Non ci è mai capitato d’incontrare operatori che abbiano negato che la disponibilità di dati completi e affidabili provenienti dagli allevamenti sia indispensabile per fare ricerca di base e applicata e per lo sviluppo tecnologico, ossia il progresso.

Di informazioni negli allevamenti e nelle banche dati del terziario pubblico ce ne sono ormai moltissime, ma il più delle volte non sono accessibili a tutti, e questi “contenitori” non sono connessi tra loro.

Tutte le filiere che producono cibo per l’uomo stanno vivendo un periodo di profonde evoluzioni derivanti dalla consapevolezza che bisogna rapidamente intervenire sul cambiamento climatico, sull’approvvigionamento degli alimenti e sulla qualità della vita degli animali, tutti aspetti fortemente attenzionati dall’opinione pubblica.

In questo contesto la nascita del progetto Livestock Environment Opendata (LEO), di cui abbiamo parlato nell’articolo “La zootecnia diventa digitale: il progetto LEO“, nell’ambito del PSRN 2014-2022 mi è sembrata alquanto opportuna e coerente. E’ stato quindi un piacere partecipare come spettatore e relatore al workshop dedicato a questo progetto tenutosi il 15 Dicembre 2022 nel Centro Congressi Palazzo Rospigliosi di Roma.

Alla realizzazione del progetto LEO hanno partecipato: AIA (capofila), BluArancio, ConsDABI, l’Istituto Spallanzani, l’Istituto Zootecnico Sperimentale Umbria e Marche, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, l’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’Università degli Studi della Tuscia e l’Università degli Studi di Palermo.

L’incontro è stato moderato da Mauro Donda, direttore di AIA, e sono intervenuti Francesco Bongiovanni del MASAF; Riccardo Negrini, direttore tecnico di AIA e responsabile scientifico del progetto LEO; Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano; Paolo Moroni, professore dell’Università di Milano; Martino Cassandro, direttore di ANAFIBJ; Silverio Grande, direttore di ASSONAPA; Giovanni Pezzotti, dell’IZS Umbria e Marche; Alessandro Fantini, direttore di Ruminantia; e Andrea Bertaglio, giornalista.

L’obiettivo principale del progetto LEO è costruire una piattaforma nella quale far confluire i dati dei controlli funzionali, quelli derivanti da Classy Farm, e più in generale dal Servizio Sanitario Nazionale, nonchè quelli inseriti volontariamente dagli allevatori in Sialleva, al fine di migliorare la qualità, la produttività, la sostenibilità, il benessere degli animali e la sicurezza dei prodotti di origine animale. Per raggiungere questo importante quanto ineludibile obiettivo, il progetto LEO mette a disposizione dati per la ricerca scientifica, il miglioramento genetico, la gestione delle filiere, la gestione sanitaria, la consulenza e l’informazione.

Clicca qui per visitare il sito del Progetto: www.leo-italy.eu