Abbiamo intervistato il Presidente della Federazione Italiana Dottori in Scienze della Produzione Animale (FIDSPA), il Prof. Emiliano Lasagna, relativamente alla lettera congiunta scritta da FIDSPA e dal Consiglio Ordine Nazionale Dottori Agronomi e Forestali (CONAF), del quale è presidente la Dott.ssa Sabrina Diamanti, riguardante il Sistema di Qualità Nazionale e Benessere Animale in Allevamento (SQNBA). Tale lettera ha come fine quello di inserire la professione del Dottore Agronomo come figura idonea per la valutazione del benessere animale in allevamento oltre a quella del Medico Veterinario.

La valutazione del benessere animale presentata nella bozza di Decreto Interministeriale relativo alla legge 17 luglio 2020 n. 77, si basa sull’analisi di diversi aspetti che non coinvolgono direttamente interventi di natura prettamente medico veterinaria, in quanto non è richiesto alcun prelievo di sangue né altre pratiche mediche specifiche. La check list proposta per tale valutazione è infatti di natura manageriale, in quanto la gestione completa e totale dell’allevamento incidono fortemente sul benessere animale.

“Noi rappresentanti di FIDSPA e CONAF abbiamo ricevuto e visionato la bozza del d. interm. proposta dal Ministero dell’Agricoltura e della Sanità, in quanto siamo portatori di interesse presso il MIPAAF. Le lauree in Produzione Animali e Scienze Zootecniche hanno come naturale sbocco lavorativo quello dell’iscrizione all’albo dei Dottori Agronomi e Forestali, per cui sia FIDSPA che CONAF hanno subito evidenziato nella bozza la lacuna relativa alla mancanza della figura professionale degli Agronomi, che noi riteniamo sia estremamente competente in quest’opera di certificazione del benessere animale. Per questo abbiamo inviato il 6 settembre 2021 al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, mediante firma congiunta FIDSPA e CONAF, una richiesta con alcuni emendamenti a questa bozza di d. interm. relativa al “Funzionamento sistema qualità nazionale e benessere animale in allevamento SQNBA, istituito con l’articolo 224 bis della legge 17 luglio 2020 n. 77 conversione in legge”. Al momento la legge è in bozza e i Ministeri ci stanno ancora lavorando, per cui non è stata ancora fornita nessuna risposta.

Abbiamo quindi chiesto una serie di emendamenti all’articolo 224 bis “Sistema di qualità nazionale del benessere animale” che fa parte della legge 17 luglio 2020 n. 77, in particolar modo:

