In un contesto estremamente difficile per gli allevatori e per le filiere agrozootecniche in generale, Granarolo ha annunciato la sua decisione di riconoscere – attraverso la cooperativa Granlatte – 48 centesimi al litro agli allevatori.
La notizia della decisione della cooperativa di aumentare il prezzo del latte riconosciuto agli allevatori da 43-44 centesimi/litro a 48 è arrivata ieri, ed è ha l’obiettivo, come dichiarato dal presidente del gruppo Granarolo Gianpiero Calzolari ad ANSA, di dare ossigeno ai soci in considerazione del notevole aumento dei costi per l’alimentazione degli animali che si è verificato a seguito del conflitto in Ucraina che è andato ad inasprire una situazione già difficile.
L’effetto congiunto dell’aumento dei costi degli alimenti zootecnici, dell’energia e dei fertilizzanti ha infatti portato ad un aumento dei costi di produzione per il settore dei bovini da latte del 57%, come riportato dal CREA in uno studio pubblicato ieri.
Pur avendo influenzato anche l’industria, i consumatori e la distribuzione, la situazione, secondo Calzolari, ha messo a rischio sopravvivenza gli allevatori, per questo la decisione di dare un segnale di sostegno.
Confagricoltura ha dichiarato subito il suo apprezzamento per l’impegno preso da Granarolo.
“La grave situazione che vivono in particolare gli allevamenti, a causa dell’impatto congiunto dell’inflazione e dell’aumento smisurato dei costi di produzione e dell’impennata dei prezzi delle materie prime, mette a rischio un comparto d’eccellenza del ‘made in Italy’, che si è trovato a lavorare in perdita.“
“Auspichiamo vivamente – afferma il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – che questa scelta di venire incontro agli allevatori, che rappresentano un comparto che vale oltre 16 miliardi di euro e occupa più di 100.000 persone, costituisca un esempio che verrà seguito da tutti gli altri gruppi industriali”.
Anche Coldiretti si è espressa sulla decisione della cooperativa, invitando le altre industrie del settore a fare lo stesso.
“La decisione di Granarolo tramite la cooperativa Granlatte di riconoscere agli allevatori per i conferimenti un prezzo minimo alla stalla di 48 centesimi al litro, al quale aggiungere Iva e premio qualità, è una scelta responsabile che ci auguriamo venga seguita da tutti i grandi gruppi industriali e cooperativi per garantire la sopravvivenza dell’allevamento italiano.” E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.
“L’adeguamento dei compensi è necessario per salvare le 26mila stalle da latte italiane sopravvissute che garantiscono una produzione di 12 milioni di tonnellate all’anno che alimenta una filiera lattiero-casearia nazionale, che esprime un valore di oltre 16 miliardi di euro ed occupa oltre 100.000 persone con una ricaduta positiva in termini di reddito e coesione sociale” sostiene Prandini nel sottolineare che “la stabilità della rete zootecnica italiana ha un’importanza che non riguarda solo l’economia nazionale ma ha una rilevanza sociale e ambientale perché quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate.”
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