Uno studio su larga scala sugli effetti dell’età al primo parto, del numero dei parti della madre, del mese di nascita e del mese del parto sulla produzione alla prima lattazione in bovine da latte di razza Frisona Olandese.
Introduzione
Nei bovini da latte, la produzione di latte durante la prima lattazione è considerata un aspetto economico importante, poiché è stato dimostrato come sia un indicatore delle performance e della longevità dell’animale durante l’arco della sua vita (Jairath et al., 1995, Haworth et al., 2008). Di conseguenza, da sempre i ricercatori studiano e cercano di identificare quali siano quei fattori associati alla quantità di latte prodotta durante la prima lattazione.
In uno studio precedente, valutando l’effetto di diversi fattori pre e post natali sulle performance della prima lattazione, è stato dimostrato che l’età al primo parto (AFC, age at first calving) è fortemente associata alla produzione di latte durante la prima lattazione (Van Eetvelde et al., 2017). Poiché una più bassa AFC riduce i costi di allevamento, l’obiettivo è quello di avere manze che partoriscano per la prima volta entro i 24 mesi (Ettema e Santos, 2004). In generale, siamo a conoscenza del fatto che un’ulteriore abbassamento dell’AFC a meno di 22-23 mesi potrebbe avere un effetto negativo sui quantitativi di latte, grassi e proteine (Nilforooshan e Edriss, 2004; Froidmont et al., 2013; Eastham et al., 2018). Tuttavia, non è ancora ben chiaro quale sia l’effetto di un’età al primo parto più avanzata sulle performance della prima lattazione. Sebbene alcuni autori abbiano riscontrato che le manze più anziane abbiano una produzione di latte in prima lattazione inferiore (Haworth et al., 2008; Froidmont et al., 2013), altri autori riportano un aumento della produzione di latte con l’aumentare dell’età (Van Eetvelde et al., 2017 ; Eastham et al., 2018).
Oltre all’AFC, uno studio precedente dello stesso team di ricercatori ha evidenziato un effetto della stagione di nascita sulle performance della prima lattazione, mentre non è stato riscontrato alcun effetto della stagione del parto (Van Eetvelde et al., 2017). Ciò potrebbe essere spiegato dal fatto che in questo studio è stato incluso un numero piuttosto basso di animali e di mandrie, con una conseguente variabilità limitata per quanto riguardava la stagione del parto. Nonostante l’effetto della stagione di nascita sulla produzione di latte nella prima lattazione sia stato descritto in precedenza, gli studi sui modelli stagionali non sono univoci; sebbene i vitelli nati in estate abbiano dimostrato di produrre più latte durante la prima lattazione (Soberon et al., 2012; Chester Jones et al., 2017), le probabilità di portare a termine la prima lattazione apparivano maggiori nei vitelli nati in inverno ( Bach, 2011). Inoltre, Soberon et al. (2012) hanno riportato che l’effetto della stagione di nascita sulla produzione di latte differisce tra le mandrie, sottolineando la maggiore importanza di altri fattori. Gli studi sulle performance della prima lattazione in relazione alla stagione del parto riportano risultati contrastanti; sebbene alcuni autori abbiano riscontrato che la resa di latte dopo il parto in estate era più bassa (Maciuc, 2009; Mohd Nor et al., 2013), altri riportavano che le rese di latte più elevate si avevano dalle bovine che avevano partorito in estate (Froidmont et al., 2013). Sebbene in questi studi precedenti fossero stati descritti gli effetti della stagione sulla produzione di latte, nessuno di essi includeva sia la stagione di nascita che la stagione del parto. La combinazione di entrambe in un unico modello consentirebbe di valutare ulteriormente quando si verificherebbero le principali influenze ambientali sulle performance future: durante la prima infanzia o nelle fasi successive della vita.
Infine, il numero dei parti della madre è stato ripetutamente identificato come un fattore pre-nascita capace di influire sulle performance della prima lattazione, evidenziando un beneficio per le manze concepite da madri più giovani (Fuerst-Waltl et al., 2004; González-Recio et al., 2012). Tuttavia, ciò non è stato confermato nel nostro studio precedente, probabilmente a causa del numero limitato di animali e della mancanza di variabilità nel numero dei parti (Van Eetvelde et al., 2017).
