Il Governo neozelandese ha annunciato una nuova proposta nel contesto della strategia per il contenimento del surriscalmento globale che prevede la tassazione delle emissioni degli allevamenti.

Gli effetti del cambiamento climatico si fanno sentire anche in Nuova Zelanda. Per ridurre le emissioni di gas a effetto serra del settore agricolo l’11 ottobre il Governo zelandese ha annunciato un piano per la tassazione delle emissioni degli allevamenti. Il paese conta un totale di 6,3 milioni di bovini da latte, 3,9 milioni di bovini da carne e 26,8 milioni di ovini, a fronte dei 5,123 milioni di abitanti (dati 2021), che sarano i maggiori interessati da queste misure.

Il piano proposto dovrebbe diventare esecutivo entro il 2025. A quel punto gli allevatori che soddisfano determinati criteri relativi alla dimensione della mandria e l’uso di fertilizzanti saranno tenuti a pagare una tassa che il governo fisserà ogni uno o tre anni. Il prezzo sarà influenzato dai progressi fatti per mantenere l’obiettivo di ridurre le emissioni di metano del 10% entro il 2030, rispetto ai livelli del 2017, e di arrivare ad avere emissioni nette pari a zero entro il 2050.

“Poco meno della metà delle nostre emissioni di gas a effetto serra proviene dall’agricoltura. – ha dichiarato Jacinda Ardern, Primo Ministro della Nuova Zelanda – Finora non abbiamo affrontato queste emissioni come abbiamo fatto per altri settori. Quando siamo andati al governo, ci siamo seduti con il settore primario e ci siamo impegnati a lavorare insieme per elaborare un piano. Ciò che è stato prodotto da questa collaborazione è una novità a livello globale: un piano per valutare le emissioni agricole e per creare un sistema che funzioni allevamento per allevamento in modo che i nostri agricoltori e allvatori abbiano il potere e gli incentivi per ridurre le emissioni.”

Essendo il primo di questo genere, secondo il Primo Ministro questo piano permetterebbe agli allevatori di avere un vantaggio competitivo anche per le esportazioni e di ottenere un prezzo più alto per i loro prodotti climate-friendly.

Il governo propone il pagamento di incentivi per l’adozione di una serie di tecnologie e pratiche di riduzione delle emissioni nelle aziende agricole. Questi incentivi potranno aiutare gli agricoltori a ridurre la loro bolletta totale delle emissioni.

Ardern ha poi spiegato che il denaro raccolto tramite la tassazione verrà reimmesso nel settore finanziando nuove tecnologie, ricerca e incentivi per gli allevatori che adottano pratiche rispettose del clima.

Il piano non è però stato accolto positivamente da molti allevatori e agricoltori che si sono riuniti per protestare sostenendo che questa tassazione danneggerà il settore e in particolare le piccole imprese. Il presidente nazionale di Federated Farmers, Andrew Hoggard, ha infatti affermato che il piano “strapperà le viscere alle piccole città della Nuova Zelanda facilitando la conversione in alberi degli allevamenti di pecore e bovini in particolare.

Al momento il governo ha avviato una consultazione pubblica per valutare i dettagli pratici della proposta che si concluderà il 18 novembre 2022.