che si acquista. La sensazione di tanti allevatori è che i tori genomici siano l’invenzione dei centri di FA per vendere a prezzi superiori dei tori di cui in effetti si conosce il valore genetico fino ad un certo punto. Detto questo per rispondere correttamente alla domanda è doverosa una premessa. Chi vende per mestiere cerca di fare il suo lavoro al meglio, come tutti, ed è quello di vendere ciò che ha al prezzo migliore per lui. Dall’altra parte sta l’allevatore per il quale la mandria è la principale fonte di reddito… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!

Indici genomici anche per le vacche – Gennaio 2013

Dallo scorso dicembre anche in Italia sono ufficiali, accanto a quelli tradizionali, gli indici genomici per le vacche sia per la razza Frisona che per la Bruna. Da questo mese, gennaio 2013, sarà ufficialmente aperto anche un servizio di genotipizzazione per vacche e manze gestito dalle Associazioni Nazionali Allevatori Frisona Italiana e Bruna in collaborazione con l’Associazione Italiana Allevatori e il suo laboratorio di analisi. Questo significa che per tutti gli allevatori si apre la possibilità di utilizzare la genomica che da questo momento cessa di essere uno strumento ad esclusivo uso da parte dei centri di F.A. o di importazione… Clicca qui per continuare a leggere l’articolo!

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