Lo scopo di questo studio era quello di valutare l’effetto dei fattori sopra menzionati sulla produzione di latte durante la prima lattazione, sulla base di un ampio set di dati provenienti da giovenche da latte. Nella maggior parte degli studi menzionati in precedenza, è stato dimostrato l’effetto di un solo fattore. Analizzando tutti questi fattori di rischio insieme e tenendo conto degli effetti della mandria nel modello, abbiamo voluto indagare le possibili interazioni tra questi stessi fattori. Inoltre, abbiamo voluto classificare questi fattori in base alla loro importanza per quanto concerne la produzione di latte durante la prima lattazione.
Abstract
La produzione di latte durante la prima lattazione è una caratteristica economica importante. L’età al primo parto (AFC) viene considerata un importante indicatore della produzione di latte futura. Inoltre, sia la stagione di nascita sia la stagione dei parti si sono dimostrate capaci di influenzare la produzione di latte con risultati contrastanti. Infine, un elevato numero di parti della madre è stato associato ad una diminuzione delle performance della progenie.
Lo scopo del presente studio era quello di valutare l’effetto dei fattori sopra menzionati basandosi su uno studio su larga scala, unitamente a quello di classificare i determinanti più importanti per la produzione di latte durante la prima lattazione. I dati di 3.810.678 manze di razza Frisone Olandese, nate in Belgio e nei Paesi Bassi tra il 2000 e il 2015, sono stati forniti da Cooperative CRV e CRV BV (Arnhem, Paesi Bassi) e comprendevano le date di nascita, le date dei parti e le produzioni della prima lattazione. Inoltre, sono state fornite informazioni riguardanti la mandria, il toro e la madre. Sono stati costruiti modelli di regressione lineare con l’anno dei parti della mandria e con il toro come effetti casuali, e la resa di latte corretto dal punto di vista energetico (ECM) durante la prima lattazione (305 giorni) come variabile di esito. Il mese di nascita, il mese del parto, il numero di parti della madre e l’AFC sono stati inclusi nel modello come effetti fissi ed è stata eseguita un’analisi di dominanza per classificare i fattori associati sulla base dell’importanza. I risultati hanno mostrato che l’AFC è il fattore più importante (R2 = 0.047), con un aumento in ECM fino ad un’età di 33 mesi. Il mese del parto era un fattore predittivo più importante del mese di nascita (R2 = 0.010 vs. R2 = 0.002, rispettivamente), con una più alta resa in prima lattazione nelle bovine che avevano partorito da ottobre a dicembre e la più bassa in quelle che avevano partorito a giugno e luglio. Il mese di nascita ha avuto un effetto limitato sulla produzione di latte in prima lattazione (R2 = 0.002), probabilmente alterato da strategie di allevamento adottate durante le fasi iniziali della vita del vitello. Infine, il numero di parti della madre ≥ 3 è stato associato ad un ridotto ECM della prole (R2 = 0.002).
In conclusione, i nostri risultati mostrano che l’età al primo parto (AFC, age at first calving) è un importante fattore determinante quando parliamo della produzione di latte durante la prima lattazione. Inoltre, si osservano modelli stagionali nella produzione di latte, che dovrebbero essere ulteriormente esplorati per identificare quale sia il meccanismo sottostante.
A large-scale study on the effect of age at first calving, dam parity, and birth and calving month on first-lactation milk yield in Holstein Friesian dairy cattle
Van Eetvelde,1* G. de Jong,2 K. Verdru,1 M. L. van Pelt,2 M. Meesters,1 and G. Opsomer1
1Department of Reproduction, Obstetrics and Herd Health, Faculty of Veterinary Medicine, Ghent University, Salisburylaan 133, 9820 Merelbeke, Belgium
2Cooperative CRV UA, Animal Evaluation Unit, PO Box 454, 6800 AL Arnhem, the Netherlands
*Corresponding author: mieke.vaneetvelde@ugent.be
Journal of Dairy Science, Volume 103, Issue 12, 2020, Pages 11515-11523,
DOI https://doi.org/10.3168/jds.2020-18431
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