Oggetto: Prezzi agricoli e politiche cinesi aggressive

Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-000012/2022alla Commissione
Articolo 138 del regolamento
Antonio Tajani (PPE), Isabella Adinolfi (PPE), Andrea Caroppo (PPE), Salvatore De Meo (PPE), Fulvio Martusciello (PPE), Aldo Patriciello (PPE), Luisa Regimenti (PPE), Massimiliano Salini (PPE), Lucia Vuolo (PPE)

Secondo l’ONU, in un anno, i prezzi agricoli sono cresciuti del 30 %, anche a causa della politica di accaparramento delle scorte alimentari perpretata dalla Cina. Il 69 % delle riserve mondiali di mais, il 60 % di quelle di riso e il 51 % di grano sono oggi in mano cinese. Nei primi otto mesi del 2021, la Cina ha speso in importazioni di generi alimentari circa 98,1 miliardi di dollari comprando anche attraverso colossi del settore indirettamente controllati dal governo di Pechino. Il Wh Group, primo operatore cinese di carni, ha acquisito aziende in Germania, Polonia e Olanda. L’attuale crisi energetica rischia di ripercuotersi anche sulla catena di approviggionamento alimentare. Il prezzo dell’urea, fertilizzante base in agricoltura, è alle stelle.

Considerando che l’aumento dei prezzi agricoli è un danno per i cittadini, può la Commissione europea rispondere ai seguenti quesiti:

  1. Quali misure intende adottare per aumentare la produzione europea e le scorte di prodotti agricoli?
  2. Intende creare un sistema di stoccaggio comune del grano e del gas sulla falsariga di quello proposto per il vaccino contro la COVID-19?
  3.  Quali iniziative intende adottare per rendere ancora più stringenti le misure del regolamento (UE) 2019/452 sul controllo degli investimenti diretti extraeuropei in settori strategici europei?

Risposta data dal Sig. Janusz Wojciechowski a nome della Commissione (2 marzo 2022)

1. La Commissione monitora attentamente l’evoluzione della produzione e dei prezzi dei prodotti agricoli. Ad oggi, i prezzi ricevuti dai produttori dell’UE sono stabili nella maggior parte dei settori, riuscendo in molti casi ad assorbire gli aumenti dei costi e a garantire la
continuità della produzione. La politica agricola comune (PAC) fornisce strumenti per stabilizzare il reddito degli agricoltori mediante pagamenti diretti, strumenti di gestione dei rischi e delle crisi, disposizioni a sostegno di un funzionamento efficiente della filiera
alimentare, aiuti di Stato e programmi di sviluppo rurale. L’UE è un importante esportatore netto di prodotti alimentari e occupa una posizione di rilievo in materia di sicurezza alimentare1. Uno degli obiettivi della PAC è quello di garantire che i prodotti siano offerti ai
consumatori a prezzi ragionevoli.

2. La Commissione ha recentemente istituito il meccanismo europeo di preparazione e risposta alle crisi della sicurezza dell’approvvigionamento alimentare, che può esaminare le questioni relative alla sicurezza alimentare nell’UE e formulare raccomandazioni politiche. Vista la caratteristica deperibilità dei prodotti agricoli, un sistema di stoccaggio comune non migliorerebbe in modo significativo la situazione della sicurezza alimentare dell’UE senza comportare costi molto elevati. Per quanto riguarda il gas, la comunicazione della
Commissione sui prezzi dell’energia2 prevede un pacchetto di misure per affrontare l’impatto degli attuali aumenti dei prezzi e rafforzare la resilienza agli shock futuri. Alcune di queste misure sono volte a migliorare la solidità del sistema del gas e la sicurezza dell’approvvigionamento.

3. Il regolamento (UE) 2019/4523 consente di individuare, valutare e attenuare i potenziali rischi per la sicurezza o l’ordine pubblico in relazione agli investimenti esteri diretti, indipendentemente dal paese di origine. Tra i fattori da prendere in considerazione nel controllo degli investimenti figurano i potenziali effetti di tali investimenti sulla sicurezza alimentare. L’attuale priorità della Commissione è l’effettiva attuazione del regolamento.

1) L’UE consolida la posizione di testa nel commercio agroalimentare mondiale
2) COM(2021) 660 final del 13.10.2021.
3) GU L 791 del 21.3.2019.

 

Fonte: Parlamento europeo