L’Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste (ERSAF) della Regione Lombardia, ha pubblicato l'”Osservatorio agroalimentare lombardo carni 2021″.
Il documento dal titolo “Osservatorio agroalimentare lombardo carni 2021. QUADERNO N° 16 – ottobre 2021 – IL MERCATO DELLE CARNI PRODUZIONE E CONSUMO 2020” riporta i dati relativi al mercato delle carni bovine, ovicaprine ed avicunicole: produzione e consumo, nel 2020. Nello specifico, contiene l’analisi dettagliata della consistenza dei capi di bestiame, degli scambi commerciali, delle produzioni, dei consumi e dei prezzi delle carni, a livello regionale, nazionale e internazionale.
Di seguito riportiamo le situazioni di mercato delle carni bovine ed ovicaprine.
La situazione del mercato bovino
Nel mondo
Prosegue la dinamica positiva del comparto bovino nel mondo; il patrimonio nel 2019 è cresciuto dell’1,1% rispetto al 2018 superando la soglia di 1,5 miliardi di capi. Il mondo sta assistendo a una rapida crescita del consumo di prodotti di origine animale e questa tendenza dovrebbe continuare anche negli anni a venire. La produzione di bestiame rappresenta un terzo dei seminativi dedicati alla produzione di foraggio e compete con altri settori per le risorse di terra, acqua, energia e lavoro. Inoltre, il settore è fortemente condizionato degli effetti del cambiamento climatico e dai mutamenti socio-economici. In questo contesto, secondo gli operatori è necessario per gli anni a venire stabilire modelli di consumo e produzioni sostenibili attraverso catene di approvvigionamento efficienti e inclusive nei settori agroalimentare a livello locale, regionale e globale, garantendo resilienza e sostenibilità dei sistemi dell’industria agroalimentare nel contesto del cambiamento climatico e ambientale. La produzione intensiva è cruciale per sfamare una popolazione in continua espansione, ma sono indispensabili miglioramenti efficienti nello sfruttamento delle risorse naturali e nella performance dei sistemi ambientali utilizzando i mezzi necessari per una produzione agricola sostenibile.
Nel 2020, la produzione mondiale di carne bovina ha segnato un progresso di +1,5% rispetto al 2019 (Stime FAOSTAT). La produzione è cresciuta in tutti i principali bacini di produzione ad esclusione dell’UE che per il secondo anno consecutivo registra un trend negativo (-0,5%). Nel 2020, il bilancio commerciale mondiale di carne bovina è rimasto in territorio positivo. L’esportazione di carne bovina è cresciuta dell’1,5% rispetto all’anno precedente e i volumi esportati hanno superato la soglia di 10,5 milioni tonnellate.
Nell’Unione europea
Nel 2020, (dai dati Eurostat), il patrimonio bovino ha mostrato una diminuzione di -0,8% rispetto a 2019 (85.921.190 capi). Oltre il 60% del patrimonio bovino è concentrato in cinque paesi (Francia, Germania, Regno Unito, Irlanda e Spagna). La pandemia di Covid-19 ha condizionato negativamente la maggior parte dei paesi produttori. Le restrizioni sanitarie, che hanno colpito le imprese europee, hanno cambiato le condizioni di lavoro nei macelli, con conseguente diminuzione dell’attività e minore produzione. Questa diminuzione della macellazione è stata caratterizzata anche da una minore domanda a causa della parziale chiusura della ristorazione. Le esportazioni di carne bovina dall’UE-28 verso i paesi terzi sono aumentate nel 2020 di +8,1% rispetto 2019. La destinazione principale è stata Hong Kong, con il 12,4% di spedizioni extra-europee, i cui volumi importati sono aumentati del 25,9%.
In Italia
Nel 2020, il patrimonio bovino italiano è cresciuto per il terzo anno consecutivo, +0,4% rispetto al 2019, mentre il parco riproduttori, vacche da latte è leggermente calato -0,2%. L’offerta nazionale di carne bovina, si è mantenuta stabile, adattandosi alle esigenze di una domanda mutata, per effetto della Pandemia; con i canali della ristorazione chiusi, i consumi si sono spostati esclusivamente tra le mura domestiche.
In Lombardia
Nel 2020 il patrimonio bovino regionale ha mostrato un progresso di +1,4% rispetto al 2019, mentre il parco riproduttori, vacche da latte, ha segnato un aumento più importante (+7,7%). Nel dettaglio, da sottolineare il forte aumento che si è registrato a Cremona dove le vacche da latte sono aumentate del 28,4%. Le province di Brescia, Mantova e Cremona rimangono le aree più vocate, con oltre il 70% del patrimonio complessivo. Per quanto riguarda il patrimonio bufalino, i capi sono cresciuti del 5,6% confermando la dinamica positiva del 2019.
La situazione del mercato ovicaprino
Nel mondo
Il patrimonio ovino nel mondo è aumentato del 4,6% rispetto al 2019. La Cina resta il più grande produttore mondiale di carne ovina, ma anche il più grande importatore. Dal 2016, la domanda cinese di carne ovina è aumentata fortemente per effetto del miglioramento della società cinese che richiede questo tipo di prodotto. Nel 2020, nonostante un inizio anno segnato da pesanti misure sanitarie prese a causa dell’emergere del Covid-19, la Cina è stata l’unica economia mondiale ad aver registrato una crescita.
Nell’Unione europea
Nel 2020, il patrimonio ovino, nell’UE è rimasto stabile sia nell’UE a 15 che nell’UE a 28 rispetto al 2019. In dettaglio i capi sono diminuiti in Grecia (-2%), Germania (-4,7%) e Ungheria (-11%), compensati dall’aumento della Francia (+2,8%), Italia (+1,9%) e Irlanda (+1,8%). Nel 2020, le restrizioni in seguito messe in atto per contenere la pandemia di Covid-19 hanno avuto un forte impatto sul consumo in tutti i paesi comunitari. Nell’Ue28, il consumo, calcolato dal bilancio economico è sceso del 5,7% rispetto al 2019, mentre, nell’UE a 15, il calo è stato più marcato (-6,2%). In occasione della Pasqua 2020, per effetto del lockdown, in molti paesi europei il calo dei consumi è stato superiore al 27%.
In Italia
Nel 2020 il patrimonio ovino nazionale ha registrato un lieve aumento (+0,5%), mentre il patrimonio caprino ha evidenziato un rialzo di+0,7%, rispetto all’anno precedente. La produzione ovicaprina italiana occupa una posizione “strategica” all’interno del mercato europeo. Anche se rappresenta solo l’8,3% della produzione europea e non ha grande rilevanza a livello economico, continua ad essere considerata determinante per lo sviluppo delle aree svantaggiate (collina e montagna) e per il suo ruolo sociale ed ambientale.
In Lombardia il patrimonio ovicaprino è in forte calo: quello degli ovini si è attestato -6,6%; quello dei caprini è risultato a -4,5%.
Nel documento sono raffigurati anche tabelle e grafici sui suddetti argomenti: scarica il pdf.
La pubblicazione è a cura di Cosmino Giovanni Basile, della Struttura Servizi per le filiere agroalimentari di ERSAF.
Fonte: ERSAF – Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste
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