Tante novità per il biennio 21-22 introdotte con la modifica del Psr Campania (versione 10.1) approvata lo scorso 16 novembre con Decisione C(2021) 8415 final della Commissione europea.
Particolarmente attesi i bandi di attuazione delle nuove tipologie d’intervento ed azioni introdotte nella nuova versione 10.1 tra cui troviamo:
Tipologia 4.1.1 “Sostegno a investimenti nelle aziende agricole” – Azione B.
Nella tipologia d’intervento 4.1.1 è stata inserita un’azione specifica (azione B), rivolta esclusivamente agli agricoltori singoli e associati che conducono imprese zootecniche bufaline per il miglioramento e la realizzazione delle strutture produttive aziendali finalizzate all’ammodernamento e il completamento della dotazione tecnologica, con priorità al benessere animale, alla biosicurezza e alla tutela ambientale in relazione alle emissioni di gas serra.
Tipologia 4.1.5 “Investimenti finalizzati all’abbattimento del contenuto di azoto e alla valorizzazione agronomica dei reflui zootecnici”.
Questa nuova tipologia intende promuovere, nelle aziende zootecniche della filiera bufalina campana, il concetto di zootecnia sostenibile cioè in grado di assicurare cicli produttivi efficienti e sicuri, svolti in modo da proteggere e migliorare l’ambiente naturale oltre ad avere effetti positivi sulle condizioni sociali ed economiche degli agricoltori e dei loro dipendenti nonché sulla salute e sul benessere animale.
In particolare, la tipologia 4.1.5 si rivolge alle imprese bufaline che operano nelle aree del territorio regionale ricadenti nelle “Zone vulnerabili all’inquinamento da nitrati di origine agricola” – delimitate con delibera di Giunta regionale n. 762 del 5 dicembre 2017 – e che intendono migliorare la performance ambientale della gestione dei reflui e la loro utilizzazione agronomica attraverso l’introduzione di innovazioni tecnologiche e di processo in linea con i principi e le finalità della bioeconomia circolare, Quest’ultima prevede il recupero, la valorizzazione e il riutilizzo delle ‘risorse biologiche rinnovabili’ provenienti dal ciclo di produzione aziendale, come i reflui zootecnici, con la produzione di fertilizzanti organici ed energia rinnovabile, riducendo il consumo di materie prime non rinnovabili, degli apporti inquinanti alle risorse idriche e delle emissioni inquinanti in atmosfera.
La tipologia si articola in tre azioni: A) Realizzazione di impianti per la rimozione dell’azoto; B) Realizzazione, nell’ambito degli interventi di cui sopra all’azione A), di interventi complementari strettamente connessi e necessari alla funzionalità o alla finalità dell’impianto; C) Realizzazione di interventi finalizzati alla razionalizzazione della gestione dei reflui attraverso interventi sulle strutture aziendali.
Da sottolineare che la tipologia 4.1.5 incentiva la realizzazione non solo di interventi a livello aziendale ma anche interaziendale, cercando così di superare le difficoltà di cooperazione e associazione delle aziende del territorio con impianti di dimensioni adeguate cioè con una capacità lavorativa proporzionata rispetto agli elevati costi di gestione e che possano contare su di un bacino di conferimento dei reflui quantitativamente sufficiente e affidabile.
La tipologia mira anche a contrastare l’impatto della crisi economico-finanziaria delle aziende zootecniche della filiera bufalina determinata dalla pandemia da Covid-19.
Tipologia 4.2.2 “Trasformazione, commercializzazione e sviluppo dei prodotti agricoli per micro-iniziative agro industriali”.
Questa nuova tipologia si rivolge alle imprese di nuova costituzione o con fatturato inferiore ai 700 mila euro che operano nel settore della lavorazione e/o trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli e che, con la pandemia da Covid 19, hanno avuto maggiori difficoltà, rispetto alle imprese più strutturate, a garantire continuità alle proprie attività imprenditoriali in quanto sprovviste di strumenti e tecnologie digitali tali da accorciare le distanze tra impresa, fornitori e clienti.
Lo scopo della tipologia 4.2.2 è dunque quello di accompagnare la ripresa economica di queste imprese che, operando sui territori in un sistema di filiera corta e mercati locali, definiscono quella maglia produttiva indispensabile anche per le medie e grandi imprese. Saranno finanziati investimenti di ridotta dimensione per l’implementazione di strumenti tecnologici e/o di digitalizzazione, in modo da favorire l’innovazione dei processi produttivi con adeguate tecnologie, aumentare l’efficienza delle aziende, favorire l’occupazione e la diversificazione delle produzioni.
Al tempo stesso, la tipologia punta a contrastare l’impatto della crisi determinata dal Covid-19, promuovendo lo sviluppo economico e sociale nelle zone rurali in cui operano queste micro-aziende e contribuendo ad una ripresa economica resiliente, sostenibile e digitale in linea, tra l’altro, con gli obiettivi agro-climatico-ambientali perseguiti dall’Unione europea.
Fonte: psrcampaniacomunica.it
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