L’allevatore, mentre stava portando i suoi 160 capi in un terreno di proprietà, si è visto cadere al suolo una vacca dopo l’altra, in pochi minuti. L’indagine, è stata affidata all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale.
Sono cinquanta le vacche morte quasi in contemporanea durante il pascolo a Sommariva del Bosco (Cuneo). Il fatto, avvenuto domenica scorsa nell’azienda agricola di Giacomino Olivero, 58 anni, storico allevatore di bovini della razza Piemontese, ha mosso preoccupazioni e interrogativi, tra gli allevatori del territorio, proprio per la sua inquietante dinamica.
“Uno scenario raccapricciante – ha raccontato Oliviero davanti alle telecamere del TgR Piemonte tra lacrime e ancora tanta incredulità – “Avranno mangiato per una lunghezza di 20 metri e hanno iniziato a cadere a terra come birilli – ha dichiarato – Ne sono crollate 80. Mi vengono ancora i brividi perché è come se le avessi portate io a morire. Mi sono inginocchiato e ho pianto. Per me è stata una tragedia. Come se mi morisse un famigliare. Le conosco tutte, mucca per mucca. Mi seguivano come in una scuola di alunni dietro una maestra”.
Sul posto, giunti in soccorso il veterinario dell’Asl CN2 e il veterinario aziendale che sono riusciti a metterne in salvo circa 30. Al momento, il caso è affidato alle indagini dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale (IZS) che tramite i campioni prelevati stanno studiando l’epilogo mortale.
Secondo le prime considerazioni dell’Arap (Associazione Regionale Allevatori Piemonte), le morti potrebbero essere causate dagli alcaloidi del Sorgo, una sostanza tossica e probabilmente sviluppatasi come conseguenza dell’attuale emergenza siccità. Si tratta però solo di sospetti diagnostici che dovranno essere verificati nei prossimi giorni.
“Un fatto inaspettato che ci ha colpito tutti. – Ha commentato Elia Dalmasso il neo presidente Ara Piemonte e Liguria. – Gli allevatori sanno che sorgo e mais, se sotto stress idrico, possono produrre tossine: lo sa bene chi alleva vacche da latte. Nessuno però si aspettava un esito così grave”.
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