Dalle Regioni arrivano finanziamenti, bandi e indennizzi.
Regione Basilicata: bando Sottomisura 4.1 “Investimenti nelle aziende agricole” presentato a Senise
Le modalità di partecipazione e gli obiettivi del bando relativo alla Sottomisura 4.1 “Investimenti nelle aziende agricole” del Programma di sviluppo rurale (Psr) 2014/2020 sono stati illustrati a Senise nel primo degli incontri territoriali promossi dal Dipartimento Politiche Agricole, Forestali ed Alimentari. All’incontro sono intervenuti il sindaco di Senise Giuseppe Castronuovo, il sindaco di Francavilla in Sinni (Comune capofila Aree Interne Mercure, Alto Sinni e Val Sarmento) Romano Cupparo, l’Autorità di Gestione del Psr Basilicata Vittorio Restaino con le conclusioni dell’Assessore Francesco Cupparo.
Il bando attiva risorse pubbliche per 36 milioni e 600 mila euro, attraverso due differenti linee di finanziamento: risorse ordinarie (cofinanziate): 20 milioni di euro, risorse Euri (Ngeu): 16,6 milioni di euro. L’Autorità di Gestione del Psr Basilicata Vittorio Restaino ha spiegato che è stato adottato un meccanismo procedurale finalizzato alla semplificazione ed al contemporaneo rafforzamento dei controlli amministrativi, tale da ottimizzare la gestione dell’elevato numero di potenziali richieste dei beneficiari. Sono previste due fasi: la fase 1 di pre-ammissione al finanziamento nella quale i potenziali beneficiari presentano l’istanza di candidatura ad una delle due tipologie di finanziamento (Ordinario o EURI), compilando l’apposito format sul portale SIARB della Regione Basilicata e trasmettendo il format di partecipazione con l’asseverazione dei punteggi attribuibili alle rispettive proposte progettuali; la fase 2 , nella quale i potenziali beneficiari rientranti nella pre – graduatoria di cui alla fase 1 presentano la domanda di sostegno attraverso la piattaforma SIAN.
Al fine di garantire la separatezza fra i flussi procedurali legati alle due tipologie di risorse finanziarie del Psr Basilicata, già in prima fase i potenziali beneficiari – ha precisato l’assessore Cupparo – saranno chiamati ad optare per una delle due linee finanziarie. In dettaglio la sottomisura 4.1 “Investimenti nelle aziende agricole”, concorre al soddisfacimento dei seguenti fabbisogni del programma: promuovere l’aumento della dimensione economica delle imprese agro-forestali e l’orientamento – al mercato; incentivare lo sviluppo di nuovi modelli produttivi e organizzativi orientati alla diversificazione – delle attività agricole nelle aree rurali e nelle aziende agricole; aumentare l’integrazione territoriale delle imprese agricole; favorire l’ingresso e la permanenza dei giovani in agricoltura, anche attraverso lo sviluppo del capitale umano; stimolare e incentivare la creazione di reti e network (associazioni, accordi, consorzi, ecc.) e l’approccio di filiera; contenere il prelievo della risorsa idrica; valorizzare i sottoprodotti e gli scarti delle lavorazioni agricole, alimentari e forestali a fini – energetici; razionalizzare i consumi energetici nel settore agricolo. “Obiettivo principale della Sottomisura 4.1 – ha evidenziato l’assessore Cupparo – è quello di migliorare le prestazioni economiche di tutte le aziende agricole, la ristrutturazione e l’ammodernamento delle aziende al fine di aumentare la quota di mercato e l’orientamento allo stesso, in una logica di sostenibilità ambientale.
