Introduzione

In Nuova Zelanda, il benessere dei vitelli da latte in sovrannumero, noti come vitelli bobby (bobby calves), è stato recentemente al centro dell’attenzione. I vitelli bobby vengono solitamente trasportati al macello quando hanno un’età compresa tra i 4 ed i 7 giorni, il che significa che possono essere più suscettibili ad una compromissione del loro benessere prima della macellazione rispetto agli animali più anziani. Sebbene la mortalità dei vitelli bobby sia bassa (0.06% nella stagione primaverile dei parti 2017) (Anonimo, 2018), questo equivale ancora a più di 1.000 vitelli che, ad ogni primavera, muoiono o vengono abbattuti prima del momento della macellazione. Questa cifra potrebbe essere ulteriormente ridotta tramite l’individuazione precoce dei vitelli che sono a rischio di morte o di compromissione del benessere. Sebbene la mortalità possa essere ritenuto un indicatore obiettivo del benessere dei vitelli, il suo singolo utilizzo è insufficiente perché la morte potrebbe riflettere il fatto che la compromissione del benessere non sia stata riconosciuta o che non siano state prese misure appropriate per intervenire prima della morte, o entrambi i casi. Inoltre, i dati sulla mortalità non rilevano alcuna potenziale compromissione del benessere tra i vitelli che sopravvivono fino al momento della macellazione. Pertanto, sono necessari indicatori convalidati della salute e del benessere dei vitelli che siano pratici per l’impiego lungo la catena di produzione. In Nuova Zelanda, una ricerca condotta durante la stagione primaverile dei parti del 2016 ha evidenziato che la disidratazione veniva spesso citata tra le ragioni che portavano i vitelli all’abbattimento prima della macellazione (Boulton et al., 2020). Inoltre, il 63% dei vitelli presenti nelle stalle di sosta veniva identificato come almeno lievemente disidratato (come valutato utilizzando il test della plica cutanea) e il 44% aveva segni di imbrattamento fecale e l’esame post-mortem dei vitelli morti o abbattuti prima della macellazione suggeriva la presenza di diarrea, enterite o di entrambe (Boulton et al., 2020). Insieme, questi suggeriscono che la disidratazione, forse associata alla presenza di diarrea, sarebbe un fattore di rischio significativo per la compromissione del benessere dei vitelli e per la loro morte. Le attuali normative neozelandesi richiedono che i vitelli bobby siano macellati entro 24 ore dall’ultima poppata [Animal Welfare (Calves) Regulations, 2016]. Pertanto, esiste la possibilità che i vitelli rimangano fino a 24 ore senza cibo prima della macellazione. Inoltre, i vitelli non hanno accesso all’acqua durante il trasporto, che può durare anche 12 ore [Animal Welfare (Calves) Regulations, 2016]. Sebbene nelle stalle di sosta l’acqua sia disponibile per i vitelli, non sappiamo se una parte (o tutti) i vitelli siano in grado di bere l’acqua messa a disposizione. Di conseguenza, esiste la possibilità che alcuni vitelli rimangano per lunghi periodi senza assumere liquidi prima della macellazione, il che può portare alla disidratazione. La disidratazione da moderata a grave può essere accompagnata da esperienze spiacevoli come sete intensa, vertigini, debolezza o letargia, diventando così un problema di benessere. Lo sviluppo di una grave disidratazione nei vitelli (caratterizzata da una perdita di peso corporeo > 12%) è spesso fatale (Groutides e Michell, 1990; Smith 2009). Nei vitelli, l’individuazione dei segni iniziali di disidratazione potrebbe quindi migliorare il loro benessere o ridurre la loro mortalità (o entrambi) grazie ad un intervento tempestivo. Vari metodiche sono state impiegate per valutare lo stato di idratazione comprese valutazioni dirette, come l’osmolalità plasmatica, l’ematocrito e le proteine plasmatiche totali, e valutazioni indirette come l’enoftalmo, il colore e la sensazione al tatto delle mucose e il grado di elasticità della pelle valutato tramite il test della plica cutanea (Naylor, 1989; Constable et al., 1998; Smith, 2009). Sebbene diversi studi abbiano esaminato gli indicatori di disidratazione nei vitelli (ad esempio, Constable et al., 1998; Walker et al., 1998; Knowles et al., 1999), la maggior parte di questi o coinvolgeva animali più grandi d’età, o impiegava metodiche di misurazione del livello di disidratazione poco pratiche per il monitoraggio in allevamento o valutava la disidratazione causata da diarrea infettiva o nutrizionale/osmotica. Quest’ultima può influenzare i risultati, in termini di comprensione del contributo dovuto alla sola deprivazione di liquidi sullo sviluppo della disidratazione. Ad esempio, la diarrea infettiva altera anche l’equilibrio acido/base ed elettrolitico, che può andare ad alterare l’atteggiamento, il comportamento ed il rischio di morte del vitello (Walker et al., 1998).