  1. all’articolo 2, in cui si definisce la figura e il ruolo del valutatore del benessere animale, che peraltro è obbligato a seguire un corso di formazione, anche se fosse già un Medico Veterinario. Noi abbiamo chiesto che venga aggiunta anche la figura del Dottore Agronomo come figura qualificata per certificare il benessere animale. Questa richiesta nasce dal fatto che, a nostro avviso, è irragionevole che il Dottore Agronomo venga escluso come figura professionale, dato che opera a pieno titolo nel mondo delle produzioni animali, e che definisce gran parte di tutti gli aspetti che impattano con il benessere animale, in particolar modo il management dell’allevamento e la progettazione della struttura edilizia. Di quest’ultimo aspetto l’Agronomo possiede tutte le competenze necessarie per occuparsi di tutto ciò che riguarda lo sviluppo progettuale degli spazi a disposizione per gli animali in allevamento e delle condizioni ambientali (temperatura, umidità, areazione), tanto da poter firmare e timbrare tale progetto. Tutti questi aspetti impattano fortemente sul benessere animale, per questo abbiamo richiesto l’emendamento per questo articolo in cui si definisce la figura del valutatore.
  2. Inoltre, nella richiesta congiunta CONAF- FIDSPA, al punto in cui si definiscono i requisiti per i valutatori del benessere animale, è stata fatta un’ulteriore precisazione, in particolar modo nello step della produzione primaria, in quanto la certificazione viene fatta sia in produzione primaria, durante tutta la filiera che al momento della trasformazione. In produzione primaria abbiamo ribadito la richiesta di inserire il Dottore Agronomo, regolarmente iscritto all’albo, come valutatore del benessere animale. Per quanto riguarda invece i valutatori della filiera, nella bozza del d. interm. sono stati definiti in maniera molto generale, per cui, a nostro avviso, sarebbe opportuno limitare la possibilità di certificare la filiera a chi ha competenze e conoscenze in materia di zootecnia, quindi a tutti i laureati triennali e magistrali che fanno capo all’area CUN 07 –Scienze agrarie e veterinarie. In questa figura del valutatore, il d. interm. cita il termine “i diplomati”, e noi abbiamo specificato che questi debbano essere diplomati in ambito agrario (vedasi perito agrario).
  3. All’articolo 11 viene citato un comitato tecnico-scientifico per il benessere animale. Per questo articolo abbiamo presentato una richiesta di emendamento a firma congiunta con FNOVI, anche a testimonianza della sinergia che ricerchiamo con la figura del Medico Veterinario. È stato quindi richiesto l’inserimento, in questo comitato tecnico-scientifico deputato alla valutazione del benessere animale, di un rappresentate dei Dottori Agronomi e uno dei Medici Veterinari. Ci chiediamo come sia possibile che in questo comitato ci siano diverse tipologie di rappresentanti (Ministeri, CREA), ma non siano stati nominati né i Dottori Agronomi né tantomeno i Medici Veterinari, come professionisti. Questo gioco di squadra tra la figura professionale del Dottore Agronomo e del Medico Veterinario è necessario in quanto, nel mondo zootecnico, stanno sempre di più entrando figure professionali a nostro avviso meno competenti.

Queste richieste sono nate perché, come Dottori Agronomi, crediamo fermamente nella questione del benessere animale. Non dimentichiamoci che già nelle competenze normate dall’ordinamento professionale sull’attività del Dottore Agronomo, che fa capo ad una serie di leggi tra cui il DPR 328 del 2001, si ritrovano molte competenze relative all’ambito zootecnico, di cui i punti salienti sono quelli relativi al management dell’allevamento, alla formulazione alimentare e al razionamento, alla progettazione dell’allevamento, all’impatto di quest’ultimo come emissioni in atmosfera e alla valutazione e certificazione della qualità dei prodotti di filiera, che sono tutti aspetti che incidono fortemente sul benessere animale.

Il Dottore Agronomo crede fermamente nel benessere e a tutte le strategie con cui l’UE mira a rendere le pratiche agricole più sostenibili nell’intera filiera produttiva. Al tempo stesso, la figura professionale del Dottore Agronomo si sta impegnando nell’adozione degli eco-schemi, ovvero tutto ciò che incentiva le pratiche del benessere animale. Tutto ciò è profondamente rimarcato in tutti i Dottori Agronomi laureati in classe LM-86, Scienze zootecniche e tecnologie animali, poiché vengono fornite, nel percorso formativo, delle competenze altamente specializzate nel benessere animale. Tale corso di laurea viene erogato in diversi Dipartimenti di Agraria, Medicina Veterinaria e, nel caso di Perugia e Bologna, anche come corso interdipartimentale tra i due Dipartimenti. Nella formazione di questi professionisti vengono infatti incluse competenze anche del Dipartimento di Medicina Veterinaria, con l’ottica di formare una figura professionale che sia altamente specializzata anche dal punto di vista igienico-sanitario, che quindi interviene nella gestione manageriale dell’allevamento.

Auspichiamo che la figura del Dottore Agronomo venga equamente riconosciuta e possa esercitare tutte quelle competenze professionali già stabilite ai sensi di legge, in sinergia con i Medici Veterinari, così da sviluppare sistemi di allevamento sempre più sostenibili e incentrati soprattutto sul benessere animale, requisito fondamentale per garantire adeguate produzioni di qualità non solo del prodotto stesso, ma anche dal punto di vista etico.”

Ringraziamo il presidente FIDSPA, il Prof. Emiliano Lasagna, per averci illustrato questa iniziativa, volta alla tutela non solo del benessere animale, ma anche della professione dei Dottori Agronomi.