Fra le numerose spese ammissibili, rientrano quelle dirette alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, tramite l’utilizzo di impianti: solari termici, fotovoltaici, a biomassa, mini eolici e mini idroelettrici. Gli investimenti nella produzione di energia da fonti rinnovabili sono ammissibili a condizione che: L’impianto per la produzione di energia sia commisurato alla quantità di energia necessaria alle esigenze aziendali (autoconsumo); L’impianto non superi la produzione 0,25 MW elevabile solo in presenza di esigenze oggettive del/dei proponenti sino a 1,00 MW; L’impianto non venga alimentato con biocombustibili o biomassa derivanti da colture dedicate come previsto dall’accordo di Programma, ma solo da biomasse di scarto e per solo autoconsumo; L’installazione degli impianti che utilizzano l’energia solare venga effettuata solo al di sopra di edifici; Obbligo di produzione di ammendante organico (con compostaggio) per gli impianti per la produzione di biogas: saranno sostenuti solo gli investimenti che prevedono il compostaggio del digestato per la produzione di ammendante organico; Il rendimento energetico dell’impianto in termini di mwh/anno termiche sia pari o superiore all’85% (ai sensi dell’all. 2 al D.lgs. n. 28/2011), esclusa la mera dissipazione; L’impianto garantisca emissioni in atmosfera “poco significative” (a norma del D.lgs. N.152/2006, art. 272, c. 1); L’impianto di cogenerazione per la produzione di energia elettrica da biomassa di scarto garantisca un utilizzo di almeno il 40% dell’energia termica totale prodotta dall’impianto; L’impianto per la produzione di energia da biomassa (al di sotto di 1 MW) sia realizzato nel rispetto della Direttiva 2009/125/CE (Ecodesign) prevedendo l’adozione di specifici criteri di progettazione, allo scopo di ridurne l’impatto ambientale e migliorarne l’efficienza energetica.
Regione Toscana: indennizzi per danni da lupo: integrata la dotazione finanziaria che arriva a 668mila euro
E’ stata integrata con altri 214 mila euro la dotazione finanziaria con cui la Regione concede indennizzi alle aziende zootecniche che hanno subito danni da predazione provocati dal lupo arrivando a 668mila euro la somma totale messa a disposizione dalla giunta regionale su iniziativa della vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi come ristoro alle aziende zootecniche dei danni provocati dal lupo al bestiame domestico.
“Alla luce del numero delle domande pervenute – ha detto Saccardi – abbiamo ritenuto opportuno fare ulteriori sforzi e ampliare la disponibilità delle risorse finanziare per venire incontro alle esigenze degli allevatori e delle aziende danneggiate che sappiamo quanto attendano questi indennizzi. L’impegno è quello di cercare sempre una soluzione per provare a indennizzare tutti coloro che ne hanno diritto. La manovra è stata possibile in quanto i bandi sono ancora aperti e quindi potranno pervenire anche nuove domande. Grazie alla nuova modalità riusciamo a ridurre i tempi di attesa degli indennizzi da 18 a 2 mesi. Con l’ aumento effettivo del numero di predatori anche in Toscana, ci vogliono strumenti e risposte più agili rispetto al passato. In quest’ottica, stiamo lavorando a un atto che possa facilitare e snellire le procedure anche per lo smaltimento delle carcasse, così da ridurre al minimo l’impegno degli allevatori che dovessero trovarsi ad avere questa necessità”.
Gli indennizzi erogati “a sportello” sono semplici: basta infatti una procedura amministrativa molto più rapida rispetto a quella attuale, che consente di presentare le domande di aiuto immediatamente dopo il verificarsi dell’evento, la loro pronta istruttoria e il successivo pagamento entro 60 giorni.
La concessione del contributo è subordinata all’accertamento dell’aggressione da parte del veterinario Asl e all’applicazione in azienda di almeno una misura di prevenzione da parte dei beneficiari (recinzioni di sicurezza e cani da guardiania), come richiesto dalle normative nazionali. L’aiuto è concesso sia per i danni diretti (rimborso del capo predato), che per i costi indiretti (i costi veterinari relativi al trattamento di animali feriti).
Le domande di aiuto relative ai danni delle annualità 2022 dovranno essere presentate tramite il sito di Artea (Azienda regionale toscana per le erogazioni in agricoltura), direttamente ai settori territoriali dell’agricoltura, immediatamente dopo l’avvenuta certificazione da parte del veterinario Asl dell’avvenuto evento predatorio (e comunque non oltre il 31 marzo 2023).
I settori territoriali competenti provvederanno, entro 60 giorni dal ricevimento della domanda, a valutare l’ammissibilità, a determinare il contributo e a concedere il contributo che verrà quindi liquidato alle aziende interessate dall’Artea.
Regione Friuli Venezia Giulia: approvati dalla Giunta regionale i criteri e le modalità per la concessione dei finanziamenti in favore di realtà che stanno soffrendo di più le conseguenze della guerra
Nel rispetto delle nuove regole derivanti dal Quadro temporaneo europeo sugli aiuti di Stato relativi al conflitto russo-ucraino, oggi sono stati approvati dalla Giunta regionale i criteri e le modalità per la concessione dei finanziamenti in favore di quelle realtà, come quelle del settore lattiero caseario, che stanno soffrendo di più le conseguenze della guerra scoppiata alle porte dell’Europa. Ad affermarlo, l’assessore alle Risorse agroalimentari, forestali, ittiche e montagna.