L’obbiettivo di questa ricerca era quello di valutare una gamma di indici fisiologici e comportamentali, unitamente ad indicatori del peso corporeo e clinicopatologici di disidratazione, in vitelli sani che sono stati provati di liquidi per un periodo di 24 ore, al fine di individuare quali misure pratiche potrebbero essere utilizzate in un contesto produttivo per identificare i vitelli a rischio di disidratazione e quindi con una potenziale compromissione del benessere.

Abstract

Lo scopo di questo studio era quello di identificare degli indicatori pratici di disidratazione dei vitelli che potessero essere utilizzati nel contesto dell’industria del bestiame. Undici vitelli da latte in buona salute di 4 giorni d’età sono stati alimentati con 2 litri di colostro misto, poi privati di cibo e di acqua per 24 ore. L’acqua corporea totale è stata determinata durante il periodo in cui venivano alimentati utilizzando il metodo di diluizione dell’ossido di deuterio. Il peso corporeo, insieme ad una serie di variabili comportamentali e fisiologiche, è stato registrato 1 ora dopo la somministrazione dell’alimentazione, quindi ad intervalli di 90 minuti durante l’arco delle 24 ore. I campioni di sangue sono stati raccolti a ogni secondo campionamento per valutare i cambiamenti dell’emoglobina plasmatica, dell’ematocrito e dell’osmolalità. Sono stati utilizzati modelli lineari ad effetti misti per esplorare le associazioni tra lo stato di idratazione (% di acqua corporea) e le variabili di esito. Tutti i vitelli sono rimasti brillanti e vigili con buoni riflessi della suzione per tutto l’arco delle 24 ore. Dopo 24 ore, l’acqua corporea totale era diminuita mediamente dell’8.4% (errore standard 1.18), coerente con una disidratazione da lieve a moderata. Il tempo di persistenza della plica cutanea, il tempo di riempimento capillare e l’enoftalmo rilevabile sono stati associati allo stato di idratazione. I vitelli con tempi di persistenza della plica cutanea di 3 s o più erano meno idratati di 4.4 punti percentuali rispetto a quelli con tempi di persistenza inferiori ai 3 s. Analogamente, un tempo di riempimento capillare di 3 s o più è stato associato ad una diminuzione di 4.3 punti percentuali del livello di idratazione rispetto a tempi di riempimento inferiori ai 3 s. I vitelli con enoftalmo rilevabile ( ≥ 1 mm) erano meno idratati di 3.5 punti percentuali rispetto a quelli senza enoftalmo. Il test della plica cutanea, il riempimento capillare e la valutazione dell’enoftalmo sono tutti test relativamente semplici da eseguire e, sebbene richiedano che il vitello venga immobilizzato per un tempo breve, possono essere facilmente eseguiti da un singolo operatore.

L’esito di questi test è stato relativamente coerente, in quanto i vitelli che si trovavano al di sopra della soglia in ciascuno dei test apparivano dal 3.5 al 4.5% meno idratati rispetto ai vitelli al di sotto della soglia. Pertanto, questi test possono essere utili nella pratica per identificare i vitelli con una disidratazione da lieve a moderata nel settore dell’allevamento.

 

Indicators of dehydration in healthy 4- to 5-day-old dairy calves deprived of feed and water for 24 hours

N. J. Kells,1* N. J. Beausoleil,1 C. B. Johnson,1 J. P. Chambers,1 C. O’Connor,2 J. Webster,2 R. Laven,1 and N. Cogger1

  1. School of Veterinary Science, Massey University, Private Bag 11-222, Palmerston North 4442, New Zealan
  2. AgResearch, Ruakura Research Centre, Private Bag 3123, Hamilton, New Zealand

*Corresponding author: N.J.Kells@massey.ac.nz

J. Dairy Sci. 103:11820–11832 https://doi.org/10.3168/jds.2020-18743

© 2020, The Authors. Published by Elsevier Inc. and Fass Inc. on behalf of the American Dairy Science Association®. This is an open access article under the CC BY-NC-ND license.