I prodotti DOP, IGP, STG e PAT sono in teoria un ottimo modo per valorizzare la tradizione agroalimentare locale, con quello che in termini sociali ed economici questo comporta. Il dare continuità e valore a queste tipicità di una determinata zona è un modo per creare occupazione e ricchezza, e il nostro paese in questo è indubbiamente maestro. Ci sono però alcune tipicità che hanno in sé un inganno e le bugie si sa hanno le gambe corte. I consumatori medi italiani e stranieri, che poi sono la massa, sono convinti che tutti i prodotti a denominazione d’origine, le STG e le PAT provengano integralmente da un determinato territorio. “Integralmente” significa che sia la materia prima, che nel nostro caso è latte o carne, che la lavorazione, avvengono localmente. Poi succede che un giornalista impertinente scopre l’equivoco e la reputazione costruita in anni di sacrifici e investimenti crolla rovinosamente. Solo gli addetti ai lavori sanno, ad esempio, che la bresaola, che è una nota IGP, può essere fatta con carni straniere e senza violare alcuna norma o legge.
La carne ovina, se proveniente da animali in buona salute e ben alimentati è gustosa, molto nutriente ed economica. Secondo quanto riportato dalla BDN, al 31/12/2021 in Italia erano presenti 83.868 allevamenti di pecore con circa 6.3 milioni di capi. L’orientamento produttivo prevalente è il latte (53%), e quelli misti e solo da carne sono rispettivamente il 29 e 17%. Nel nostro paese nel 2019 sono stati macellati 2.800.000 ovini, di cui il 63% di agnelli, e ci posizioniamo come produttori del 4,2% di tutta la carne prodotta dalla EU. Nonostante ciò il nostro paese importa 5.156 tonnellate di carne all’anno.
Allo stato attuale, per quanto riguarda la carne ovina abbiamo attive tre IGP: agnello di Sardegna, abbacchio romano e agnello del centro Italia. Il prezzo della carne ovine è piuttosto basso. L’agnellone è quotato tra i 5.30 e i 6.18 euro/kg.
Gli arrosticini sono degli spiedini lunghi circa 20 cm di carne di pecora, dal peso totale di più o meno 50 grammi o anche meno. Il bastoncino pesa circa 2 grammi ed il resto è composto da grasso e carne di pecora. Gli arrosticini sono inseriti nell’elenco dei Prodotti Agroalimentare Tradizionali Italiani (PAT) e caratteristici della tradizione abruzzese, soprattutto come espressione culinaria della pastorizia stanziale. Questo prodotto è ormai presente molto presente nella ristorazione italiana ed è entrato di diritto anche nello Street Food.
Gli arrosticini sono un ottimo modo per dare un valore aggiunto alla carne ovina. Da un’analisi superficiale da noi effettuata, nei supermercati si possono trovare a circa 40 centesimi l’uno, e ciò significa che la carne viene valorizzata a circa 15 euro/kg, anche se ci sono siti di e-commerce che vendono arrosticini a quasi 20 euro/kg.
Da qualche tempo è in corso una richiesta di riconoscimento dell’arrosticino come IGP, e allo scopo è stata anche costituita l’Associazione Regionali Produttori Arrosticini, promossa da 18 produttori, che ha la funzione di tutelare questa specialità da imitazioni estere più o meno ben riuscite, proprio perché questo prodotto sta diventando un cibo globale e sta seguendo la scia della pizza ed altre tipicità italiane. Ben venga pertanto questa richiesta ma sembrerebbe, almeno secondo quanto viene riportato da Appia- Rete Pastorizia Italiana, che poche o nulle siano le tutele della carne locale destinata a produrre arrosticini. Già oggi molti di questi prodotti sono fatti con carne di provenienza francese, inglese o dai paesi dell’est europeo.
L’occasione dell’IGP è assolutamente da non perdere, ma sarebbe grave se non fosse anche un modo di dare valore e impulso alla pastorizia abruzzese, che potrebbe specializzare o riconvertire una parte della sua produzione all’allevamento degli ovini da carne che meglio si adattano, rispetto a quelle da latte, alla produzione di questa specialità.
In questo modo si impedirebbero sul nascere l’equivoco della provenienza della materia prima e le contraddizioni di un prodotto destinato sempre più a conquistare ristorazione e cibo di strada in tutto il mondo.
Scrivi un commento
Devi accedere, per commentare.