Con questo provvedimento i finanziamenti potranno essere erogati dal Fondo di rotazione in agricoltura per l’anticipazione delle spese di conduzione aziendale delle imprese di allevamento del comparto zootecnico da latte. Nei casi in cui nello stesso settore le difficoltà risultino accentuate al punto da pregiudicare la continuità dell’attività, queste risorse serviranno a garantire il fabbisogno di liquidità destinato al mantenimento della produzione da parte di operatori delle filiere di trasformazione e commercializzazione che in Friuli Venezia Giulia utilizzano il latte degli stessi allevamenti.
L’assessore regionale ricorda che le ripercussioni economiche e finanziarie della crisi russa-ucraina hanno indotto la Commissione europea già lo scorso 24 marzo ad adottare un Quadro temporaneo per consentire agli Stati membri di porre in essere misure di aiuto straordinarie avvalendosi pienamente della flessibilità prevista sulle norme sugli aiuti di Stato al fine di sostenere come è necessario l’economia.
Regione Sardegna: Cavallette, via libera commissione a 2 milioni di euro per agricoltori
Via libera della Quinta Commissione agli interventi in favore delle aziende agricole danneggiate dall’invasione delle cavallette. Il parlamentino delle Attività Produttive ha dato parere favorevole al provvedimento che stanzia 2 milioni di euro di indennizzi in attuazione dell’art.13 della legge 17 del 2021. Il presidente Piero Maieli ha annunciato per la prossima settimana la convocazione dei vertici dell’assessorato all’Agricoltura e di Laore per fare il punto della situazione.
Regione Emilia-Romagna: Vendita e spesa a chilometro zero: dalla Regione un milione di euro per la realizzazione di mercati contadini nei centri abitati
Dai campi alla tavola, passando per i mercati contadini allestiti nei centri abitati.
Per accorciare la filiera di vendita e favorire cittadini e agricoltori, la Regione ha deciso di stanziare complessivamente, tramite bando, un milione di euro: destinatari i Comuni (singoli e associati) dell’Emilia-Romagna, che utilizzeranno le risorse per realizzare mercati dove i contadini possano effettuare la vendita diretta ai cittadini dei prodotti agricoli.
I contributi
L’aiuto verrà concesso sotto forma di contributo in conto capitale pari al 100% della spesa ammissibile, nel limite massimo di 200mila euro per fabbricati pubblici e 50mila euro per le aree pubbliche. Non saranno considerati ammissibili progetti che prevedono una spesa, in sede di concessione del contributo, inferiore a 20mila euro. Vengono considerate spese ammissibili quelle per interventi di manutenzione straordinaria, di restauro e risanamento conservativo, di restauro scientifico, e per interventi di ristrutturazione edilizia, secondo le categorie ammesse dagli strumenti urbanistici per le tipologie di immobili e strutture oggetto di finanziamento da destinare alle finalità indicate nel bando. Così anche le spese di sistemazione, adeguamento e miglioramento delle aree esterne di stretta pertinenza degli immobili oggetto di interventi (limitatamente a quelli necessari a renderli idonei e fruibili). Ma anche le spese per la ristrutturazione, la sistemazione, l’adeguamento e il miglioramento di spazi esterni da destinare alle finalità indicate nel bando; le spese per l’acquisto e l’installazione di impianti, attrezzature e dotazioni funzionali legate alla realizzazione e successiva gestione del mercato per la vendita diretta; infine, le spese generali – nel limite massimo del 10% delle spese ammissibili già indicate – quali onorari di architetti, ingegneri e consulenti, compensi per consulenze in materia di sostenibilità ambientale ed economica, inclusi gli studi di fattibilità.
I tempi di presentazione della domanda
Si potranno presentare le domande di accesso ai contributi dal 6 giugno 2022, fino alla concorrenza delle risorse finanziarie disponibili, e
comunque entro il 15 luglio 2022 (ore 13.00).
Le modalità
Le domande di accesso ai contributi, vanno presentate al Settore Programmazione, sviluppo del territorio e sostenibilità delle produzioni
utilizzando il Sistema Informativo SIAG messo a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna.
Fonti: Regione Basilicata, Regione Toscana, Regione Emilia-Romagna, Regione Sardegna, Regione Friuli Venezia Giulia
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