Effetti di differenti quantitativi di integrazione sull’ingestione di sostanza secca, sulla produzione di latte e sulla composizione del latte in pecore da latte di razza Lacaune ad elevata produzione.

Nel sud della Francia, così come nella maggior parte delle regioni mediterranee, le pecore da latte vengono allevate in grandi gruppi, il che porta ad un’elevata variabilità in termini di produzione di latte (MY) individuale. Gli animali vengono nutriti con una dieta unica indipendentemente dalle loro esigenze, rendendo necessario che le pecore fronteggino questo sistema di alimentazione adattando l’ingestione di alimento.

Nella zona di Roquefort, le pecore da latte di razza Lacaune vengono alimentate secondo le raccomandazioni dell’INRA (Hassoun e Bocquier, 2010). I fabbisogni energetici (espressi come unità foraggere latte, UFL) e proteici (proteina veramente digeribile nell’intestino tenue, PDI) si basano su valori medi di gruppo, che tengono in considerazione il peso corporeo (BW) e la MY standard (sMY) corretta per il contenuto di grasso (FC) e di proteina (PC) (Bocquier et al., 1993). È stato dimostrato (Hassoun e Bocquier, 2010) che la capacità di ingestione (IC) media del gruppo può essere prevista sia con il BW che con la sMY (Bocquier et al., 1997). La capacità di ingestione è un concetto che esprime la capacità di un animale di consumare quantitativi differenti di foraggi sulla base del loro ingombro (o Fill Unit, UE). In questo sistema, il valore di riempimento (Jarrige et al., 1986) è ottenuto da equazioni che legano la specie foraggera alla sua composizione chimica (INRA, 1989). Questo valore di riempimento viene calcolato per ovini (UEM), bovini da latte, caprini (UEL) e bovini da carne (UEB).

Quando il concentrato viene aggiunto alle diete formulate, l’ingestione di foraggio da parte delle pecore si riduce. Questa riduzione viene denominata tasso di sostituzione (S). Il tasso di sostituzione varia in base a diversi fattori, come riportato da Jarrige et al. (1986). Può dipendere dalla specie animale (Michalet-Doreau et al., 1997), dal valore di riempimento del foraggio o dalla sua ingestione volontaria (Berge e Dulphy, 1985), dalla percentuale di concentrato (Michalet-Doreau et al., 1997; Berge e Dulphy, 1985), dal bilancio energetico, dalla fase della lattazione o della gestazione, ecc. Altri fattori, come la composizione del concentrato (amido o fibra), possono interferire ma non sono stati ancora presi in considerazione nell’equazione. La stima di S, e di conseguenza il valore di riempimento del concentrato, è specifica per ogni tipologia di ruminante (Faverdin et al., 2018) e non è possibile confrontare S tra le diverse specie e produzioni. Ad esempio, le pecore sono più sensibili ad un aumento del concentrato rispetto ai bovini (Michalet-Doreau et al., 1997). Nelle pecore da latte, per riuscire a formulare diete a base di foraggio ad libitum e con quantità fisse di concentrato, è necessario conoscere sia l’IC che l’S degli animali. Il modo tradizionale di alimentare grandi gruppi di pecore con foraggi ad libitum e con una quantità fissa di concentrato sta cominciando a cambiare. Nel sistema di allevamento delle pecore da latte, gli allevatori utilizzano sempre più frequentemente i distributori automatici di concentrati (ACF). Associato all’identificazione elettronica individuale, l’ACF consente agli allevatori di creare gruppi virtuali di pecore con una minore variabilità della produzione di latte (ad es. da 0.9 a 1.5 L e così via fino alle rese di latte più elevate). Di conseguenza, possono somministrare i concentrati in base ai diversi livelli di produzione di latte e gestire i BCS per raggiungere i livelli prefissati (aumentandolo o diminuendolo). Tuttavia, non sappiamo come risponderanno gli animali in termini di resa e di composizione del latte, e se S e IC precedentemente stabiliti possano essere ancora validi in queste situazioni esistenti.  

Questo esperimento è stato progettato per misurare l’effetto dell’aumento del quantitativo di integrazione energetica sulla produzione di latte, sulla composizione del latte e sull’ingestione di foraggio, in pecore da latte ad elevata produzione, con una bassa variabilità della produzione di latte, come se fossero gestite come un gruppo virtuale utilizzando un ACF. Si sono presi in considerazione tre gruppi costituiti da 16 pecore da latte di razza Lacaune multipare (media DIM ± DS: 40 ± 1.5) che producevano 3.4 ± 0.29 l/d, sono stati equiparati in termini di MY, composizione del latte, peso corporeo (PC: 74.7 ± 8.43 kg) e punteggio della condizione corporea (BCS: 2.7 ± 0.26). Per tre periodi della durata di tre settimane (P1, P2, P3), i gruppi sono stati alimentati con una dieta basale costituita da un mix di insilati d’erba e fieno di buona qualità (173 g CP/kg DM) offerto ad libitum. È stato somministrato un concentrato proteico a un livello costante (0.34 ± 0.034 kg DM/giorno/pecora) per coprire i fabbisogni proteici iniziali. La granella d’orzo è stata offerta secondo tre livelli (kg DM/g/pecora): medio (M, 0.478), alto (H, 0.667) o molto alto (vH, 0.883). I tre gruppi (MMH, MHH, MvHH) hanno ricevuto il corrispettivo quantitativo di orzo nei tre periodi successivi: in P1, 0.485 per i tre gruppi, in P2, 0.470 per MMH, 0.672 per MHH e 0.883 per MvHH, e in P3, 0.661 per i tre gruppi. L’ingestione di foraggio e di concentrato è stata misurata ogni settimana per cinque giorni; la resa e la composizione del latte (contenuto di grassi totali, proteine e urea) sono state misurate una volta alla settimana; BW e BCS sono stati misurati ogni due settimane. La modificazione della quantità di concentrato (P2, P3) non ha prodotto differenze significative (P<0.05) tra i gruppi per quanto concerne la MY, la composizione del latte, il peso corporeo o il BCS. In P2, l’aumento del quantitativo di orzo ha comportato un elevato effetto di sostituzione con una diminuzione dell’ingestione di sostanza secca da foraggio. In P3, aumentando o diminuendo il quantitativo di orzo moderatamente diminuiva o aumentava il foraggio. Tenendo conto dell’intero periodo sperimentale (P1-P3), l’aumento del quantitativo di orzo non ha migliorato (P>0.05) la MY, ma ha leggermente aumentato (P<0.05) il BW e il BCS.

In conclusione, aumentando il quantitativo energetico delle pecore da latte ad elevata produzione alimentate ad libitum con foraggio di alta qualità, si diminuisce l’ingestione di foraggio, non si migliora la MY o si modifica la composizione del latte, ma si aumenta il BW e il BCS.

 

Traduzione dell’articolo:

“Effects of different supplement amounts on dry matter intake, milk production and milk composition of high-producing Lacaune dairy ewes”

Philippe Hassoun a, *, Maria Agustina Cordoba b,1, Sara Parisot b, David Portes b, Julien Pradel b,2, François Bocquier c,3 

a SELMET, INRAE, Montpellier SupAgro, CIRAD, Univ. Montpellier, 34060 Montpellier, France

 b INRAE UE321 La Fage, 12250 Roquefort-sur-Soulzon, France 

c SELMET, Montpellier SupAgro, INRAE, CIRAD, Univ. Montpellier, 34060 Montpellier, France

Livestock Science

https://doi.org/10.1016/j.livsci.2021.104664